Brazil

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In un futuro orwelliano saturo di tecnologia retrò, l'impiegatuccio Sam Lowry (Jonathan Pryce) scopre che è stato compiuto un errore burocratico. In una serie di vicissitudini quanto mai bizzarre, Lowry entrerà in contatto con il terrorista Harry Tuttle (Robert De Niro) e con la camionista Jill Layton (Kim Griest) che somiglia incredibilmente a una donna che Lowry sogna tutte le notti. Diviso fra gli impegni con la madre Ida (Katherine Helmond) ossessionata dalla chirurgia estetica, e l'amico Jack (Michael Palin) che inneggia alla superiorità dello status quo, Sam si metterà alla spasmodica ricerca dell'amore e della libertà.

LA RECE

Lo status quo orwelliano secondo Jilliam e la sua soluzione: anarchia, psichedelia e amore. Insomma, l'arte.

Brazil si pone a capo di una serie di pellicole horror e fantascientifiche emerse all'inizio degli anni '80 che si opponevano, con la forza dell'arte, alla proposta socio-politica reaganiana e thatcheriana e a una serie di film che dipingevano quella dimensione come il migliore dei mondi possibili. Per quanto diversi, film quali Blade runner (1982), la Cosa (1982), Videodrome (1983) presentarono una realtà in cui l'uomo è tenuto in scacco da forze negative che portano inesorabilmente gli esseri umani allo scontro, mentre quelle stesse forze fanno di tutto per perpetrarsi. È inquietante come Brazil and Co. siano oggi più attuali di quanto lo fossero quando furono girati; non per nulla Matrix (1999) ha ridato vigore al filone e, fra tanti epigoni, va citato V per Vendetta (2005) che con Brazil condivide la distruzione del Palazzaccio. Nonostante Gilliam si rifaccia palesemente ad Orwell, la forza dell'impianto scenografico e immaginifico supera la mera critica sociale per far posto a una realtà fatta di cappelli a forma di scarpe, di tubi sbuffanti (metaforicamente sessuali), di ambienti kafkiani e persone dall'aria felliniana. La superiorità dell'amore e della fantasia è palese. Soprattutto Jill, amata da Lowry, si scinde fra realtà e fantasia: mentre nel sogno è una bellissima e candida principessa, il suo doppelgänger reale è rappresentato da una rude camionista. Il punto di giunzione fra fantasia e realtà emerge solo nel frangente dell'amore, cioè quando Jill si concederà a Lowry e assumerà l'aspetto che ha in sogno. L'amore è, dunque, il buon vecchio elemento salvifico che pertiene già di per sé al sogno o il sogno appartiene all'amore? La ridda di effetti, colori, personaggi strambi e scenografie bizzarre rendono (a volte) la visione indisciplinata, spostando il focus dal concetto all'aspetto. In effetti, non tutto torna, non tutti i personaggi hanno un ruolo esattamente comprensibile. Chi è, in effetti, Harry Tuttle? È un vero terrorista oppure un eccentrico idraulico che aggiusta una realtà all'apparenza esatta ma rotta e confusa al suo interno? Oppure è proprio questo il suo tipo di terrorismo: portare paradossalmente ordine nel disordine? Non è chiaro ma questo è il cinema weird di Gilliam. La soluzione che il regista dà all'oppressione è di tipo anarchico, psichedelico e iconoclasta. Tuttavia, il finale riconosce l'impossibilità di vincere l'oppressione del reale se non con la fuga (psicotica) nella fantasia; qui, concedetemi il volo pindarico ad Harry a pezzi (1997). Il produttore del film si oppose a un finale negativo ma Gilliam portò avanti il suo progetto con pervicacia non riconoscendo il suo finale come totalmente negativo e ritenendo che il protagonista, in qualche modo, fosse, alla fine, riuscito a liberarsi e a ricongiungersi con la sua fantasia. Da plauso l'attore Pryce che interpreta il protagonista, un bigio impiegatuccio, con il fuoco sacro della libertà nel cuore che, a più riprese, ricorda Charlie Chaplin in Tempi moderni (1936). Il gusto per il paradosso è parte strutturale nel cinema di Gilliam, il quale pervade un film kafkiano con il tema musicale "Aquarelo do Brasil", allegro motivo che fu l'inno del Carnevale di Rio del '42. Pellicola visivamente avvincente che sicuramente ha influenzato il cinema di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro (Delicatessen, 1990; la Città perduta, 1995), Brazil può essere preso come divertissement o come dramma socio-politico; in tutti i casi, è innegabile la potenza dell'immaginario di Gilliam. Consigliatissimo.

TRIVIA

Terence “Terry” Vance Gilliam (1940) dixit: “Voglio dire delle cose in questi film. Voglio che il pubblico esca dalle sale con dei frammenti incastrati dentro. Non mi interessa se la gente ama i miei film o esce dal cinema, basta che abbiano una risposta forte” (IMDb.com).

⟡ Ci sono tre differenti versioni del film. Il director's cut di 142 minuti diffuso in Europa; una versione di 132 minuti curata da Gilliam per il mercato americano, e una terza versione denominata "Sheinberg Edit" (Sid Sheinberg era, ai tempi, il capo della Universal) alla quale Gilliam si oppose: questa versione è nota anche come la "Love conquers all". 

