la Casa di Mary

-

Voto:

Nel 1692, una strega viene condannata all'annegamento in uno stagno; la prenderà male e getterà su tutta la zona una terribile maledizione. Circa trecento anni dopo, la furia della maledizione non s'è placata e, a farne le spese, saranno i nuovi inquilini della casa adiacente allo stagno e coloro che vivono nei paraggi.

LA RECE

B-movie anni '80, con le sue tipiche facilonerie, finito comprensibilmente nel dimenticatoio. Chi ha voglia di rivalutazione?

Questionabile sottoprodotto del boom horror anni '80. Il film inizia in modo abbastanza promettente, almeno relativamente alle scene di sangue: una testa nel forno a microonde, un corpo tagliato in due da una finestra. Nella progressione, il tasso splatter diminuisce ma così anche il ritmo della pellicola. La Casa di Mary, così rititolato per capitalizzare sul successo de la Casa (1981) di Raimi, è un prodotto canonico di quel periodo: qualche eccesso visivo, porte che si aprono lentamente accompagnate da score musicali invasivi, scale buie e il resto dei pretesti che portano i protagonisti a fare esattamente cosa non dovrebbero, in primis, restare in una casa palesemente stregata. Il piccolo Justin, ad esempio, sente un rumore provenire dall'oscura cantina e va giù da solo a controllare... tipico comportamento di un bambino di dieci anni! Altra insensatezza; a un passo dalla libertà, Sheryl interrompe la fuga per andare a ficcare il naso in solaio in cui l'aspetta la strega che le buca il cranio con un paletto di legno da 20 centimetri; Sheryl, con tutto 'sto legno nel cervello, continua a urlare... da cui, suppongo, l'adagio secondo cui le donne siano difficili da zittire. La strumentalità di scene costruite per spaventare riesce, in più di un'occasione, a ottenere l'effetto sperato ma ciò non basta a mettere in ombra i diversi limiti del film: attori non in parte, musiche pessime, personaggi la cui presenza è marginale, inquadrature senza senso. Non è chiaro il ruolo della piccola Mary: dovrebbe essere l'incarnazione della strega ma si vede in poche sequenze per poi ricomparire alla fine. Il ragazzo con ritardo mentale dovrebbe proteggere la casa tramite il rapporto che lo lega all'oscura signora, però viene arrestato. La vecchia pazza, Cassandra di turno, sa tutto ma nessuno le dà ascolto, e scompare dalla scena. Troppe incongruenze e superficialità nello sviluppo della storia. Poco ottiene l'inserimento dei flashback storici girati con scarsa cura, come il resto del film. Forse, incrementare il tasso gore sarebbe stata una soluzione valida per distogliere l'attenzione dalle pecche del prodotto o, perlomeno, dai banalissimi dialoghi. Alla fine, il protagonista della pellicola si mette a piangere. Come non comprenderlo?!

TRIVIA

⟡ La croce di ferro usata per tenere imprigionato lo spirito della strega in fondo al lago è stata usata anche nel film le Radici della paura (1978) di Gus Trikonis.

Titolo originale

Superstition

Regista:

James Robertson

Durata, fotografia

86', colore

Paese:

Canada

Anno

1982

Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial