Videodrome
Voto:
Max Renn (James Woods) è il produttore di un canale porno via cavo. Casualmente, aiutato da un amico pirata dell'etere, Max intercetta il programma Videodrome che propone torture e morte in diretta. Renn è interessatissimo a questo nuovo spettacolo che sembra rispondere al desiderio del pubblico di vedere roba forte. Anche la ragazza di Max, Nicki Brand (Deborah Harry), mostra di gradire Videodrome e manifesta al fidanzato il suo masochismo nascosto. Il produttore, combattuto fra realtà e allucinazioni indotte dallo stesso Videodrome, si troverà in mezzo a una guerra combattuta da una fazione che inneggia alla Nuova Carne e un'altra pseudo-religiosa.
LA RECE
Cult horror visionario che esplora la relazione tra media e realtà attraverso mutazioni corporee e tecnologia inquietante. Il film anticipa profeticamente l'era digitale e la confusione tra virtuale e reale. Opera fondamentale del body horror cronenberghiano.
Il motto “lunga vita alla nuova carne" di Videodrome fu il pugno nello stomaco somministrato da Cronenberg alle platee del 1982, con le sue riflessioni sociologiche, gli audaci effetti speciali di Rick Baker e le suggestioni sadomaso; l’artista Andy Warhol definì il film "l'Arancia Meccanica degli anni '80". Non a tutti, però, piacque: al botteghino fece un discreto fiasco e si dovettero aspettare alcuni anni perché il pubblico appassionato di horror bizzarro recuperasse la pellicola per eleggerla a cult-movie, peraltro profetico. La visionaria poetica di Cronenberg è presente in grande spolvero: mutazioni anatomiche simil-sessuali (vagina sul petto come il pene sub-ascellare di Rabid, 1976), la sinistra tecnologia plug'n'play che s’innesta sul corpo umano (eXistenZ, 1999), il sesso perverso e mortifero (Crash, 1996), la confusione fra realtà e delirio (il Pasto nudo, 1991; Spider, 2002). Con Videodrome, il regista canadese fece un discreto balzo in avanti sia a livello di resa tecnica, sia rispetto alla pionieristica riflessione circa la relazione fra pubblico e media, ovvero fra realtà e reality televisiva: "è vero ciò che vediamo in quanto lo vediamo". Il ricorso al concetto di una coscienza mediatica di massa è qualcosa che oggi suona come poco originale ma non va dimenticato che Cronenberg giunse a queste conclusioni anni prima dell'avvento di internet e di un tipo di televisione che, grazie alla rete, ha socializzato lo spettacolo, andando a creare una nuova Chiesa dell’immagine, vera o finta conta poco, piena di adepti pronti a mutare non solo nella mente ma anche nella carne, ed essa muta e si trasforma manifestando questa nuova turpe evoluzione. A veicolare le morbosità sociali e le ossessioni personali, un James Woods in una delle sue interpretazioni più riuscite e più nervose, affiancato dalla ex cantante dei Blondie, Debby Harry, che, oltretutto, ci illustra un modo diverso di usare le sigarette. Lo stile narrativo è volutamente confuso e, così come accade al protagonista incapace di distinguere cosa sia vero e cosa un’allucinazione indotta, lo spettatore può un po’ perdersi nel percorso. Abbandonarsi alla psicosi cronenberghiana, per la quale il corpo umano diventa campo di battaglia mediatica, lascerà sicuramente allibiti i mainstreamer ma non è mai stata preoccupazione del regista canadese piacere al pubblico più vasto. I cercatori di stranezze su celluloide, invece, ritengano Videodrome una delle pellicole di Cronenberg più significative, da vedere in double-bill con eXistenZ (1999), seguito ed evoluzione ideale di Videodrome, nel quale, ancora profeticamente, si lascia intendere che il videogioco sia la nuova realtà, così profonda e “larger than life” che la vita può essere abbandonata a vantaggio della simulazione. Il metaverso ci aspetta.
TRIVIA
David Paul Cronenberg (1943) dixit: “L'altro giorno, il mio dentista mi ha detto: Ho già abbastanza problemi nella mia vita, perché dovrei vedere i tuoi film?" (IMDb.com).
⟡ Si era pensato a un epilogo che non venne mai realizzato. In questo, Max Renn, Bianca O'Blivion e Nicki Brand appaiono sul set di Videodrome; Bianca e Nicki avrebbero avuto sull'addome un’apertura dalla quale emerge uno strano organo sessuale mutato. Questa scena venne scartata, insieme a molte altre, a causa dei costi, di alcuni contrattempi (Deborah Harry si prese una gastroenterite e James Woods dovette andare a far visita ai parenti) e per limiti effettistici.
⟡ L'attore David Tsubôchi, nel film il venditore di pellicole orientali, divenne ministro nella provincia dell'Ontario. La sua presenza in questa pellicola venne sfruttata negativamente dal partito politico d'opposizione.
⟡ La "vulva addominale", della quale fa mostra Woods sdraiato sul divano, venne chiamata dagli effettisti "chest slit", feritoia toracica, e fu applicata incollandola direttamente sul corpo dell’attore.
⟡ Quando furono filmate le sequenze con la flesh-gun, la “pistola di carne" che emetteva spruzzi di vapore freddo, Woods fece uno scherzo a Cronenberg colorandosi la mano di blu e fingendo che gli si fosse congelata.
⟡ Sopra al televisore di Max si possono vedere due Joystick dell'Atari 2600 e una copia del gioco Combat (1978).
⟡ Fra le scene che dovevano essere realizzate, ce n'era una nella quale la tivù di Max Renn sarebbe emersa dalla vasca da bagno mentre, accesa, mostrava alcune immagini. Gli effettisti si domandarono come infilare un elettrodomestico acceso in acqua, dato che James Woods era immerso in essa. Si pensò, inizialmente, di riempire la vasca con un liquido simile all'acqua ma non conduttore di corrente, tuttavia quel liquido costava 25 dollari al litro. Si pensò, quindi, di prendere una vera tivù e ricoprirla internamente con materiale isolante; la cosa funzionò e immersero l'elettrodomestico in una piscina ma questa galleggiava per l'aria presente all'interno. Si decise, quindi, di non realizzare la sequenza.
Fast rating
Titolo originale
Id.
Regista:
David Cronenberg
Durata, fotografia
89', colore
Paese:
Canada
1982
Scritto da Exxagon nell'anno 2006 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
