Combat shock
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Voto:
Seguiamo le vicende di Frank (Rick Giovinazzo), veterano del Vietnam traumatizzato dalla guerra e, ora, indigente newyorkese. Frank prova a tirare avanti fra la moglie incinta, un figlio neonato deforme, il degrado urbano e i flashback della guerra. Il crollo psicologico è imminente.
LA RECE
Opera prima grezza di grande impatto viscerale, valido allora come oggi. Non un must-see per tutti ma passaggio obbligato per coloro che si dicono amanti di un cinema dai sapori forti ma anche autoriale.
Diversamente dalle proprie produzioni note per il basso livello tecnico e l'alto livello di demenzialità, la Trama di Loyd Kaufman ha sempre avuto un occhio di riguardo per le produzioni indipendenti altrui, alle quali ha offerto distribuzione. Di salvabile c'è poco ma fortuna vuole che alcuni film scovati dalla Troma siano decisamente interessanti. Ciò vale per Combat shock, tanto noto in USA quanto poco in Italia, pellicola bizzarra, deprimente e violenta che, a dispetto del titolo, ha poco a che fare con i canonici film di guerra. Presentato originariamente nei circuiti cinematografici e a qualche festival col titolo American nightmare, il film di Giovinazzo fece sobbalzare pubblico e critica, soprattutto l'MPAA, a motivo delle immagini di sangue giustificabili dalla trama ma, obiettivamente, forti, fra le quali la più memorabile, in un finale devastante, è sicuramente quella del forno. Combat shock recupera il dramma del Vietnam, ai tempi molto discusso ed esaltato in diversi action drammatici, Rambo (1982) in testa. Come nel film con Stallone, qui il protagonista è una persona provata dall'esperienza sui campi di battaglia ma, soprattutto, messa alla prova in patria, luogo ormai alieno. Gli USA di Combat shock sono un territorio degradato e violento, dominato da malviventi, drogati e spostati; un luogo che, per Frank, è ostico come e più del Vietnam. Tuttavia, mentre Rambo era un veterano che si rendeva eroe nella propria dolorosa solitudine, Frank non è neppure un antieroe, è semplicemente un perdente legato a una donna lamentosa e a un figlio, il Napalm Baby, nato deforme a causa dell'Agente Orange usato in guerra. Per Frank non c'è speranza, non ce n'era in Vietnam e non ce n'è nell'America reaganiana coi suoi problemi occupazionali. In un vortice di negatività, il film si conclude nel modo più cupo possibile, non risparmiando, nel percorso, violenza e brutalità. Combat shock è un low-budget e, quindi, visivamente soffre di diverse ristrettezze che vanno dalla scenografia, alla scelta degli attori, non tutti di primo livello. La parte centrale della narrazione è un po' noiosa e pare che il peregrinare del protagonista per le vie della città non porti da nessuna parte, cosa che, in effetti, avviene ed è anche il significato ultimo del racconto. Il film presenta più di un momento decisamente bizzarro. I fan del weird vengono subito conquistati dal bambino deforme che, per aspetto e lamenti emessi, ha ricordato a molti una simile creatura vista in Eraserhead (1977) anche se il paragone è improprio. È bene ribadire che Combat shock non è un film per tutti poiché, al di là del sangue e delle stranezze, ha i tempi e le fattezze delle produzioni indie indigeste a molto pubblico. Forse non un cult movie ma va riconosciuta a Carmine "Buddy" Giovinazzo, ai tempi ventinovenne e al primo film, una forza espressiva che non a tutti è riuscita anche dopo anni di lavoro dietro la macchina da presa. Quindi, che si riconosca Combat Shock il prestigio dell'autorialità.
TRIVIA
Buddy Giovinazzo (1957) dixit: "Per certi versi, sono un po' triste che Combat shock sia ancora in giro, perché speravo che a questo punto della nostra esistenza avremmo vissuto tutti in un mondo migliore. Non pensavo che avremmo avuto i problemi che abbiamo, che in realtà sono in qualche modo peggiori oggi di quanto non fossero allora. Penso che il film abbia colpito un nervo scoperto delle persone, perché non è stato fatto per motivi commerciali, è stato fatto con il cuore. Non sapevo cosa stavo facendo, quindi lavoravo del tutto istintivamente, con coraggio e sentimento, e credo che la puzza che il film emana sia questa, e che la gente la senta" (rue-morgue.com).
⟡ Pare che il film sia ispirato alla canzone dei Suicide intitolata "Frankie Teardrop" dal loro primo album omonimo del 1977. Il nome del protagonista è lo stesso, così l'atmosfera di squallore metropolitano e il finale.
⟡ La versione della Troma presenta una scena, tagliata dallo stesso regista, in cui Frank beve del latte andato a male.
⟡ Per l'aspetto del Napalm Baby si prese ispirazione dal protagonista alieno di E. T. l'extraterrestre (1982).
Titolo originale
Id.
Regista:
Buddy Giovinazzo
Durata, fotografia
92', colore
Paese:
USA
1986
Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
