il Seme della follia

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Uno psichiatra va a parlare con John Trent (Sam Neill), un investigatore privato internato in manicomio. Trent racconta di come fosse stato ingaggiato dall'editore Harglow (Charlton Heston) per ritrovare lo scrittore Sutter Cane (Jurgen Prochnow). Pensando di poter trovare lo scrittore in una cittadina del New England non segnalata nelle mappe, Trent si recò sul luogo con l'editrice Linda Styles (Julie Carmen) per poi scoprire che quella cittadina altro non era che Hobb's End, orrorifico paese letterario creato da Cane stesso.

LA RECE

Omaggio a Lovecraft con assimilazione del tema dell'horror cosmico, con la tipica maestria carpenteriana nell'orchestrare tensione e paranoia. Riflessione meta-cinematografica sul potere della narrazione di alterare la percezione della realtà.

Terzo film della "Apocalypse Trilogy" di Carpenter che vide la Cosa (1982) come prima installazione e il Signore del male (1987) come seconda. Il Seme della follia è ricco di momenti di visionarietà e, senza eccessi splatter o sessuali, la pellicola si sviluppa in modo da creare un'intelligente esperienza horror che mescola incubi, realtà e fantasia. Curioso il fatto che il contemporaneo Nightmare - nuovo incubo (1994) tratti all'incirca la stessa tematica, ovvero lo sconfinamento della fantasia nella realtà. Il precipuo interesse per la pellicola di Carpenter è connesso all'ispirazione che trae dalle atmosfere lovecraftiane: benché il Seme della follia non sia tratto da nessun racconto del Triste di Providence, è impossibile non notare la somiglianza fra il titolo del film e il libro di Lovecraft "At the Mountains of Madness" (Alle montagne della follia, 1936); oltretutto, il film è narrato, in stile tipicamente lovecraftiano, da un protagonista finito in manicomio dopo l'incontro con l'orrore. Sulle tematiche care a Lovecraft, si va ad innestare l'originale idea secondo la quale un lavoro di fantasia, se particolarmente famoso, potrebbe diventare realtà e, in questo caso, portare alla pazzia il lettore. Questi due binari tematici, tuttavia, si arenano con l'arrivo di Trent ad Hobb's End. In quella cittadina, nella quale le atmosfere lovecraftiane avrebbero dovuto ottenere il massimo risalto, ci si trova, piuttosto, ad assistere a una successione di sipari spiazzanti o effetti speciali e loop temporali che sono ben realizzati ma si lasciano alle spalle sia il potere del libro sulla gente, sia l'idea dei Grandi Antichi. Nel tentativo di risultare originale, la pellicola rischia di diventare confusa; il continuo ricorso di Carpenter alla tecnica della fantasia-nella-fantasia ha, sì, il fascino dell'ambiguo ma rischia di annodare la narrazione. Il Seme della follia è, tuttavia, una delle migliori pellicole fra quelle che hanno tentato di catturare gli orrori di Lovecraft e una delle più interessanti fra quelle realizzate da Carpenter, la cui resa filmica è stata nel tempo discontinua; sicuramente interessante il tema della realtà che si sgretola, entità ancestrali, follia come unica risposta logica all'incomprensibile, anticipando tematiche che il cinema post-moderno avrebbe poi esplorato in The Matrix (1999) o Mulholland Drive (2001). Film valido senza bisogno di particolari sopravvalutazioni legate alla bizzarria del tutto.

TRIVIA

⟡ Nei credits viene scritto: "L'interazione umana è stata monitorata dall'Associazione Psichiatrica Interplanetaria. La conta delle vittime è stata alta, le perdite pesanti".

⟡ La cittadina Hobb's End prende il nome dalla stazione della metropolitana in cui si trova la nave spaziale del film l'Astronave degli esseri perduti (196 7).

⟡ John Trent occupa la cella 9 in manicomio e affitta la stanza 9 al Pickman Inn di Hobb's End.

⟡ Il personaggio di Sutter Cane è, come intuibile, ispirato a Stephen King, amico di John Carpenter.

⟡ Il palazzo utilizzato come manicomio che si vede all'inizio del film nelle riprese esterne è, in realtà, un acquedotto statale di Toronto. Fu usato anche per alcune riprese nel film d'azione Undercover brother (2002). Attualmente non si possono svolgere più riprese in quel palazzo a causa delle misure di sicurezza post 11 settembre.

⟡ Il vecchio monster-movie che Trent vede in tivù è Robot monster (1953), ovvero il monster-movie che Carpenter preferiva quando era piccolo.

⟡ Il gruppo di mostri che viene dall'altra dimensione e corre dietro a Trent era composto da effettisti che indossavano protesi, animatroni e mostri a misura intera. Ci volevano 30 persone per muovere il tutto.

⟡ Le chiavi della macchina che Julie Carmen ingoia erano fatte di pasta.

Titolo originale

In The Mouth Of Madness

Regista:

John Carpenter

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

USA

Anno

1994

Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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