Hellraiser - Non ci sono limiti
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Voto:
Il sottomesso Larry (Andrew Robinson) torna nella casa di famiglia con la moglie Julia (Clare Higgins) e la figlia del primo matrimonio Kirsty (Ashley Laurence). Un po’ di sangue, versato casualmente da Larry, rianima il cadavere di suo fratello Frank (Sean Chapman) nascosto in soffitta. Frank, uomo insaziabile di esperienze estreme, aveva tempo prima trovato uno strano cubo che gli permetteva di entrare in contatto con un universo parallelo di piacere e dolore, cosa che l’aveva ucciso. Rianimato, Frank trova nella sua ex amante Julia un’alleata che gli procura vittime per potersi rigenerare. Kirsty, però, scopre la tresca, ruba il cubo magico e, involontariamente, apre un accesso sul nostro mondo ai Supplizianti capeggiati da Pinhead (Doug Bradley) in cerca di Frank per riportarlo all’Inferno.
LA RECE
Dolore e piacere "entangled". Dall'inferno dei Cenobiti emerge una nuova icona horror, Pinhead, e anche una saga andata troppo per le lunghe. Stiamo ancora aspettatndo, però, un film che dia davvero lustro all'idea barkeriana.
Primo lungometraggio di Clive Barker, già noto romanziere di letteratura horror definito, azzardatamente, il nuovo Stephen King. In precedenza erano stati tratti due film dai suoi libri (Underworld, 1985; Rawhead rex, 1986) ma fu con questo adattamento della novella “The Hellbound Heart”, tratta dai "Books of Blood", che Barker si guadagnò un certo credito. Al di là di alcune leggerezze realizzative, il concetto dell'estremo dolore affiancato all’estremo piacere è intrigante; benché non sia cosa inventata da Barker. Ad ogni modo, l'idea di connettere questo spunto alle esplicitazioni visive dell’horror fu tanto vincente quanto ineluttabile. Va detto, d'altra parte, che nel film non è poi così approfondita questa ambivalenza "sex and pain" se non nel rapporto necrofilo fra Julia e Frank o, in modo un po' stereotipata, nei vestiti di pelle nera dei Cenobiti. I personaggi dei Supplizianti sono velocemente entrati nelle simpatie del pubblico e guadagneranno progressivamente più spazio nei film della saga. L’icona è Pinhead, il cenobita con la testa a puntaspilli che viene interpretato con rigore da Doug Bradley, vecchio amico di scuola di Clive Barker quando insieme partecipavano al gruppo teatrale. Bradley inizierà qui la sua lunga carriera di attore che, tuttavia, non ha segnato nessun altro traguardo importante se non, appunto, quello di vestire i panni del villain di questa serie e del quale ricostruiremo la storia sequel dopo sequel. In questo primo film, il big boss non ancora definito Pinhead ma Cenobita Capo, è accompagnato da accoliti: Chatterer che batte costantemente i denti, l’obeso Butterball e la “Female Cenobite” che sintetizza un’abietta ambiguità sensualità. La saga presenterà altri supplizianti e altri mostri sputati da un inferno non classicamente cristiano ma simile ad un angosciante e mortifero universo parallelo. Nonostante la presenza di questi mostri che paiono usciti da un’orgia BDSM andata un po’ per le lunghe, in questo primo film il personaggio massimamente negativo è la malsana matrigna Julia; nel sequel verrà dato maggior risalto a Julia ma è in questo primo episodio che la donna risulta profondamente crudele. Fra le scene più riuscite, la resurrezione di Frank e lui che vaga scorticato; il finale, invece, scade nel pacchiano. Il voto risente dell'indubbio valore storico della pellicola più che delle intrinseche qualità tecniche del film che non può certo dirsi raffinata. Il titolo pensato originariamente per la pellicola, ovvero Sadomasochists from beyond the grave, sadomasochisti dall'oltretomba, fu giustamente scartato perché di sicura scarsa fortuna al botteghino; tuttavia, sarebbe risultato assolutamente appropriato rispetto alla tematica centrale di un inverso intriso di orrore e perversione, dolore e piacere, un rapporto che il film manca di analizzare a vantaggio di uno spettacolo graficamente più allettante per il gorehound. Peccato ma, comunque, Hellraiser, con il suo universo psicosessuale impegnato in un coito su un letto di chiodi, rimane un film essenziale per il patito di horror. Troppi i sequel: Hellbound: Hellraiser II - prigionieri dell’inferno (1988), Hellraiser III - inferno sulla città (1992), Hellraiser - la stirpe maledetta (1996), Hellraiser 5: Inferno (2000), Hellraiser: Hellseeker (2002), Hellraiser: Deader (2005), Hellraiser VIII: Hellworld (2005), Hellraiser: Revelations (2011), Hellraiser: Judgment (2018). Nel 2022 arriva il reboot Hellraiser diretto da David Bruckner e prodotto dalla 20th Century Studios, ex 20th Century Fox dal 2019 di proprietà della Disney; quindi, Hellraiser realizzato dalla Disney. Vabbè.
TRIVIA
⟡ Per truccare Dough Bradley da Pinehead ci volevano circa sei ore.
⟡ Del film abbiamo anche un remake indonesiano: Roh (1989). Chi l'ha visto?
⟡ Il film è costato un milione di dollari e ne ha incassati circa venti.
⟡ La band di musica industrial Coil aveva prodotto la soundtrack per il film ma il loro lavoro venne scartato. Clive Barker disse: "È l'unico gruppo che ho ascoltato e di cui ho buttato l'album visto che mi avevano fatto ribollire le budella".
⟡ L'indirizzo della casa nel film è 55 Ludovico Place; il nome dell'istituto in cui Alex di Arancia meccanica (1971) viene deprogrammato è Ludovico Institute.
⟡ La release DVD ha uno dei bonus più inusuali mai visti: un Home Shopping show in cui si possono comperare gadget del film. Lo show è presentato da un’anziana un po’ strana che dice di essere una super-fan del film.
⟡ Molti hanno notato la povertà dell'effetto speciale alla fine del film. Barker ha spiegato che non erano rimasti soldi per fare qualcosa di professionale, quindi Barker stesso e "un ragazzo greco" disegnarono la cosa a mano in un singolo weekend. Barker ha detto anche che, tutto sommato, la cosa è venuta bene vista la quantità di alcol che i due si sono bevuti in quei giorni.
⟡ La scena in cui Frank viene fatto roteare sottosopra coperto di sangue fu la primissima scena girata nonché un camera-test; dopo aver girato la sequenza, Sean Chapman vomitò.
Titolo originale
Hellraiser
Regista:
Clive Barker
Durata, fotografia
94', colore
Paese:
UK
1987
Scritto da Exxagon nell'anno 2005; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
