C.H.U.D.
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Voto:
George Copper (J. Heard), A.J. Shepherd (D. Stern) e il capitano Bosh (C. Curry) sono, rispettivamente, un giornalista, un assistente sociale e un poliziotto. I tre notano che in città alcune persone, soprattutto senzatetto, iniziano a sparire. Si scoprirà che sotto New York City sono stati stipati molti rifiuti tossici e questi hanno trasformato alcuni esseri umani in mostri cannibali.
LA RECE
Cult minore con velleità di critica socio-politica. L'impatto, però, è minimale. Buono per la seconda o terza serata. Sequel impotabile.
C.H.U.D., acronimo di Cannibalistic Humanoid Underground Dwellers, ovvero Umanoide Cannibale Abitante dei Sotterranei, anche se, nel prosieguo della storia, salta fuori che la sigla era stata creata come acronimo di Contamination Hazard Urban Disposal, discarica urbana di materiale contaminato. C.H.U.D. è un cult minore degli anni '80, divenuto tale grazie al passaparola degli appassionati che l'hanno recuperato dai polverosi scaffali delle videoteche di quartiere dopo l'insuccesso nelle sale cinematografiche. In effetti, il film ha parecchi limiti che vanno da una sceneggiatura piatta, a momenti in cui l'azione rallenta sensibilmente, dagli effetti speciali non entusiasmanti (ma non pessimi), al soggetto generale che non brilla per originalità. Il film di Cheek, regista datosi alla tivù, recupera le idee dai monster-movie anni '5O: le paure per le radiazioni ci sono tutte ma, questa volta, ci si aggiorna alla luce della gestione politica reaganiana. Il pericolo è ancora quello nucleare ma la minaccia è molto più prossima alla società civile: non si tratta di un errore scientifico, di una sottostima degli effetti delle radiazioni o di una paranoia per la minaccia sovietica. Si tratta, invece, di una cattiva gestione pubblica agita in malafede che porta coloro che governano a decidere di stipare del materiale tossico nelle fogne di New York City. Inoltre, in maniera ben poco democratica, i C.H.U.D. sbranano i senzatetto finendo per diventare involontariamente un'arma atta all'eliminazione delle fasce di popolazione meno desiderate. Insomma, i rifiuti che contaminano i rifiuti delkla società, il tutto operato da persone considerabili rifiuti morali. La gestione corrotta nega, finché lo sporco stipato sotto il tappeto invade lo status quo portando morte fra la gente perbene; allora, solo allora, i governanti si destano utilizzando i soliti militari. Detto così, sembra un film di spessore sociopolitico, in realtà, C.H.U.D. è un B-movie di quelli che si possono guardare con un occhio aperto e uno chiuso, perfetto per qualche nottata insonne. Con un seguito di livello ulteriormente inferiore, C.H.U.D. 2 - Bud the Chud (1988), che manda tutto in vacca e fa del mostruoso essere underground un giochetto comico slapstick, balletto alla Michael jackson, cammeo di Robert Englund (Nightmare - dal profondo della notte, 1984) e presenza di Robert Vaughn, uno de i Magnifici sette (1960), che non si capisce come sia scivolato in quel baratro.
TRIVIA
⟡ La storia produttiva di questo film illustra un esempio paradigmatico di "sliding door": in C.H.U.D., nei panni dell'assistente sociale Shepherd, avrebbe dovuto recitare Robert Englund che, però, dovette declinare per accettare invece il ruolo della vita in Nightmare. Ben per lui.
Titolo originale
Id.
Regista:
Douglas Cheek
Durata, fotografia
96', colore
Paese:
USA
1984
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0


