Caligola

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Vita, orge e miracoli di Gaio Giulio Cesare Germanico, meglio noto come Caligola (Malcolm McDowell), imperatore psicologicamente instabile a comandare una Roma dissoluta. Preso il potere dopo Tiberio (Peter O'Toole), al financo di Caligola satellitano l'amata sorella Drusilla (Teresa Ann Savoy), la moglie Cesonia (Helen Mirren) e una massa di cortigiani collusi e infidi.

LA RECE

Come disse l'attrice Helen Mirren "un irresistibile mix di arte e genitali" al quale si riconosce un'opulenza immaginifica poggiata su un'opulenza scenografica tuttavia un po' sprecata e fagocitata dalle tante scene di sesso.

Quattro anni di lavoro, 2000 fra comparse e tecnici, il più costoso indie mai prodotto fino a quei tempi, nato sulle ceneri di un'idea mai realizzata di Roberto Rossellini. Tutto affinché il sogno porno-arty-storico di Bob Guccione, fondatore ed editore di Penthouse, vedesse la luce. A dirigere, Tinto Brass, il quale non fu la prima scelta ma, con Salon Kitty (1976) aveva dimostrato una buona capacità di miscelare sesso, exploitation e art-house. Il risultato fu, come disse l'attrice Helen Mirren "un irresistibile mix di arte e genitali" al quale si riconosce un'opulenza immaginifica poggiata su un'opulenza scenografica tuttavia un po' sprecata e fagocitata dalle tante scene di sesso esplicito volute così caldamente da Guccione da farlo litigare con Brass che, paradosso, avrebbe preferito toni più controllati. Un po' di storia. Caligola non è esattamente l'approfondimento alessandrobarberiano sulla vita dell'imperatore romano ma un adattamento di un'opera teatraie di Gore Vidal. Quest'ultimo, però, aveva centrato il racconto su elementi omosessuali, rimodellati da Brass e Malcolm McDowell così da spostare il peso sull'eterosessualità; a Vidal la cosa non piacque e chiese di non essere inserito nei credits. Altro inghippo, il grande lavoro di Danilo Donati come art director e costumista che confuse le idee delle star ingaggiate: Peter O'Toole, Sir John Gielgud (Nerva) e Maria Schneider non avevano esattamente idea del prodotto per il quale erano stati chiamati a lavorare, e sul set le battute si sprecarono: le prime parole di O'Toole a Gielgud furono: "Ciao, Johnny! Cosa ci fa un cavaliere del Regno Unito in un porno?" e, sempre a Gielgud, così si rivolse il protagonista McDowell: "La scenografia è splendida! Non ho mai visto così tanti cazzi in vita mia". La Schenider, d'altra parte, che non se la sentiva di indossare un vestito semitrasparente, mollò il set smadonnando e lasciando il ruolo di Drusilla alla meno pudica Teresa Ann Savoy. I problemi erano appena iniziati. La produzione ritardava di frequente i pagamenti, finché una folla di tecnici e comparse non si scagliò contro la macchina di McDowell; Carla Cipriani, curatrice della continuity, capeggiò uno sciopero per ottenere il dovuto. Poi, il grave conflitto fra Guccione e Brass, licenziamento di quest'ultimo e disconoscimento del film. Il motivo è legato al fatto che Guccione escluse l'italiano dalle prime fasi di montaggio, utilizzando troppo porno e inserendo scene che dovevano essere tagliate e altre che avrebbero dovuto essere usate in modi diversi. La ciliegina sulla torta, posta dal produttore trafficone, fu un vero e proprio inganno. Guccione ottenne dagli attori un lavoro di doppiaggio con la promessa che avrebbe tolto gli inserti hard eseguiti dal suo plotoncino di pornoattori; ne sortì una versione priva di sei minuti di scene hot. Una volta che le star fecero il lavoro, Guccione reintegrò i tagli. Malcolm McDowell, visto il film integrale la prima volta, disse: "Mi sono sentito come una donna dopo essere stata stuprata" (non credo proprio) e sconsigliò al pubblico di andare a vedere il film al cinema, posto nel quale, invece, la gente sciamò facendo guadagnare il primo posto negli incassi USA e Italia con 20 milioni di dollari solo nella prima settimana. I margini per entrare nella storia del boxoffice c'erano ma Caligola fu ritirato dalle sale sotto la pressione di petizioni pubbliche. La censura, però, come noto, non regge la pressione del tempo e, adesso, abbiamo la possibilità di vedere il filmaccio in tutto il suo discutibile splendore, in attesa della 40th Edition che si dice verrà realizzata nel 2020 con i negativi originali recuperati (no, non l'hanno ancora realizzata, dato 2024!). L'eccesso del sogno produttivo di Guccione si paga: la durata dilatata, il taglio teatrale appaiato all'hard, le stramberie (la donna che urina davvero sul cadavere evirato), la scenografia fanno di Caligola un minestrone che somministra in certi casi magnificenza e, in altri casi, furfanteria visiva. Se il tentativo era realizzare un hard d'essai, ci siamo; qui, il porno presentato è ben realizzato. Ci siamo anche se il tentativo fosse stato quello di far gridare allo scandalo. Se, invece, l'intento fosse stato il grande film, i dubbi permangono, stratificati su barocchismi, fellinismi, marasmi, miasmi e casini produttivi quasi più intriganti del prodotto finito. Peccato che l'analisi del potere e dei rapporti umani sembra voler essere spiegata nella sua nefandezza solo tramite la perversione sessuale. Esempio magniloquente di un cinema che non c'è più e che, più di oggi, aveva voglia di turbare le platee, in questo caso anche masturbare. Nella nostra epoca di liberali offesi da mille e un argomento, Caligola andrebbe eletto a capolavoro solo per principio.

