la Chiamavano Susy Tettalunga
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Voto:
Larry (Richard Towers), il fidanzato di Crystal (Chesty Morgan), finisce ammazzato dalla mala per aver sottratto una lista di nomi compromettenti. Crystal, usando le armi a disposizione, si prenderà la sua vendetta.
LA RECE
Ieri uno sciocco sexploitation. Oggi, in uno Stato di polizia morale nevrotica, film come Deadly Weapons sono la quintessenza di un sovversivo e invincibile ribellismo contro lo status quo. Una risata vi seppellirà.
In periodi non sospetti, quando la donna maggiorata era tale per natura e nessuno aveva ancora preconizzato gli eccessi chirurgici della non compianta Lolo Ferrari and Co., esistevano fattacci come Deadly weapons, pellicola che in Italia ricevette un titolo sbagliatissimo che pare inventato da bimbo delle elementari su di giri. Protagonista, Chesty Morgan, nei credits Zsa Zsa, incapace a recitare ma con tette da vendere, e tanto bastava. Il core-business del film è che Crystal e le sue fenomenali mammelle puniscono i cattivi in codesta guisa: la donna preme il petto sul volto del malcapitato, e il mascalzone muore per mancanza d'ossigeno; per l'esattezza, la protagonista alza le braccia minacciosa mostrando le sue borracce pendule (la cosa viene sottolineata da un ruggito) quindi si avvicina alla vittima e le preme i mammelloni sul volto. Il contemporaneo Amarcord presenta una scena simile con l'indimenticabile tabaccaia; sarebbe interessante sapere chi fosse arrivato prima alla genialata. Fatto sta che Fellini era Fellini, mentre la regista Doris Wishman, che altrove ha avuto l'ardire di firmarsi Luigi Manicottale, è una busines-swoman il cui ultimo capolavoro prima della dipartita si intitolava Dildo heaven (2002). Approfondite privatamente. Il fatto che Chesty Morgan avesse un accento tanto terribile da obbligare la produzione al doppiaggio, che anche così non sapesse recitare poiché dotata di due espressioni messe in croce, e che la regista passasse metà del film a compiere interminabili panoramiche sull'arredamento (per non parlare dei fuori-fuoco, le luci e il montaggio), tutto questo non impedì a Chesty Morgan di diventare un'icona nel circuito grindhouse. Si può dire che la Chiamavano Susy tettalunga sia un filmetto erotico, dato che la Morgan mostra generosamente il suo corpo in situazioni create giustappunto per esporlo: il bagnetto, il cambio abiti, lo spogliarello. Erotico ma non erogeno, dal momento che le ultra abbondanze della cara vecchia Chesty squassano le raffinatezze della sezione aurea femminile (de gustibus, certo) e approdano su lidi un poco disgraziati quando la Nostra si mostra in collant contenitive. Meglio, allora, il filmettino in bianco e nero offerto come extra finale, il così detto "square-up reel", che vede donne a seno nudo, mentre una voce fuoricampo, stile cinegiornale, illustra i pericoli dell'abuso di creme agli estrogeni per farsi venire le mammellissime. Molto meno galvanizzante di quanto si possa pensare, Deadly weapons rimane una pellicola tutta da scoprire per gli amanti della serie-Z circolante nei grindhouse. Detto così parrebbe interessante, in realtà, dopo la prima "soffocata" si potrebbe pure spegnere lo schermo. Curiosità cinematografica per palati spessi e per cinefili di comprovata misericordia. Un tempo sconsigliabile, ora guadagna il mio rispetto per il suo potenziale sovversivo. Certo, da qui a consigliarlo ce ne passa...
TRIVIA
Doris Wishman (1912-2002), ridendo e scherzano, fu una pioniera dietro la macchina da presa e non solo è stata la regista più importante nel panorama exploitation, cosa che le ha fatto guadagnare il titolo di Queen of Sexploitation, ma è stata anche la donna che ha girato più film nella storia del cinema (28). Nonostante le tematiche trattate e l'incursione nelle produzioni pornografiche, delle quali la Wishman non fu particolarmente fiera, la regista non era lesbica o, per lo meno, non ha fatto mai coming out; ha, invece, contratto due matrimoni. Coraggiosa e controcorrente, Doris pare abbia affermato: "Una volta morta girerò film all'inferno!".
⟡ Chesty Morgan era uno pseudonimo atto a sottolineare le doti dell'attrice, dato che "chesty", in slang, significa maggiorata. Chesty nacque in Polonia nel 1928 con il nome di Sarah Wajc ma, persi entrambi i genitori durante la Seconda Guerra Mondiale, venne mandata a vivere in un kibbutz israeliano. Riguardo il suo sviluppo fisico, Chesty racconta: "Piatta fino ai 17. anni. Ero come un ragazzo. E poi è successo qualcosa". Quel qualcosa era una circonferenza seno di 182 cm, cioè una misura Q, equivalente, qui da noi, a una XVII di reggiseno. Prestato servizio nell'esercito israeliano, alla fine degli anni 'SO, Sarah incontrò Joseph Wilczkowski, turista statunitense e sopravvissuto all'Olocausto. Tempo dieci giorni e i due si sposarono; la relazione andò benissimo per oltre cinque anni, con anche la nascita di due figlie. Il 27 marzo 1965, però, l'uomo venne ucciso in una rapina avvenuta nel negozio che gestiva. Chesty si risposerà con Dick Stello, un arbitro della Major League di Baseball che, però, morì in un brutto incidente automobilistico: era parcheggiato e gli sono andati addosso schiacciandolo. La sfortunata Chesty perse anche la figlia 25enne Eva deceduta nell'83 per un altro incidente stradale. Attualmente, Chesty vive in Florida nell'area di Tampa ( dato 2024). La carriera di Chesty come attrice si riduce a quattro pellicole: Third hand (1981), il Casanova di Fellini (1976) in cui ebbe la parte di Barberina (parte poi tagliata in montaggio), Deadly weapons e Double agent 73 (1973). L'ultima performance di striptease pubblico (mai integrale) offerto da Chesty risale al 1991 ad Houston, Texas, in concomitanza con le grandi manovre della Prima Guerra del Golfo. Modesto regalo per le truppe. ⟡ Tony, il cattivo del film, è Harry Reemes pornoattore divenuto noto con Gola profonda (1972). ⟡ Nei titoli di testa, la data del copyright è segnalata come MCMLXXX, ciò benché Deadly weapons fosse un noto film grindhouse circolante già nella metà degli anni '70 coevo di Double agent 73. In alcuni annali, Deadly weapons viene datato 1970 ma la data segnalata nella maggior parte delle fonti è 1973.
Titolo originale
Deadly Weapons
Regista:
Doris Wishman
Durata, fotografia
75', colore
Paese:
USA
1973
Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
