Changeling

Voto:

John Russell (George C. Scott) è un compositore che decide di andare ad abitare in una grande villa storica per concentrarsi sulla sua prossima opera musicale. Mentre ancora cerca di riprendersi dalla tragica morte della moglie e del figlio, nella villa si manifestano segni inquietanti che fanno sospettare la presenza di un fantasma. Con l'aiuto di Claire (Trish Van Devere), una dipendente della società storica del luogo, John organizza una seduta spiritica che lo rende edotto su una losca storia che risale al 1907.

LA RECE

Un po' freddo e "anaffettivo" nell'espressione recitativa, ma forse era voluto. Ad ogni modo, uno delle migliori ghost story in circolazione.

Esempio quasi perfetto di film a tema casa infestata. Mentre il pubblico, in quegli anni, iniziava a deliziarsi con lo slasher e pellicole in cui azione e sangue assumevano un ruolo prepotente, the Changeling si presentava proponendo un modello horror di gusto vintage. Il soggetto del film si rifà, infatti, alla storica tradizione dei racconti gotici inglesi che al sangue preferivano eleganti suggestioni e una solida storia come strumenti per terrorizzare la platea. I tradizionali film sulle case stregate ebbero ancora qualche diffusione grazie alle produzioni televisive ma, con poche eccezioni, questo film di Medak fu uno degli ultimi esempi del genere a inizio anni '80. Verrà poi Poltergeist - demoniache presenze (1982) a rinvigorire e rigenerare il modello modernizzandolo con effetti speciali all'avanguardia e spostando l'azione in un ambiente anti-gotico; solo all'alba del 2000, la casa stregata tornerà in auge recuperando atmosfere e paure in stile inglese. Insieme al particolare la Classe dirigente (1971), questo film di Peter Medak rappresenta uno dei momenti più notevoli nella sua carriera qualitativamente discontinua, e legata soprattutto alle produzioni televisive. In the Changeling, il regista punta tutto sulle atmosfere costruite con un uso attento della fotografia e delle inquadrature: anche la semplice immagine di una piccola sedia a rotelle coperta di ragnatele fa il suo effetto. Molte le parentesi inquietanti che risollevano l'attenzione dello spettatore nei confronti di un film che ha la tendenza a sedare l'audience. Se la prima parte della pellicola s'incentra sulla fenomenologia dello spettro domestico, la seconda vede il protagonista e la bella Claire (Trish Van Devere, vera moglie dell'attore Scott) alle prese con la ricerca della verità che si cela dietro il dramma accaduto nella casa decenni prima. La scelta di dare il ruolo principale a George C. Scott non sembra in apparenza azzeccatissima: l'attore ha un'impostazione rigida e non dà, d'impatto, l'impressione del tipo particolarmente sensibile; il musicista Russell viene semplicemente spaventato da situazioni che avrebbero procurato il crollo nervoso a una persona comune. Non è escluso che questa impressione derivi dall'abitudine di aver visto Scott in ben altre pellicole e, soprattutto per il ruolo di Patton, generale d'acciaio (1970); non è altresì escluso che si tratti di una scelta recitativa voluta da Scott o da Medak. Molto meglio, comunque, l'interpretazione del veterano Melvyn Douglas nei panni del vecchio senatore, il quale, dietro una scorza di sicurezza e potere, nasconde un'enorme paura perfettamente espressa. Di fatto, se bastassero tecnica registica e recitativa per fare un bel film, questo the Changeling sarebbe un capolavoro. Medak costruisce un film di paura con buon gusto e con una grande attenzione per i particolari - notare l'uso e l'abuso del grandangolo che distorce gli ambienti - ma al film manca il senso del pericolo imminente. Sia la regia che gli attori sembrano troppo controllati e razionali in una situazione che di razionale ha ben poco, il che porta lo spettatore a prendere una certa distanza da ciò che viene rappresentato; questo il punto debole di un film che, comunque, rimane uno degli esempi più riusciti di ghost-story. Bello, peraltro, lo score musicale in cui domina il pianoforte. Assolutamente meritevole di essere visto al buio e in solitudine. Visione consigliata.

TRIVIA

Peter Medak (1937) dixit: "È diventato molto più difficile fare film. L'unica cosa positiva è che ci sono 200 studios invece di quattro o cinque produttori cinematografici. [...] Quando si invecchia, ti fanno obiezioni per l'età, cioè: "Oh, è troppo vecchio per fare questo". Quello che non capiscono è che più invecchi, più sai, perché l'hai fatto! Diventa più facile. Purtroppo è un'attività completamente diversa. In passato le cose erano molto più facili perché si aveva a che fare con una persona dietro una scrivania. Ora hai a che fare con comitati e agenti e tutto il resto. Il 90% ha a che fare con il denaro [...] Il più delle volte si sbagliano, nessuno degli studios sa mai cosa rende un film ad alto budget. [...] Se la gente sapesse davvero cosa funziona o meno, farebbe solo film di successo da 400.000.000 dollari. Sempre più spesso, il progetto più infallibile fallisce, e poi un più piccolo film viene dalla periferia,passando inosservato all'occhio vigile di tutti, e ha successo. [...] Bisogna continuare a provarci. Non puoi mai arrenderti. Devi continuare a spingere per il film. Fai quello in cui credi e vedi se ci riesci" (nofilmschool.com).

⟡ Fu la prima pellicola a vincere il premio come miglior film al Canadian Film Award dopo che la manifestazione aveva cambiato il nome in Genie Awards.

⟡ Il film è basato su eventi che si dice siano accaduti dawero in una casa a Denver (Colorado) negli anni '60. Il quartiere Chessman Park nel film è un riferimento a un'omonima zona di Denver in cui accaddero i fatti.

Titolo originale

The Changeling

Regista:

Peter Medak

Durata, fotografia

115', colore

Paese:

Canada

Anno

1979

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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