Alan il conte nero

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Voto:

Il malvagio conte Alan (Charles Laughton) vuole far sposare sua nipote Blanche (Sally Forrest) al più disperato del reame e, a questo fine, adesca Denis (Richard Stapley). Alan inizia a torturare il proprio fratello Edmond (Paul Cavanagh), il padre di Blanche, tenuto prigioniero nel castello per vent’anni. Il fedele Voltan (Boris Karloff) cercherà di aiutare Edmond.

LA RECE

Melodramma gotico con qualche spunto fascinoso ma decisamente non imperdibile

Tratto dal racconto “The Sire de Maletroit's Door” di R. L. Stevenson, Alan il conte nero va considerato in virtuale double-bill con il Mistero del castello nero (1952) e non solo per il nero del titolo: sono entrambi melodrammi gotici sceneggiati da Jerry Sackheim che videro il grande Boris Karloff in un ruolo secondario. Alan il conte nero, dei due, è il più interessante soprattutto per la buonissima performance di Charles Laughton e l'atmosfera gotica generale. Tutte le battute migliori sono affidate all'attore inglese che gigioneggia e mette in scena un conte Alan davvero viscido e perfido. Gli elementi horror non sono poi tanti se si escludono le segrete della dimora di Alan dove viene tenuto segregato Edmond e la scena della stanza coi muri che si muovono per schiacciare gli ospiti. Con un Laughton a pieno regime, il ruolo di Karloff va in ombra anche se il suo personaggio diventa fondamentale nel finale; il suo nome sulla locandina era solo un richiamo pubblicitario, visto che la sua parte poteva essere retta da qualsiasi altro attore. Finale riuscito ma il film non evita fasi di palpabile noia. Se però siete in cerca di un horror d'annata con passaggi segreti, una damigella in pericolo e un villain psicopatico, allora the Strange door potrebbe andarvi a genio.

TRIVIA

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Titolo originale

The Strange Door

Regista:

Joseph Pevney

Durata, fotografia

81', b/n

Paese:

USA

Anno

1951

Scritto da Exxagon nell'anno 2005; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0