Cube - il Cubo
Voto:
Quattro uomini e due donne si svegliano e si scoprono intrappolati in una serie di stanze che sono cubi perfetti, uniti gli uni agli altri tramite paratie metalliche. Tutta la struttura è un grandissimo cubo composto da 17576 stanze intercomunicanti e semoventi; alcune stanze sono minate da trappole mortali. I protagonisti, di diversa estrazione sociale e di diversissima personalità, dovranno collaborare per uscire dal cubo. Non sarà facile.
LA RECE
Fantahorror di medio culto; a suo tempo, quasi osannato. Forse non è un capolavoro come apparve, tuttavia resta un futuristico kammerspiel che fece scuola. Da vedere.
Scritto da Vincenzo Natali e altre due penne sviluppando il soggetto del corto Elevated (1997). Per Natali, Cube rappresenta il varo nel mondo del cinema internazionale dopo essere stato addetto allo storyboard di diverse produzioni tivù. Il regista, con un budget di 365.000 dollari, e molta creatività, fa risaltare un unico set come se fossero molteplici, semplicemente cambiando colore all'illuminazione e adattandosi a una scenografia che, in qualche modo, richiama la lament box di Hellraiser (1987) e anche alcune fantasie visive viste in Hardware (1990). Il film, minimale, clausfrofobico, sinistro e anche, in parte, prevedibile, orchestra bene l'azione di differenti soggetti umani alle prese con un problema di sopravvivenza al fine di dimostrare che l'uomo è lupo per l'altro uomo. Natali mescola horror, fantascienza, mystery, thriller e suggestioni distopiche con buon equilibrio in modo che nessun elemento preponderi sugli altri; gli elementi horror sono marcati ma mai eccessivi anche per gli spettatori non avvezzi al genere. L'elemento parascientifico viene un po' esasperato: l'idea delle permutazioni matematiche non è certo alla portata di tutte le tasche ma il mystery regge; un'accortezza che non si avrà per il primo sequel. Bravi gli attori quasi tutti sconosciuti agli horror fan, tranne David Hewlett (Scanners 2, 1991), impegnati su un set che poco si distingue da un palcoscenico teatrale. Il Cubo è, di fatto, una piccola produzione ma capace di fissarsi nella mente dello spettatore anche a visione conclusa. Buon prodotto che ha dato il via alla carriera di Natali il quale, tuttavia, dopo una prima fase cinematografica anche sì ricca (Splice, 2009), è stato relegato alle produzioni televisive, pur meritando altra sorte. Seguiranno il Cubo 2: Hypercube (2002) e Cube Zero (2004).
TRIVIA
Vincenzo Natali (1969) dixit: "Il film che mi spaventava di più da bambino è Terrore dallo spazio profondo. Quel film è rimasto con me per anni e mi ha causato molte notti insonni. Posso dirti per certo che la prima notte dopo aver visto quel film ho pensato davvero che ci fosse un baccello nel mio letto e sono corso urlando nel soggiorno dell'appartamento di mia madre e ho acceso tutte le luci" (kpbs.org).
⟡ Non solo il nome dei protagonisti è quello di prigioni famose ma il loro carattere riflette caratteristiche di quegli stessi luoghi di detenzione: Kazan, che nel film è una sorta di autistico, era una prigione russa per malati mentali; Rennes, il mentore, era una prigione francese che adottò pionieristicamente molte delle regole detentive oggi utilizzate; Quentin, il detective, era una prigione nota per la sua brutalità; Holloway era una prigione per le donne; ad Alderson l'isolamento era una punizione adottata sovente; Leavenworth aveva una serie di regole molto stringenti e la nuova struttura era stata costruita da un'azienda privata (Leaven è una matematica e Worth un architetto).
⟡ I protagonisti lanciano delle cose nelle stanze per cercare di capire se ci sono trappole, una suggestione che Natali ha dichiaratamente preso da Stalker (1979) di Tarkovsky.
⟡ Tutti gli attori di questo film hanno partecipato al serial tv Forever knight (1992-1996).
⟡ In fase di montaggio, la prima scena ad essere eliminata fu quella che mostrava cosa c'era al di fuori del cubo.
Titolo originale
Cube
Regista:
Vincenzo Natali
Durata, fotografia
91', colore
Paese:
Canada
1997
Scritto da Exxagon nell'anno 2005; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
