il Cannibale metropolitano

Metafora non sciocca, qualche trovata è interessante ed è gradevole il tono da dark comedy. La confezione, tuttavia, è modesta e il film non ha conoscito fortuna.

Lo sceneggiatore Richard Jefferies scrive il soggetto dieci anni prima della realizzazione ispirandosi a un senzatetto che gli girava intorno a casa; il progetto viene prodotto da Mel Brooks e affidato all'effettista Walas che, prima, aveva diretto solo la Mosca 2 (1989). The Vagrant funzionicchia per l'impianto dark comedy di gusto un po' kafkiano, con questo protagonista, imbarazzato e imbarazzante che si trova a doversi scontrare con la cosa che più teme: la povertà che può cannibalizzare la ricchezza. In realtà, il vero orrore non è rappresentato dal folle Vagrant, comunque abbastanza schifoso, ma da una pletora di personaggi di grande sgradevolezza umana, tutti ben adesi al dio denaro e a priorità da middle-class intruppata: la donna che il protagonista si porta in casa e che, per prima cosa, suggerisce di cambiare carta da parati e mobili (usando la carta di credito di Graham) è da brividi. Paxton ci mette una grande energia ma chi si diverte, e chi diverte di più, è Michael Ironside nei panni del tenente Ralf Barfuss che non si ricorda mai il nome Krakowski. Home-invasion e poi road-movie non essenziale ma passabile per chi è in cerca di un horror cattivello con toni ironici.

Chris Walas (1955) dixit: "Devo dire che il film che più mi ha ispirato, e che è stato sicuramente decisivo per la mia futura carriera, è stato gli Argonauti con gli effetti di Ray Harryhausen. È stato il primo film che abbia mai visto in un cinema. Avevo dieci anni ed ero completamente sbalordito, non solo per lo stupefacente lavoro tecnico ma per tutto il contenuto fantasy della storia. Non capivo cosa stavo vedendo in quel momento ma, da qualche parte dentro di me, in quel momento, ho deciso che, in qualche modo, avrei fatto parte della creazione di quel tipo di magia cinematografica" (3aw.com.au).

⟡ Nessun dato, per ora.