la Cosa

Voto:

Gli uomini della Base Antartica 31 rimangono basiti nel notare un elicottero norvegese che si avvicina alla loro sede con l'intento di uccidere un cane da slitta. Dopo la distruzione dell'elicottero e la morte dei passeggeri, il cane viene accolto alla base. Gli uomini, capeggiati da R.J. MacReady (Kurt Russell), decidono di recarsi alla stazione di ricerca norvegese da cui proveniva l'elicottero: la trovano distrutta e deserta. Pare che i norvegesi avessero trovato un disco volante rimasto sotto i ghiacci per millenni, e la scoperta sia connessa alla terribile fine che hanno fatto i ricercatori di quel centro di ricerca.

LA RECE

Uno degli apici del genere fantahorror. Dramma della paranoia che si esprime primariamente come orribile mutazione corporea. Il lavoro effettistico garantisce più del 50+1% del risultato.

Tratto da un racconto dal titolo "Who Goes There?" (Chi va là?), scritto alla fine degli anni '30 da John W. Campbell, un bestseller che ispirò almeno quattro film prima di the Thing: la Cosa da un altro mondo (1951), Invasione degli ultracorpi (1955), Terrore dallo spazio profondo (1978) e Alien (1979). Il film di Carpenter è il rifacimento, più o meno esplicito, del film del 1951 ma non si tratta di un pedissequo remake rimodernato; si tratta di ben altra... cosa. The Thing è, anzitutto, la prima installazione in quella che lo stesso Carpenter definì "Apocalypse Trilogy" completata da il Signore del male (1987) e il Seme della follia (1994). Dato anche il periodo in cui fu prodotto, è più facile porre paralleli fra la Cosa ed Alien che rispetto alla pellicola del '51. L'alieno rimane nascosto per la maggior parte dello svolgimento, i protagonisti sono isolati e lontani dalla civiltà, un personaggio prende le redini dell'azione, molte scene sono girate in un ambiente buio. Oltre a questo, tutte le considerazioni psicologiche riportate nella recensione del film del '79 potrebbero estendersi anche al film di Carpenter, e non solo. Pur non avendolo pensato in modo preordinato, è ormai cosa assodata che Carpenter e lo sceneggiatore Bill Lancasetr siano riusciti ad interpretare lo spirito del loro tempo rispetto all'epidemia da HIV e, quindi, il problema dell'AIDS e, con la comntingente paranoia e sfiducia "dell'uno vero l'altro"; non è quindi un caso che la base artica sia abitata solo da maschi. Una sfiducia e una paranoia che, oltretutto, abbiamo avuto modo di sperimentare tramite l'esperienza Covid. La Cosa , perciò, funziona alla perfezione, prima di tutto, come macchina paranoide che opera avendo come ingranaggi i protagonisti del racconto, mood accresciuto dalla natura spartana in cui gli uomini si trovano a vivere, un ambiente gelido e quasi monocromatico. Di indiscutibile fascino e impatto gli effetti speciali di Rob Bottin, fra i più elaborati, complessi e disturbanti mai visti in un horror diretto al più ampio pubblico. Tuttavia, proprio da questi effetti speciali dipende il successo e la riuscita del film di Carpenter: è facile rimanere incantati di fronte a un cane che muta terribilmente forma o a una testa che si stacca e, fuori le zampe dalla scatola cranica, se ne corre via. È facile che l'effetto rapisca fino al punto di non tener conto che la caratterizzazione dei personaggi è blanda, dal momento che le scene in cui si sviluppano i personaggi sono sopraffatte da quelle in cui i protagonisti sono vittimizzati. Un po' come in uno slasher, la moltitudine di personaggi presenti nel film rispondo meno a un'esigenza narrativa e più alla necessità di aumentare il body count. Molti gli stereotipi: il beone, il saggio che perde la testa, il nero che ama la musica e poi, ovviamente, l'eroe. Inoltre, riprendendo il parallelismo con Alien, è ben altra la caratterizzazione di Ripley come eroina rispetto a quella di MacReady. Ciò non significa che la Cosa sia solo un film di effetti speciali e che la storia sia elemento accessorio, poiché tutto concorre a rendere il lavoro di Carpenter una pellicola tesa e avvincente. La memorabilità del film, tuttavia, rimane dipendente soprattutto dal lavoro effettistico; l'orrore suscitato dalle creazioni di Rob Bottin è tale da aver reso la pellicola una delle migliori nel panorama fantahorror. Nel 2011 arriva il più che discreto remake la Cosa ma il riferimento fondamentale è questo cult dell'82.

TRIVIA

⟡ Il film non spiega quale sia il lavoro del gruppo di americani in Antartide ma un trattato controfirmato dalla maggior parte dei paesi nel 1959 impone che in Antartide si possa andare solo a compiere attività pacifiche e di ricerca.

