Existenz

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Voto:

Durante una sessione di prova del gioco virtuale "eXistenZ" che si collega direttamente al sistema nervoso, la sua creatrice Allegra Geller (Jennifer Jason Leigh) cade vittima di un tentativo di aggressione armata. Protetta da Ted Pikul (Jude Law), un agente della compagnia che produce il gioco, i due sfuggono dalla città per nascondersi in un posto sicuro nel quale, in tutta calma, potranno entrambi connettersi al gioco e cercare di scoprire il complotto di cui sono vittime. Dal momento che virtuale e reale iniziano a confondersi, i due protagonisti cominceranno a dubitare di tutto e tutti, loro stessi compresi.

LA RECE

Capolavoro concettuale di Cronenberg che non ha mai ricevuto la giusta attenzione, fosse altro per il suo potere immaginifico e vaticinante. Pur abitato da attori mainstream, la pellicola non è un gioco buono per tutti. I più curiosi lo riesumino.

Un riconoscibilissimo Cronenberg che gioca ad autocitare tematiche precedentemente trattate in Videodrome (1983): il rapporto fra uomo e schermo, qui espanse ed aggiornate alla relazione fra umano e virtuale; il videogioco "larger then life" ovvero più entusiasmante della vita stessa; la vita come gioco stesso che, però, non espande l’esperienza esistenziale bensì la piega alla schiavitù dei ruoli e degli aggeggi che la gestiscono. Il regista canadese delizia lo spettatore con piccole creazioni tecnologiche tipiche della sua poetica sull'ossessione del corpo. Il gamepad di materia organica, metà tecnologico e metà rana mutata, è un'idea di geniale bizzarria, così come la pistola spara denti, la "presa" nella spina dorsale ed altri ammennicoli. Cronenberg prende per i fondelli i protagonisti e lo spettatore saltando da una realtà all'altra più di quanto abbia fatto il coevo Matrix (1999), alcune volte forse in modo un po' incoerente ma riuscendo a tenere incollato lo spettatore allo schermo in una riflessione sul rapporto fra umano, tecnologia e compenetrazione fra esse. Nonostante il finale a sorpresa, la finalità di Cronenberg non era ordire una conclusione scioccante bensì spiazzare lo spettatore al pari dei protagonisti del racconto, confondendo le carte, lasciandoci incerti su cosa si sia visto, quando sia accaduto e, soprattutto, in che mondo. Il regista è aiutato dalla performance dei due protagonisti assolutamente in parte: colpisce soprattutto Jude Law con il suo volto ambiguo, confermando quelle potenzialità che lo porteranno in pochi anni allo stardom. All’onnipresente Dafoe viene dato un ruolo marginale, quasi un cammeo, che lo scafato attore gestisce con maestria. Pellicola consigliata e passata un po’ sotto silenzio soprattutto, e non inaspettatamente, in Italia. Il potere di preveggenza di eXistenZ è spaventosamente acuto: il nostro presente non ha ancora detto tutto a riguardo ma il percorso che si sta tracciando sembra portare nella direzione vaticinata da Cronenberg.

TRIVIA

⟡ I due produttori del film sono ungheresi. Non è un caso, quindi, che nel titolo eXistenZ la X e la Z siano maiuscole in modo che le lettere fra queste formino la parola ungherese "isten" cioè "Dio". 

⟡ La Leigh e Jude Law, dopo aver fallito un omicidio, mangiano qualcosa contenuto in una borsa che reca il nome "Perky Pat". Questa è una citazione di uno scritto di Philip K. Dick, maestro della fantascienza, che, appunto, scrisse "In the days of Perky Pat". 

⟡ Nella scena in cui viene introdotto l'aggeggio eXistenZ, a Noel Dichter viene scannerizzata la carta identificativa. In basso sulla carta c'è un testo scritto in babilonese. 

⟡ Il ripetuto uso della frase "Morte a...", come ad esempio "Morte al demone Allegra Geller!" e "Morte a eXistenZ", è un riferimento alla frase pronunciata in Videodrome in cui svariati personaggio gridavano "Morte a Videodrome". 

⟡ Il personaggio di Allegra è un riferimento a un personaggio con lo stesso nome di cui si narra nella novella "The Star Pit" di Samuel Delany. In quel racconto, Allegra è una bambina prodigio con poteri paranormali tramite i quali può proiettare mentalmente ogni tipo di realtà le balzi in mente. 

⟡ Quando Kiri e il suo assistente operano il pod di Allegra, il primo dice: "Köszönöm, köszönöm, köszönöm", che in ungherese significa "Grazie, grazie, grazie". 

⟡ Jennifer Jason Leigh aveva appena finito di girare la sua parte in Eyes wide shut (1999), quando si mise al lavoro per eXistenZ. Kubrick, però, aveva bisogno di rigirare le scene della Leigh e, a quel punto, i due lavori interferirono l'uno con l'altro. La Leigh decise di rimanere a lavorare con Cronenberg e il suo ruolo in Eyes wide shut fu dato a un'altra attrice.

Titolo originale

Id.

Regista:

David Cronenberg

Durata, fotografia

97', colore

Paese:

Canada

Anno

1999

Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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