TRIVIA

Giovanni "Tinto" Brass (1933) dixit: "Non sono stato messo in condizione di fare il montaggio, che per me è una fase fondamentale del processo di regia. [ ...] visto che il film doveva corrispondere il più possibile all'immagine molto "glamour" di Penthouse. Nella mia mente, Caligola era un film decisamente anarchico: era la storia di un bambino che va al potere, si trova per le mani questo giocattolo, e cosa fa? Lo smonta, lo smembra, magari nell'illusione di comprenderne il meccanismo, per poi allontanarsene, rimanendo invece vittima egli stesso di quel Moloch mostruoso che è il potere" (Nocturno dossier 25, 2004)

⟡ Dopo l'uscita del film, Anneka Vasta aka Di Lorenzo, aka Marjorie Lee Thoresen, Penthouse Pet del 1975 che in Caligola veste i panni di Messalina, denunciò Guccione, suo ex compagno, perché aveva inserito scene hard che avrebbero danneggiato la sua carriera. Anneka vinse la causa ma fu risarcita di soli 4 dollari e 6 centesimi. Nel 1988 vinse una causa da 4 milioni di dollari sempre contro Guccione colpevole di aver costretto l'attrice a fare sesso con alcuni suoi soci in affari. Anneka non riuscì mai a recuperare la somma. La già limitata carriera dell'attrice non andò oltre il ruolo di infermiera in Vestito per uccidere (1980). Residente in California, Anneka lavorò poi davvero come assistente infermiera fino al giorno della sua morte, avvenuta il 4 gennaio 2011. Il corpo nudo della donna venne a galla presso il campo di addestramento Pendleton della marina statunitense; la macchina di Anneka venne trovata in un'area di sosta della Interstate 5 a 18 metri dalla spiaggia. Il cadavere, in perfetto stato, mostrava fratture al collo e alla schiena. Non si è mai determinato se Anneka si sia suicidata buttandosi sugli scogli oppure sia stata uccisa. Ad ogni modo, il corpo è stato trascinato in mare. La famiglia ha ammesso che la donna, da anni, pur non curandosi con farmaci, soffriva di un importante disagio psichico di tipo paranoideo e, contemporaneamente, dava inopportune confidenze agli estranei. 

