Autoerotic
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Voto:
Una collezione di quattro racconti che condividono l’identità di luogo, la moderna Chicago, e il medesimo tema: le difficoltà che diverse coppie e persone, senza nome, incontrano nella gestione della loro vita sessuale condivisa.
LA RECE
Dramedy su gente che discute di sesso con grande libertà ma, poi, tutta questa verbosità non sembra dissipare i basilari problemi connessi al sesso condiviso. Simpatico, a tratti, ma non essenziale.
Operazione indie di Swanberg, esperto in prodotti tv che indagano i rapporti umani, le intimità, con anche puntatine a cose più ruvide (V/H/S, 2012). Con un tono dolceamaro e qualche situazione grottesca ma mai davvero disturbante, si narra della moderna apertura verbale delle nuove coppie che discutono di sesso con grande libertà ma, poi, tutta questa verbosità non sembra dissipare i viscerali e basilari problemi connessi al sesso condiviso; si ha, così, in un’incomprensione generale, con ripiegamento verso l’autoerotismo. Come dire, ok masturbarsi, però, quando poi siamo in coppia, l’altro viene reificato affinché diventi utile a realizzare le fantasia sessuali coltivate nell’autoerotismo. Qualcosa che ha a che fare con la perversione. Tema un po’ scabroso ma nudità contenute e nulla di realmente perturbante. Bizzarro il primo episodio: un uomo (Lane Hughes), insicuro circa le dimensioni del proprio pene, cerca di pomparsi il membro con le solite inutilissime pillole per l’ipertrofia genitale. Con lui, però, le pillole funzioneranno e, ottenuto il risultato sperato, lascerà la sua amorevole ragazza per andare incontro a un destino che lo vede in orgogliosa compagnia del suo enorme cazzo che lui bacerà affettuosamente. Abbastanza oscuro l’ultimo segmento e più apertamente erotico quello con la donna incinta che approda al sesso saffico. Wingard, accreditato alla regia, in realtà ha prestato maggiore opera nel gestire la fotografia insieme a Chris Hileke, dando ad Autoerotic la prevedibile patina da film intimista che, però, evita di prendersi troppo sul serio. Visione non necessaria e suggerita solo a coloro che siano in cerca di un cinema diverso.
TRIVIA
Joe Swanberg (1981) dixit: “Penso di aver passato la mia carriera affascinata dalle relazioni, da come le gestiamo, dal tipo di modi in cui siamo programmati dai nostri genitori e dalla nostra educazione, dai modi in cui ci ribelliamo. […] E per me questi problemi sono divertenti, capisci cosa intendo? Penso che si debba ridere di essi” (npr.org).
Titolo originale
Id.
Regista:
Joe Swanberg, Adam Wingard
Durata, fotografia
72', colore
Paese:
USA
2010
Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
