la Curiosità femminile

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Primo lungometraggio di Rapp, lui poco noto al largo pubblico come lo stesso film che abbiamo qui in esame. Rapp ebbe una carriera non breve come direttore di produzione (Mean streets, 1973), produttore (Go for it, 1976) ma anche regista di seconda unità al soldo di Roger Corman o per serial (il Pozzo e il pendolo, 1961; Happy days, 1974-1984). Con the Curious female, Rapp ci propone un bizzarro mix di erotismo, fantascienza e cinema distopico non facile da categorizzare. Siamo nel 2427, in una società totalitaria nella quale la sessualità è stata completamente repressa e controllata da un Gran Maestro Computer orwelliano, con tanto di verginità gestita da un protocollo di deflorazione che deve avvenire a 13 anni d’età; nonostante ciò, o proprio per questo, un gruppo di giovani si riunisce in gran segreto in una grotta per pomiciare e guardare film del XX secolo, vietatissimi nel futuro, che mettono a nudo i costumi sessuali di quel tempo. La visione viene inframezzata da momenti nei quali gli spettatori, tutti bisessuali, pongono domande sulle antiquate visioni sessuali degli antenati. Il primo film mostrato è un muto erotico, centrato sul tema dell’addio al celibato, in cui un venditore di aspirapolvere si presenta a casa di una donna e finisce a fare sesso con lei. Più interessante il secondo film, Le Tre Vergini, che oltretutto presenta gli stessi attori che compaiono nella grotta. Ambientato negli anni '60, il racconto è incentrato su tre studentesse eccitate per la loro prima volta; ognuna di esse adotta misure diverse per raggiungere il target avvalendosi anche di un computer che organizza incontri. L’afroamericana Pearl (Charlene Jones), vittima di violenza domestica, non avrà una buona prima esperienza sessuale ma ciò anche perché attratta dalle donne; un’interessante scoperta del proprio orientamento. Susan (Anjelique Pettyjohn) si lascia andare con le droghe ricreative, mentre Joan (Bunny Allister) finirà con il fidanzato balordo Paul (David Westberg) che la spinge al sesso ma, quando lei si rifiuterà, lui andrà con una scialba prostituta. La Curiosità femminile - per il titolo adottato dalla distribuzione italiana unicamente televisiva s'inverte il sostantivo con l'aggettivo - risulta un film non chiarissimo nei suoi intenti: in diversi passaggi, non molto eleganti né ben recitati, tutto sembra ridursi ad un sexploitation con protagoniste portatrici di un seno molto bello da guardare ma nulla più; in altre circostanza, invece, o più generalmente nel complesso, il film sembra avere un certo spessore dialettico circa i costumi morali e sessuali, spaziando dall'omosessualità al maschilismo, dalla repressione del desiderio femminile al potere che tutto vuole governare e gestire e, tanto peggio, se ciò al fine di un bene globale. In qualche modo, Rapp, che firma anche soggetto e sceneggiatura giocando con il suo vero nome Winston R. Paul, è come se riconoscesse che le pressioni esercitati dalla morale (e dal potere) sono ciò che rende il sesso un'attività piacevole e intrigante, visto che il futuro che descrive pare solo superficialmente felice poiché deprivato di quei moralismi sbagliati, i quali, tuttavia, rendono pulsionalmente intriganti il superamento e la violazione superare degli stessi, verginità in primis. Insomma, il regista compie un'operazione ambigua: da un lato, sfrutta lo sguardo maschile - diciamo anche l’impronta maschilista - offrendo la visione del corpo femminile, e rimanendo, perciò, saldamente ancorato alle convenzioni commerciali; dall'altro, lo decostruisce attraverso una cornice narrativa nella quale sono le donne a controllare attivamente la visione e l'esperienza erotica. Difficile che lo si possa consigliare, ma a the Curious female, epigono di quella corrente di fanta-erotici che hanno Barbarella (1968) di Vadim come loro icona, si riconosce senza troppa fatica una simpatica “estetica del camp” (Susan Sontag), e un intrigante spirito di contraddizione tipico del suo tempo fra rivoluzione sessuale e meccanismi reazionari, tra cultura hippie e distopie cyberpunk, fra emancipazione e capezzoli in primo piano. L’affresco sociologico di fine ’60 ci piace anche così.


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Titolo originale

the Curious female

Regista:

Paul Rapp

Durata, fotografia

87', colore

Paese:

USA

Anno

1969

Scritto da Exxagon del settembre 2025; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0