⟡ Per il ruolo di Jill, il regista testò: Jamie Lee Curtis, Rebecca De Mornay, Rae Dawn Chong, Joanna Pacula, Rosanna Arquette, Kelly McGillis, Ellen Barkin e considerò anche Madonna. La preferita del regista era la Barkin. 

⟡ De Niro voleva recitare nel ruolo di Jack ma Gilliam aveva promesso il ruolo a Michael Palin. De Niro volle comunque partecipare al film e accettò il ruolo di Tuttle. 

⟡ Quando Mr. Helpman enuncia il codice che il padre di Sam usava per raggiungere il piano di Helpman con l'ascensore, le lettere che dice sono: ERE I AM JH ("Sono qui JH"); l'anagramma di quelle lettere dà: JEREMIAH, il nome del padre di Sam. 

⟡ Ci sono nomi con significati nascosti. Mr. Kurtzman, "uomo basso" in te-desco, deriva da Harvey Kurtzman editore di "Help" una rivista per la quale lavorò Gilliam a metà degli anni '60. È in un servizio fotografico per quel giornale che Gilliam incontrò John Cleese che si unirà successivamente ai Monty Python. Mr. Helpman, “aiuta” Sam. Mr. Warrenn lavora in un posto simile a una "conigliera" (warren). Harvey Lime fa riferimento probabilmente a il Terzo uomo (1949) in cui uno dei protagonisti è Harry Lime interpretato da Orson Welles. 

⟡ Il tema musicale che Sam ascolta anche in macchina è ripreso dal film Brazil (1944). 

⟡ Il tecnico che, ad inizio film, uccide la mosca che va a finire nella stampante causando l'errore di nomi alla base del film è Ray Cooper, percussionista che accompagnò Elton John nel suo famoso concerto in Russia nel 1979. 

⟡ Il regista Gilliam appare come il fumatore che va a sbattere contro Sam nella torre Shangri-La. 

⟡ L'aspirapolvere che cade dalle scale con i militari in fila che sparano è un riferimento a la Corazzata Potëmkin (1925) di Eisenstein. 

⟡ Questo era il film preferito da River Phoenix che aveva lavorato con Jonathan Pryce in Dark blood (1993), film mai portato a termine. Come omaggio, Pryce organizzò un incontro fra Gilliam e Phoenix. L'incontro doveva tenersi proprio il giorno in cui Phoenix morì fuori dal Viper Room; Il giovane attore, quindi, non incontrò mai Gilliam. 

⟡ Holly, la figlia di Jack, è interpretata dalla figlia del regista. 

⟡ Nell'autunno 1985, Terry Gilliam e De Niro parteciparono alla trasmissione Good Morning America per promuovere il film già finito ma non ancora distribuito. Tutti sapevano che Gilliam aveva problemi con il capo della Universal (Sheinberg). De Niro non è solito promuovere i suoi film in tv ma in questo caso aiutò Gilliam facendo la sua prima e ultima apparizione per promuovere una pellicola. Il presentatore chiese a Gilliam: "Ho sentito che ha dei problemi con gli studios, è vero?"; al che, il regista rispose: "No, ho problemi con Sid Sheinberg, qui ho una sua foto 8x10” e mostrò la foto dell'uomo a tutta la nazione. Sheinberg s’infuriò ma ciò aiutò Gilliam a ottenere quello che voleva. La cosa, tuttavia, non si fermò qui. Gilliam comprò lo spazio pubblicitario di un’intera pagina su Variety sulla quale fece apparire quello che sembrava un manifesto funebre con scritto: "Caro Sid Sheinberg, quando hai intenzione di distribuire il mio film? Firmato: Terry Gilliam". 

⟡ A Gilliam fu chiesto dalla University of Southern California di tenere lezioni sul cinema, al che gli venne in mente di creare un "aiuto audio-visivo" che in pratica era il director's cut del film. La Universal vietò la proiezione anche se sarebbe stata d'accordo nel mostrare solo alcuni spezzoni. Gilliam mostrò tutto il film e la cosa andò avanti due settimane. Fu durante queste proiezioni che i critici di Los Angeles ebbero l'opportunità di vedere il film e di eleggerlo miglior film dell'anno. 

⟡ La cintura di lavoro e tutti gli oggetti in essa contenuti indossata da De Niro fu portata sul set dall’attore stesso. 

⟡ Quasi tutte le musiche che si sentono nel film sono una variazione del tema base della canzone "Aquarela do Brasil" di Ary Barroso, usata la prima volta nel lungometraggio della Walt Disney Saludos amigos (1943). 

⟡ L'idea originale voleva che il titolo di questo film fosse "1984 e 1/2" in omaggio a 8 1/2 di Fellini e a Orwell ma il film Orwell 1984 era uscito nelle sale giusto nell’84 e così si decise per un altro titolo. 

⟡ Terry Gilliam e la crew erano esaltati per il fatto di avere De Niro nel cast ma più il tempo passava, più si rendevano conto di quanto l'ossessione per i dettagli di De Niro fosse irritante, al punto che Gilliam pare abbia detto: "lo volevo strangolare".

Titolo originale

Id.

Regista:

Terry Gilliam

Durata, fotografia

142', colore

Paese:

UK

Anno

1985

Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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