James Dean

Attore

Il ribelle per antonomasia, per lo meno rispetto agli standard degli anni ’50, una volta ad un amico ebbe a dire: “Se un uomo può colmare la distanza fra la vita e la morte, cioè, se può continuare a vivere dopo la sua morte, allora forse era un grande uomo”, affermazione che corrispose al suo destino, quello della star hollywoodiana con all’attivo solo tre film ma sufficienti a farlo entrare nell’empireo delle icone umane più amate e più rimpiante.

James “Jimmy” Byron Dean nacque a Marion (Indiana), figlio dell’odontotecnico quacchero Winton Dean e della casalinga metodista Mildred Wilson. Dai 6 ai 9 anni di età visse a Los Angeles ma, morta mamma Mildred per cancro a 29 anni, si dovette trasferire vicino a Fairmonut (Indiana), convivendo con la zia materna Hortense. La sua infanzia dovette essere non poco drammatica se è vero che, come ha riferito Elizabeth Taylor, Jimmy fu molestato sessualmente all’età di 11 anni da un prete, mentre ancora portava in sé il dolore per la perdita della madre. Il padre di Jimmy era un uomo psicologicamente distante ma nutriva l’ambizione che suo figlio diventasse un avvocato di successo, sogno che il figlio cercò di compiacere iscrivendosi prima al College di Santa Monica, per poi trasferirsi alla UCLA dove studiò recitazione senza però concludere il corso di studi e senza riuscire quindi ad essere accettato dalla Confraternita universitaria Sigma Nu. Già ribelle in gioventù, Jimmy perse i due incisivi superiori in un incidente motociclistico e pativa per una forte miopia che lo obbligava a portare lenti spesse, ovviamente mai viste nelle sue successive apparizioni sullo schermo. I corsi di recitazione (egli fu Malcom in un Macbeth scolastico) gli trasmisero l’indomabile desiderio di diventare un attore e William Bast, suo compagno di stanza alla UCLA, nonché attore, riuscì a fargli ottenere delle comparsate in spot pubblicitari televisivi: il suo primo lavoro fu uno spot per la Coca-Cola in cui lo si può vedere distribuire ai giovani bottigliette della famosa bibita.

Nel 1951, James Dean lasciò UCLA e si trasferì a New York City per cercare fortuna con l’idea di rifinire la propria tecnica recitativa all’Actor Studio, mentre trovava domicilio al 19 West della 68esima strada della Grande Mela. Mentre s’impegnava a Broadway, in recite teatrali di modesto successo (il debutto fu con See the Jaguar, 1952), il giovane sognava di diventare famoso e bravo come il suo idolo, l’altro ribelle Marlon Brando che divenne per Jimmy una sorta di modello sostitutivo del proprio padre che era ancora vivo, ma rimaneva a distanza e scarsamente supportivo rispetto alle scelte di vita del figlio. Brando stesso, nella sua autobiografia "Songs My Mother Taught Me" (1994) conferma la volontà di Dean di copiarlo in tutto e per tutto, non solo nell’abbigliamento e nello stile recitativo, ma arrivando anche a subissarlo di messaggi sulla segreteria telefonica, messaggi che Brando ascoltò attentamente senza però mai rispondere; per assomigliare al Brando de Il Selvaggio (1953) che cavalcava una moto Thunderbird 6T 650cc, Jimmy acquistò una Trophy TR5 500cc [1]. I due attori si incontreranno tre volte: sul set de La Valle dell’Eden (1955), sul set di Désirée (1954) e ad una festa, nella quale un paternalistico Brando prese in disparte Dean e gli disse che aveva problemi emotivi che avrebbero richiesto attenzione psichiatrica... non che Brando fosse l’attore più equilibrato di Hollywood!

In ogni caso le capacità artistiche non mancavano e passò poco tempo prima che il regista Elia Kazan se ne accorgesse, ingaggiando Dean per La Valle dell’Eden (1955) in cui l’attore, nei panni del tormentato Cal Trask, riscosse subito un enorme successo. Il film non solo gli procurò una postuma nomination all’Oscar [2] ma, durante la lavorazione, conobbe una delle star nascenti della MGM, l’italiana Pier Angeli (vero nome Anna Maria Pierangeli) e, fra i due, nacque una grande passione; il loro matrimonio fu impedito dalla madre di lei che non apprezzava il fatto che Jimmy non fosse cattolico volendo, piuttosto, che la figlia si sposasse con il cantante Vic Damone, cosa che poi avvenne (1954) per l’infelicità della bellissima Angeli che si suicidò nel 1971 a soli 39 anni, lasciando scritto che James Dean era stato l’unico uomo che avesse mai amato. Persa la possibilità di unirsi in matrimonio con l’amore della sua vita, Dean si dedicò al lavoro e a flirt passeggeri, fino ad approdare a Gioventù Bruciata (1955) diretto da Nicholas Ray; per la promozione del film, Jimmy rilasciò un intervista alla ABC, mai trasmessa visti i tragici eventi successivi, in cui disse: “Ero solito andare in giro qua e là, sai, correndo rischi non necessari in autostrada. Adesso, quando guido in autostrada sono molto cauto" e alla domanda se avesse qualche consiglio per i neopatentati, Dean concluse: "Guidate con calma. La vita che potreste risparmiare potrebbe essere la mia".

