Borderland - linea di confine

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Voto:

Tre amici, Ed (Brian Presley), Henry (Jake Muxworthy) e Phil (Rider Strong), si recano in Messico per sballarsi e cercare un po' di compagnia femminile. Uno di loro viene rapito da una setta che pratica sacrifici umani capeggiata da Santillan (Beto Cuevas). La polizia non offre alcun aiuto. I ragazzi verranno aiutati da due ragazze messicane e da un ex poliziotto.

LA RECE

Sulla base di un crudo fatto di cronaca, un thriller horror più violento che sanguinario. Gradevole ma non memorabile.

Uno dei migliori film fra quelli che hanno partecipato all'After Dark Horrorfest 2007. Nonostante il soggetto non propriamente originale, Borderland evita la derivatività più grossolana gestendo il plot come un thriller con pesanti cadute nell'horror. Anche nei momenti forti, comunque, il film evita lo splatter ostentato mostrandosi più violento che sanguinario; per intenderci, una specie di Hostel (2005) meno compiaciuto. A dispetto di un inizio crudo che farebbe pensare ai più classici gore-movie, il film procede in massima parte utilizzando metodi più tradizionali per generare tensione, fino a un finale adrenalinico che si svolge in una casa assediata. Il fatto di cronaca da cui è stato tratto il soggetto è sufficientemente interessante per tenere accesa l'attenzione dello spettatore anche se la storia si discosta ampiamente dalla vita criminosa di Jesùs Costanzo. Grande resa delle location messicane rese pulp dalla fotografia desaturata di Scott Kevan. Buone le performances di tutti gli interpreti, il che aiuta quando, nella parte centrale del film, il ritmo si affievolisce; peccato che a ben pochi personaggi della pellicola venga offerta l'occasione di svilupparsi al di là del cliché. Fa piacere rivedere l'attore Sean Astin che passa dal pacifico ruolo di Samwise Gamgee de il Signore degli anelli (2001) a quello di un balordo. Non male neanche il glabro Marco Bacuzzi il cui aspetto inquietante è più incisivo delle poche parole che pronuncia. Borderland mescola, quindi, aspetti drammatici e più tipicamente thriller con le nuove correnti horror, in una sintesi che ha le ruote ben piantate sui binari del mainstream; mossa furba per un regista in pratica esordiente.

TRIVIA

Zev Berman (1967) dixit: “Amo incontrare persone che vivono, mangiano, dormono, vomitano film. Odio la persona fra il pubblico che ti chiede quale fosse il tuo budget” (efilmcritic.com).

⟡ Il film trae ispirazione dalle vicende criminose di Adolfo de Jesùs Costanzo (1962-1989), serial killer e leader del culto di Matamoros in Messico. L'uomo si manteneva come lettore di tarocchi e legò a sé come amanti e discepoli Omar Ocha e Martin Rodriguez. Fondò un culto pseudoreligioso tirando in mezzo musicisti, trafficanti di droga e poliziotti. Il culto aveva sede a Matamoros, sul confine statunitense, e prevedeva sacrifici umani tramite i quali i credenti sarebbero divenuti invisibili alla polizia. Molte persone furono uccise ma fu solo dopo la sparizione di Mark Kilroy, 21enne statunitense, che la polizia subì pressioni per indagare. Si scoprì il culto accidentalmente, in seguito a ricerche sul narcotraffico, infatti la setta venne nominata Los Narcosatánicos. Arrestati tutti i membri del culto, Costanzo fu messo alle strette e isolato. Il criminale risolse chiedendo a uno dei suoi discepoli di sparargli, insieme al suo amante Rodriguez. La polizia lo trovò morto nell'appartamento in cui abitava. Una delle più ferventi seguaci di Costanzo, Sara Maria Aldrete, che nel film trova rappresentazione, fu arrestata dopo la morte del leader e condannata a 68 anni di carcere per il suo ruolo nella setta omicida.

Titolo originale

Borderland

Regista:

Zev Berman

Durata, fotografia

105', colore

Paese:

USA, Messico

Anno

2007

Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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