the Amazing Mr. X

-

Voto:

Alexis (Turhan Bey) è un medium truffatore. La sua attuale preda è Christine (Lynn Bari) che non riesce a dimenticare il marito defunto in un incidente. La sorella di Christine, Janet (Cathy O'Donnell), sospetta Alexis e gli mette alle calcagna investigatori privati, anche se poi rimane affascinata dal magnetismo dell’uomo.

LA RECE

A metà fra l'horror gotico e il noir con investigatore privato, un morto che non è morto e un truffatore dal cuore d'oro. Dati i tempi, non si sfugge al melodramma.

Fra il 1947 e il ’48, il mondo del cinema s'interessò al fenomeno dei finti medium che garantivano spunti per pellicole a metà fra l'horror e il noir: la Fiera delle illusioni (1947) con Tyron Power, ad esempio, trattava di un cartomante che spennava fatui milionari. The Amazing Mr. X, anche noto come the Spiritualist e sfortunatamente mai distribuito in Italia, tratta, invece, di un medium evocatore di morti che, in realtà, non evoca proprio nessuno e, con una serie di marchingegni tecnici, fa credere di esserne capace, abbindo-lando i creduloni. La pellicola, nella sua modestia, funziona situandosi a metà fra l'horror di gusto gotico e il noir con investigatore privato, un morto che non è morto e un truffatore dal cuore d'oro. Il film, infatti, si colloca in un interessante momento di transizione per il cinema americano: mentre il noir stava raggiungendo il suo apice stilistico, Hollywood iniziava a esplorare temi soprannaturali e psicologici con maggiore sofisticatezza. "The Amazing Mr. X" rappresenta una peculiare fusione di questi elementi, anticipando per certi versi il filone dei film sulla medianità che avrebbe prosperato nel decennio successivo. La sceneggiatura di Crane Wilbur gioca abilmente con le convenzioni del genere, costruendo un intrigo che si muove con disinvoltura tra gli elementi del thriller psicologico e quelli del melodramma soprannaturale. Ovviamente, dati i tempi, non si sfugge al melodramma sentimentale. Nonostante i vari limiti, the Amazing Mr. X è un prodotto che avrebbe meritato un po' più di fortuna dal momento che la fotografia e l'atmosfera globale sono sopra la media. La pellicola gode di un bellissimo e inquietante incipit sul mare con incontro di protagonisti affiancati da un goticissimo corvo nero e da una voce dall'oltretomba che si rivolge alla dolce e sprovveduta protagonista Christine. La superba fotografia di John Alton, Oscar per un Americano a Parigi (1951), è un continuo gioco con l'oscurità, mentre la regia creativa scova angolature di ripresa originali. Il thriller noir che prende piede nella seconda parte demolisce dall'interno l'atmosfera horror, il che può essere un guaio per coloro che cercavano dal film unicamente un’occasione di gotico, ma la scelta è funzionale e riuscita. La maggior parte del fascino interpretativo è mediato dall'attore Turhan Bey la cui estetica ambigua convinse la Universal a piazzarlo in pellicola quali the Mummy's tomb (1942) e the Mad ghoul (1943). Da segnalare Cathy O'Donnell che, con la sua partecipazione in sette film noir in ruoli principali, divenne un'icona del genere. Pellicola meritevole di una visione.

TRIVIA

⟡ L'attore Turhan Bey, di origini turco-ceche, quando emigrò negli USA giovanissimo fu presentato ad Albert Einstein da suo zio, un matematico che aveva lavorato con il geniale fisico. Bey ed Einstein rimasero amici per il resto della vita. 

⟡ Nel 1936, il regista Vorhaus si trovava con una troupe di cameraman sul versante austriaco del monte Zugspitze lavorando per Dusty Ermine (1936). Le truppe tedesche, attraversato il territorio austriaco, chiesero che gli sciatori austriaci che guidavano la troupe fossero consegnati loro, accusandoli di coinvolgimento in attività antinaziste. Le guide, inforcati gli sci, cercarono di scappare giù dal crinale ma i tedeschi iniziarono a sparare; uno dei proiettili sfiorò il volto del regista. Questo episodio marcò l’inizio della nomea antinazista e filocomunista attribuita a Vorhaus che ebbe gravi conseguenze nel periodo maccartista: finito nella lista nera di Hollywood come simpatizzante comunista, il regista venne estromesso dal cinema. La sua attività registica, tuttavia, non si interruppe ma il cineasta, nei suoi lavori del ’50-’60, dovette essere accreditato come aiutoregista sotto lo pseudonimo Piero Musetta.

Titolo originale

Id.

Regista:

Bernard Vorhaus

Durata, fotografia

78', b/n

Paese:

USA

Anno

1948

Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial