il Carretto fantasma
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La notte di Capodanno, tre senzatetto evocano la leggenda di un carretto che trasporta la Morte guidato dall'anima dannata di una persona defunta, appunto, la notte del 31 dicembre. David Holm (Victor Sjöström), ubriacone balordo, muore in quella notte e gli tocca la malasorte ma, grazie all'intercessione della pia sorella (Hilda Borgström) che si sacrificherà per lui, l'uomo potrà tornare in vita e salvare la moglie dal suicidio.
LA RECE
La rovina della dignità umana in una cornice di mancanza di solidarietà, cosa che porta inevitabilmente alla brutalità. Rappresentazione dell'esistenza umana decisamente coraggiosa per i tempi. E poi la scena della porta ripresa da Kubrick, ovviamente.
Successone di un tempo che fu, tratto dall'omonimo romanzo di Selma Lagerlöf (1858-1940) scritto nel 1912. L'uso della sovraimpressione del carretto e delle anime dei defunti, effetto speciale molto avanti per i tempi, influenzò non poco il lavoro di diversi registi successivi. Il Carretto fantasma, o il Carrettiere della morte com'è anche noto, rafforzò il prestigio di Victor Sjöström, regista sceneggiatore e attore divenuto poi famoso per il ruolo di lsak Borg ne il Posto delle fragole (1957) di Bergman e, per estensione del concetto, catalizzò l'attenzione sul cinema svedese. Sjöström creò, grazie all'uso della sovraimpressione, un mondo spirituale tormentato che sta fra il paradiso e l'inferno. La narrazione fatta di continui flashback, e anche di flashback nel flashback, va ad accrescere la complessità del plot e una poetica della confusione e del degrado. Rispetto a quest'ultima cosa, si può rintracciare un filo conduttore fra questa pellicola e il precedente Ingeborg Holme (1913) dello stesso regista: i temi trattati sono fondamentalmente i medesimi, ovvero la rovina della dignità umana in una cornice di mancanza di solidarietà, cosa che porta inevitabilmente alla brutalità. La presenza dell'attrice Borgström, là nei panni di lngeborg e qui di Mrs. Holm, non fa che rafforzare il legame fra le due pellicole; in entrambi i casi, l'attrice vestiva i panni di una donna sull'orlo del baratro. Notevole il regista stesso nel ruolo del protagonista, alcolizzato e tisico, malvagio al punto da sputare in un fazzoletto e lanciarlo in faccia alla moglie Edit. Incisiva la scena che vede David Holm, fantasma, guardare il proprio corpo con la consapevolezza di essere ormai condannato all'inferno. Si tratta, insomma, di quel topos letterario e, poi cinematografico, mai estintasi, che vede un uomo a tu per tu con le proprie colpe e che, per intervento soprannaturale, si ravvede. Esempi possono essere: la Vita è meravigliosa (1946) di Capra, e il più moderno the Family man (2000) con Nicholas Cage, tutti ispirati al "Canto di Natale" di Charles Dickens. Sequenza di Korkarlen rimasta negli annali del cinema, quella della porta: basta far passare abbastanza tempo ed affidarsi alla cedevole memoria degli umani per poter passare alla storia come originali innovatori. È Carretto fantasma, infatti, che ha inventato la scena della porta rotta con la scure, la mano che la attraversa e il volto che spunta dalla fessura; Kubrick, in Shining (1980), ha semplicemente riproposto la sequenza quasi passo-passo, consapevole sia della citazione sia del fatto che la quasi totalità degli spettatori non avrebbero potuto comprendere il riferimento, poiché ben pochi guardano i vecchi film. A questo proposito, si confronti Quello che prende gli schiaffi (1924) sempre di Sjöström con l'osannato Joker (2019), o the Day the clown cried (1972), che per volere di Jerry Lewis verrà rilasciato solo nel 2024 (forse), con la Vita è bella (1997). Ad ogni modo, il Carretto fantasma, rappresentazione metaforica dell'esistenza umana e della sua miseria, è un film d'epoca che merita una visione, sempre che non siate allergici al muto e a tutto ciò che comporta. Remeccato nel 1938 da Duvivier come il Carro fantasma, e da Arne Mattson come Korkarlen nel 1958.
TRIVIA
⟡ L'attrice Christiane Maybach, nei primi anni '60, divenne un sex symbol per la sua somiglianza a Marilyn Monroe.
⟡ L'attrice Karin Kernke parteciperà al docusexy Schulmädchen-Report 12. Teil: Wenn das die Mammi wüßte (1978), ovvero “se lo sapesse la mammina”. Chissà.
Titolo originale
Körkarlen
Regista:
Victor David Sjöström
Durata, fotografia
93', b/n, muto
Paese:
Svezia
1921
Scritto da Exxagon nell'anno 2004; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