⟡ Questo film, bandito in Russia fino al 1993, è tuttora bandito in Bielorussia. In UK, la versione non censurata è approdata sul mercato solo nel 2008. In Australia, il film prima è stato bandito poi, fino ad oggi, ha rimpallato fra il rating 18+ e quello RC (Refused Classification). 

⟡ Benché O'Toole avesse annunciato di aver smesso di bere tempo prima d'iniziare le riprese, Guccione riferì che l'attore non è mai stato sobrio da quando è salito sul set fino alla fine delle riprese. 

⟡ Leonardo DiCaprio ha affermato che questo film gli è stato d'ispirazione per la sua resa attoriale in the Wolf of Wall Street (2013).

⟡ Durante la produzione, Malcolm McDowell invitò a cena in un ristorante costoso tutti i membri del cast e parte della troupe per festeggiare la vittoria dell'Inghilterra sull'Italia in una partita di calcio. Però, con la scusa di non aver portato abbastanza soldi, fece pagare tutto al coreografo (Pino Pennese o Tito Le Due).

⟡ Sotto la supervisione di Danilo Donati, furono disegnati 3592 abiti. Attori e comparse indossarono 5000 sandali e stivali fatti a mano. Le parrucche furono prodotte con 454 Kg di capelli veri. Di tutto questo lavoro sartoriale, sopravvive solo la toga bianca indossata da Malcolm McDowell; la conserva Lori Wagner (Agrippina).

⟡ Prima di ingaggiare Brass, Guccione fu in trattative con John Huston e poi con Lina Wertmiiller che avrebbe voluto Jack Nicholson nel ruolo di Caligola.

⟡ li famoso critico Roger Ebert odiava questo film ed è uno dei pochi che lo ha convinto ad abbandonare la sala di proiezione: "Schifosa, inutile e vergognosa spazzatura. Se non è il peggior film che abbia mai visto, questo lo rende ancora più vergognoso: gente talentuosa si è permessa di partecipare a questa farsa". Ebert attribuì al film zero stelle. 

⟡ Brass avrebbe voluto scritturare veri criminali con la condizionale per il ruolo di senatori e donne orribili per realizzare scene di sesso che scioccassero lo spettatore. Guccione dissentì. 

⟡ Mentre Tinto Brass era alla regia, lo seguiva per le musiche Fiorenzo Carpi che aveva composto una bozza di colonna sonora. Licenziato Brass, a Carpi subentrò Franco Mannino scelto da Franco Rossellini ma il lavoro di Mannino venne rifiutato da Guccione. Attualmente si ritiene che i due lavori musicali siano andati irrimediabilmente perduti. 

⟡ Helen Mirren non ha mai affermato di sentirsi a proprio agio nelle scene di nudo ma per Caligola le cose furono diverse: "Tutti erano nudi lì. Era come andare ad un campo nudisti ogni giorno. In quel film ti saresti sentita imbarazzata ad avere i vestiti addosso". 

⟡ Orson Welles, famoso per accettare ingaggi anche minori piuttosto di fare cassa, rifiutò di apparire in Caligola per "ragioni morali".

⟡ Nel filmare la scena nella quale Caligola cerca di invadere la Britannia, Malcolm McDowell chiese a Tinto Brass perché i soldati non indossassero un qualche tipo di armatura. "Cazzo e culo" fu la risposta del regista. 

⟡ Nonostante la volontà di non farsi inserire nei credits, Gore Vidal ricevette 225.000 dollari di diritti (882.000 dollari del 2020). 

⟡ Dopo aver stuprato la moglie di Procolo, Caligola avrebbe dovuto sodomizzare Procolo stesso ma McDowell si rifiutò di recitare quella scena. Tinto Brass suggerì di realizzare una scena di fisting off-screen come si vede nella versione definitiva.

Regista:

Tinto Brass, Bob Guccione [non accreditato], Giancarlo Lui [non accreditato]

Durata, fotografia

156', colore

Paese:

Italia, Francia

Anno

1979

Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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