Orami idolo dei teenagers di mezzo mondo [3], compreso Elvis Presley che avrebbe voluto avere una carriera cinematografica pari a quella del “ribelle americano” (come lo definì Ronald Reagan), Jimmy fu scelto dal regista George Stevens come protagonista del film Il Gigante (1956), epica del self-made-man texano Jett Rink. La lavorazione del film conobbe qualche problema per gli attriti fra Dean e Rock Hudson che odiò Jimmy in vita ma che, venuto a conoscenza della sua morte, si disperò come se fosse stato lui ad ucciderlo (almeno così riferì l’ex moglie di Hudson, Phyllis Gates). Già al vertice con una carriera appena iniziata, James Dean avrebbe dovuto essere il protagonista in Lassù qualcuno mi ama (1956) e aveva firmato un contratto da 900.000 dollari (circa 12 milioni di $ del 2024) con la Warner Bros per la realizzazione di nove lungometraggi da realizzarsi in 6 anni; fra questi ci sarebbero stati Una pistola per un vile (1957), La diga sul Pacifico (1958), La gatta sul tetto che scotta (1958) e Furia Selvaggia (1958) nel ruolo di Billy the Kid. Quest’ultimo film, così come quello del 1956 e La Gatta sul Tetto che Scotta videro, poi, come protagonista, Paul Newman al quale Dean aveva a suo tempo sottratto il ruolo principale ne La Valle dell’Eden; gli storici del cinema hanno in effetti fatto notare che la morte di Dean fu provvidenziale per Newman, la cui carriera subiva continui rallentamenti proprio per la presenza del giovane attore ribelle.

In attesa di diventare ancora più famoso con tutta quella serie di titoli in cantiere, l’appassionato di motori e corse automobilistiche James Dean acquistò una Porsche Spider del ’55 che lui soprannomino “Piccola Bastarda”, con l’idea in testa di partecipare alla corsa di Salinas, che si sarebbe tenuta in loco il primo ottobre 1955. Circa questa potente automobile, l’attore Alec Guinness, impegnato sul set de Il Cigno (1956), disse a Dean pochi giorni prima del fatale incidente: “Liberati di quella macchina o sarai morto nel giro di una settimana!”. Mai previsione fu più corretta.

Il pomeriggio del 30 settembre 1955, una settimana dopo aver terminato le riprese de Il Gigante, James Dean si trovava alla guida della sua nuova Porsche con al fianco il meccanico tedesco Rolf Weütherich in direzione Salinas. Qualche ora prima del tragico appuntamento con il destino, un poliziotto aveva fermato l’attore comminandogli una multa per eccesso di velocità, consigliandogli una guida più prudente. Alle ore 17:59, impegnando un incrocio della Route 41 con la 466 presso Paso Robles, la sua auto si scontrò con la vettura di David Turnupseed. A differenza di quanto vociferato James Dean non stava guidando a tutta velocità: successive analisi dimostrarono che la Porsche dell’attore viaggiava a circa 90 Km/h. Nonostante la velocità non elevatissima, l’impatto fu tremendo: Weütherich fu sbalzato dall’auto e si ruppe una gamba oltre ad altre ferite minori, James Dean invece rimase quasi decapitato e, comunque, morì sul colpo; Turnupseed patì solo ferite guaribili in pochi giorni. Ironicamente (ma neanche troppo) Rolf Weütherich morirà in Germania nel 1981 in un incidente stradale, peraltro dopo anni di tentativi di suicidio abortiti connessi ad una forte depressione che pareva essere connessa al trauma psicologico legato all’incidente che uccise l’attore; a quanto sembra aver riferito lo stesso Rolf, le ultime parole di Dean furono: “Ci ha visti” in riferimento all’altro guidatore che evidentemente non fu così attento. Leggenda vuole che la sera in cui Dean morì, gli attori Sal Mineo, Natalie Wood, Nick Adams e Dick Davalos stessero cenando insieme in un locale di New York City e e si misero a scommettere che Dean avrebbe fatto un incidente con la sua Porsche entro l’anno.

James Dean ricevette sepoltura l’8 ottobre 1955 presso il Park Cemetery di Fairmount (Grant County, Indiana); l’attuale lapide, su cui si legge solo il nome dell’attore e la data di nascita e morte, non è quella originariamente posta, quest’ultima, infatti, insieme ad un busto dell’attore che si trovava a fianco della tomba, furono rubate.

Jimmy non aveva scritto alcun testamento, quindi i suoi beni, circa 106.000 dollari, andarono tutti a suo padre Winton, il quale si era sempre tenuto a debita distanza da un figlio che aveva fatto scelte di vita mai approvate. Sia Winton Dean, che aveva visto accendersi la fiamma del “ribelle americano”, sia Donald Turnupseed, che l’aveva vista spegnersi, morirono nel 1995, il primo per cause naturali, il secondo a causa di un cancro.

[1] Questa moto è visibile in una famosa serie di scatti fatti all’attore dal fotografo Phil Stern ed attualmente è in mostra al James Dean Mu-seum di Fairmount.

[2] James Dean è stato il primo attore a ricevere una nomination all’Oscar postuma ed è l’unico, ancor’oggi, ad averne ricevute due (la seconda nomination la ottenne per Il Gigante (1956). Solo altri tre attori hanno ricevuto una nomination all’Oscar postuma: Massimo Troisi, Peter Finch e Spencer Tracy.

[3] Da notare che Dean divenne una grande star con un solo film, La Valle dell’Eden, poiché i sui due seguenti successi furono distribuiti nelle sale solo dopo la sua morte.

Vero Nome:

James Byron Dean

Luogo e data di Nascita:

Marion, Indiana, USA, 08/02/1931

Luogo e data di Morte:

Cholame, California, USA, 30/09/1955

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