Cube Zero
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Voto:
I soliti sventurati si trovano imprigionati nel Cubo e le provano tutte per uscirne. Ci sono anche i due operatori che muovono e tengono sott'occhio il Cubo nella stanza dei bottoni: uno è più ligio al dovere, mentre Eric Wynn (Zachary Bennett) si ribella a una crudeltà insensata.
LA RECE
Secondo sequel se il Cubo di Natali e decisamente migliore della pellicola precedente, perché capace di allargare il discorso alla società tutta.
Cube zero riporta il discorso all'origine. Se il regista Barbarash, anche soggettista, mantiene essenzialmente inalterata l'impostazione tecno-matematica che aveva stuzzicato la mente degli spettatori di Cube - il Cubo (1997), d'altra parte, arricchisce il suo prodotto con personaggi nuovi sottolineandone la dimensione psicologica, porta l'azione al di fuori del cubo (ma non ancora del tutto nel sociale) e si riallaccia, in conclusione, al momento in cui Vincenzo Natali aveva iniziato la sua narrazione. Il regista fa oscillare l'impianto scenico fra il cubo e la stanza dei bottoni che del cubo è animatrice. L'incubo, questa volta, si gioca fra il tecnologico e il burocratico dal momento che i due attendenti alle macchine stanno sospesi in una dimensione irreale fatta di cibi liofilizzati, ordini incomprensibili e scartoffie custodite in enormi schedari a ricordare lo steampunk di Jeunet e Caro (la Città perduta, 1995) o Brazil (1985) di Gilliam. Se all'interno del cubo si vive l'incubo, all'esterno non si sta meglio: se volessimo leggere la camera dei bottoni come un'estensione del cubo e un'allegoria della società, allora, ecco che tutti ci troviamo in un nostro personalissimo cubo. Da non guardare se non avete visto il primo film: ci capireste poco o nulla.
TRIVIA
Ernie Barbarash (1968) dixit: "Non avrei mai pensato di lavorare nel cinema. In realtà volevo recitare a teatro da quando avevo 13 o 14 anni. L'ho fatto al college e ho conseguito un master in regia teatrale, ho lavorato come regista teatrale a New York e ho fatto un sacco di progettazione delle luci e cose del genere. Avevo ottenuto un lavoro come assistente alla regia in un grande musical di Broadway in programma dopo la laurea, il che era fantastico perché sarei potuto rimanere nel paese (sono cresciuto in Ucraina e in Canada, e non avevo la carta verde) ma alla fine è stato rimandato di circa cinque mesi. Così, ho finito per trovare un lavoro presso questa piccola compagnia cinematografica canadese di New York all'epoca si chiamava Cinepix e che ora si chiama Lionsgate, e dopo qualche mese mi hanno chiesto di rimanere come addetto allo sviluppo. Sono stati la mia scuola di cinema, in un certo senso, perché sono stato buttato nell'arena e lì ho imparato" (kungfukingdom. com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
Ernie Barbarash
Durata, fotografia
97', colore
Paese:
Canada
2004
Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