⟡ Il norvegese che vuole uccidere il cane era impersonato da Larry J. Franco, capo della seconda unità di ripresa, nonché produttore associato e cognato di Kurt Russe. Franco non parlava in norvegese, perciò le cose che dice sono perlopiù in norvegese maccheronico incomprensibile a un madrelingua. Egli grida: "Se ti! helvete og kom dere vekk. Det er ikke en bikkje, det er en slags ting! Det imiterer en bikkje, det er ikke virkelig! Kom dere vekk idioter!" ovvero: "State lontani, maledizione! Quello non è un cane, è qualcos'altro! Sta imitando un cane, non è reale! Toglietevi idioti!".

⟡ Il cane del film si chiamava Jed ed era mezzo husky e mezzo lupo. Jed era perfetto come attore in quanto non guardava mai in camera e non era mai distratto dalla troupe. Tuttavia, Jed non era lo stesso cane che veniva inseguito dall'elicottero, quello era un altro cane a cui era stato tinto il pelo affinché assomigliasse a Jed.

⟡ Per dare l'impressione delle condizioni climatiche antartiche, i set negli studi di Los Angeles furono portati alla temperatura di 5° mentre la temperatura esterna era 32°. 

⟡ Per la scena in cui al dottor Copper (Richard A. Dysart) vengono amputate le braccia, fu ingaggiato come controfigura un vero amputato a cui fu applicata una maschera per farlo assomigliare all'attore Dysart. Il pubblico si concentra sul sangue e non nota la maschera! 

⟡ Le scene nel campo norvegese furono realizzate sfruttando i resti carbonizzati del campo americano. 

⟡ I titoli iniziali imitano esattamente quelli originali del film di Howard Hawks. Per produrre l'effetto del titolo, fu creata la scritta "The Thing" e venne piazzata dietro a un acquario riempito di fumo che fu coperto da un sacco di platica per la spazzatura. Al sacchetto venne dato fuoco creando l'effetto della scritta che si veniva a comporre sullo schermo. 

⟡ L'effettista Rob Bottin, ai tempi del suo eccellente lavoro, aveva solo 22 anni! Tutti gli effetti speciali che si possono vedere nelle scene relative alla gabbia dei cani sono, però, da attribuire a Stan Winston, dal momento che Bottin aveva avuto un esaurimento nervoso dovuto all'enorme carico di lavoro che aveva affrontato. Fra le varie e notevoli cose fatte da Bottin si ha l'impressionante "fiore di carne" che attacca Childs: i suoi petali erano composti da dodici lingue di cane complete di file di denti. Bottin lo definì "pissed-off cabbage", cavolo incavolato. Per la scena nella quale la testa di Norris si separa dal corpo, invece, l'effettista usò materiali infiammabili. Per le riprese, Carpenter decise che ci dovessero essere delle fiamme sul set per dare un senso di continuità all'accaduto. Senza pensarci troppo, i tecnici accesero il fuoco non considerando che la stanza era satura di gas infiammabili, e tutto fu presto avvolto dalle fiamme. Nessuno rimase ferito ma il modello costruito da Bottin, sul quale aveva lavorato per mesi, andò distrutto. 

⟡ La voce femminile del computer di MacReady era quella di Adrienne Barbeau, moglie di Carpenter. 

⟡ Nell'agosto 2003, una coppia di super-fan del film, Todd Cameron e Steve Crawford, si avventurò nella remota location nella quale fu girato il film (Stewart, British Columbia). Dopo ventun anni dalle riprese, trovarono i resti della Base 31 e quelli dell'elicottero norvegese. Una delle pale del rotore dell'elicottero ora appartiene a Todd che l'ha messa fra gli oggetti che compongono la sua collezione di memorabilia cinematografici. 

 ⟡ Nella scena in cui MacReady tiene in mano il piattino con il sangue di Palmer poco prima di fare il test per scovare l'alieno, la mano che trattiene il piattino è finta.

⟡ L'effetto sonoro che simula il vento antartico è stato registrato nel deserto presso Palm Springs (California). 

⟡ Nel film compaiono solo maschi. Inizialmente era stata ingaggiata un'attrice che però risultò essere incinta e, per sicurezza, si preferì rimpiazzarla con un uomo.

⟡ Questo è il primo film di Carpenter in cui lo score musicale non è stato composto dal regista stesso. La prima scelta cadde su Jerry Goldsmith. Poi, il compito venne assegnato a Morricone che compose uno score minaccioso in cui prevalgono i bassi, molto simile allo stile musicale di Carpenter. 

⟡ Per poco, Ken Russell non rimase ferito nella scena in cui faceva saltare in aria con la dinamite il corpo di Palmer. Russell non aveva previsto la forza dello scoppio e, quindi, la sua reazione nel film non è simulata.

⟡ Fu girato un finale alternativo in cui MacReady veniva recuperato da una missione di salvataggio e, dopo il test del sangue, veniva provato essere ancora umano. Questo finale, realizzato più che altro per ragioni di sicurezza, non venne mai utilizzato neanche per il test screening né era il finale che il regista avrebbe voluto come alternativo.

Titolo originale

The Thing

Regista:

John Carpenter

Durata, fotografia

109', colore

Paese:

USA

Anno

1982

Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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