Circle
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Voto:
Cinquanta persone si trovano in una stanza parecchio futuristica senza sapere perché e percome, e senza potersi muovere dalla postazione. I protagonisti hanno, tuttavia, la facoltà di eliminare un soggetto alla volta finché non ne rimarrà solo uno, e se non lo facessero, comunque, ogni due minuti una persona verrebbe uccisa da una scarica elettrica. Regole chiare e movente rivelato, in parte, solo alla fine: Circle è, in sostanza, un contained thriller, un kammerspiel futurista in sentore di Cube - ilCubo (1997) e pellicole consimili nelle quali un'umanità varia, discorrendo e prendendo decisioni, esplicita la propria natura feroce, manichea, pregiudizievole con temi che toccano il razzismo, la religione, l'omofobia, l'ageismo ed egoismi tutti frutti. Ritmo serrato in un unico scenario. Cosa banale nel teatro, cosa non da poco al cinema e per un film di istallazione futuristica. Peccato che il gioco al massacro verbale non conosca svolte essenziali e che, dopo pochi minuti, Circle esaurisca la lezione morale che vuole veicolare reiterandola per un'ora e mezza. Però curioso. E', in sostanza, quel genere di pellicola che fa sentire un pubblico non particolarmente preprarato, particolarmente intelligente. E, tutto sommato, non mi sembra una cosa pessima.

Titolo originale
Id.
Regista:
Aaron Hann, Mario Miscione
Durata, fotografia
87', colore
Paese:
USA
2015
Scritto da Exxagon nell'anno 2020; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0