Bloody psycho

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Voto:

Uno dei più punitivi film del ciclo Lucio Fulci presenta, tentativo maldestro di sintetizzare vecchi goticismi (castello, spettri), spunti erotici e thriller psicologico con un passato traumatico che riaffiora. Il pranoterapeuta Vogler (Peter Hintz) si reca in un castello, che si dice infestato da fantasmi, per guarire la paralitica padrona di casa. Vogler s'innamorerà della giornalista Micaela (Louise Kamsteeg) ma il passato della donna è complesso e funestato da accadimenti connessi all'agire di un fantasma omicida. Il materiale, messo in mano allo scarso Lucchetti e affidato per espressività attoriale ad un quanto mai inespressivo Peter Hintz, si arena ad un livello trash che ha fatto scuola. L'unica cosa passabile è l'iniziale tema musicale di Lanfranco Perini usato, però, in maniera invadente, riuscendo a rovinare una delle poche scene potenzialmente orrorifiche del film, quella che vede il protagonista, in fase esplorativa, sorpreso prima da una bambola che cade dalle scale, poi dalla morta sulla sedia a rotelle. Negli annali del risibile, la sequenza in cui il pranoterapeuta versa nella bocca di Micaela dello yogurt, un po' 9 Settimane 1/2 (1986) e, molto di più, "got milk". Un'ora e mezza difficile da metabolizzare in attesa del finale ad alto tasso splatter con una chiusa ad altissimo tasso trash.


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Regista:

Leandro Lucchetti

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Italia

Anno

1988

Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0