Arrebato

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Voto:

Pellicola spagnola un tempo cult, poi, col tempo, ridimensionata e fatta scendere dai podi. Mi accodo all’impietosa revisione.  Arrebato, che per stranezze avrebbe meritato migliore approfondimento, finisce qui in sintesi fra i figli di un dio minore perché sfianca l’ombelicalità del suo protagonista Josè (Eusebio Poncela), regista di horror, alle prese con il suo doppio complementare che confonde vita e cinema, disperandosi. La tesi di Zulueta, qui al suo secondo e ultimo lungometraggio, è anche sì intrigante e colta e, giustamente, a molti richiama alla memoria gli argomenti poi meglio trattati in Videodrome (1983) di Cronenberg ma il regista spagnolo, lui stesso in lotta con l’eroina, fa precipitare in Arrebato troppa della sua passione e disintegrazione, trasformandolo, certo, in qualcosa di autoriale ma anche troppo frammentario, reiterato e noioso. Deo gratias che Zulueta accettò il consiglio del produttore di sforbiciare di brutto le tre ore del director’s cut. Poi, sarà anche che, per lievitazione dei costi e bordelli assortiti, molti dei tecnici scapparono dal set rendendo il risultato quel che è. Ad ogni modo, l’anarchismo produttivo in periodo post-franchista e le scene di droga e sesso (nota la scena dell’erezione) riscossero le simpatie della platea alternativa. Adesso un po’ meno.


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Titolo originale

Id.

Regista:

Ivàn Zulueta

Durata, fotografia

105', colore

Paese:

Spagna

Anno

1979

Scritto da Exxagon nell'anno 2023; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0