il Dio serpente
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Voto:
Pam (Nadia Cassini) si reca nei Caraibi. Lì, con l'aiuto dell'amica Stella (Beryl Cunningham), viene iniziata al culto di Djambala, il dio serpente che si incarna in un uomo di colore (Evaristo Marques) con il quale Pam fa follie.
LA RECE
Esotico-erotico, ma anche un po' esoterico. Nadia Cassini al suo meglio (fisico) fa l'infoiata col plus del dio pagano Djamballà dalla forma di serpente. Ardite ed inaudite metafore.
"Bisogna essere selvaggi per essere veramente felici". Non è Rousseau a parlare ma la Cassini (1949-2025), al secolo Gianna Lou Muller, mentre si avvicina alla località esotica dove troverà l’esoterico amore di Djambala. Tutto il film si costruisce intorno al corpo della bellona che non ha un'espressione troppo sveglia, però compensa grandemente col corpo. Quasi sconosciuta ai tempi, Nadia Cassini si farà largo nel cinema italiano tramite pellicole colorite, ora in pieno recupero cultistico: Quando gli uomini armarono la clava... e con le donne fecero din-don (1971), Io tigro, tu tigri, egli tigra (1978), l'Infermiera nella corsia dei militari (1979), Io zombo, tu zombi, lei zomba (1979), la Dottoressa ci sta col colonnello (1980), l'Assistente sociale tutto pepe (1981). Più della Cassini, però, si mostra la Cunningham (Così dolce... così perversa, 1969) che non perde occasione per regalarsi generosa agli occhi dello spettatore; anche lei, più bella che brava. La pellicola, girata dal Vivarelli noto per i suoi musicarelli, ha una trama striminzita e si appoggia agli stilemi del cinema d'erotismo esotico lanciato da Ugo Liberatore con Bora Bora (1968). I temi si mischiano con quelli tipici dei mondo-movies, tanto che ci viene mostrata l'uccisione di una capra, scena truce ed eccessiva visto l'andamento mediamente disimpegnato del film, ma, si sa, l'exploitation ha bisogno delle sue vittime. Non sperate di tremare alle apparizioni di Djambala: si tratta solamente di un serpente piazzato lì alla bene meglio. Vale più la pena assaporare i sottesi lesbici e voyeuristici, nonché una Cassini che, già fiaccata per il gran caldo, decide di perdere altri preziosi liquidi masturbandosi. Il regista riferisce anche di una scena di sesso orale però mai vista da nessuno: di fatto, ancora oggi, trovare una copia davvero uncut del film è un’impresa. Di notte, però, si dorme comunque tutti molto sereni. Per il resto, noia palpabile e accorte riprese per pubblicizzare il J&B. Ad ogni modo, ai tempi piacque moltissimo, e il Dio serpente finì con l’incassare 750 milioni superando al botteghino il blasonato Zabriskie point di Antonioni. Le musiche di Augusto Martelli, soprattutto "Djamballà", ebbero un grande successo ma pare che proprio in merito a questo brano, composto da Baldan Bembo, ci sia stata una mossa poco limpida di Martelli che non registrò mai il nome di Bembo alla SIAE facendogli perdere i diritti; i due non si parlarono più. Film buono solo per gli irriducibili del cinema di genere capaci di farsi affascinare da ineffabili concetti esoterici quali: "Capricorno con ascendente Saturno".
TRIVIA
Piero Vivarelli (1927-2010) dixit: “Non mi ricordo nemmeno se le feci un provino, mi sembra di no. Solo che Nadia […] secondo me è leggermente scema… Quando fece il film aveva diciotto anni e le piaceva molto ballare, perché lei nasce ballerina; e mi rompeva sempre i coglioni: “Mi fai fare una scena di ballo con questi bambini?”, “Nadia, scusa, ma te lo sei letto il copione?”. Poi, un giorno, eravamo verso la fine delle riprese a Cartagena, le dissi: “Cara contessa, adesso è arrivato il momento di levarsi le mutande…”, “Ma come, le mutande?!”, “Nadia, è la centesima volta che te le togli e ancora non ti sei accorta che hai fatto tutto il film nuda?”. Poi, Nadia era una molto sensuale e aveva, giustamente, necessità erotiche. E quindi bisognava che qualcuno si occupasse, fisicamente, di lei. Fino a un certo punto ci fu un attore, Sergio Tramonti, e andò tutto bene; poi, quando lui partì, lei era senza e sosteneva che se non faceva l’amore le calavano le tette. E allora successe che il capo elettricista si invaghì di lei e lei si mise con il capo elettricista” (Nocturno dossier 35; 2005).
⟡ Nadia Cassini, nata il 2 gennaio 1949 a Woodstock (New York, USA), è morta il 19 marzo 2025 a Reggio Calabria, all'età di 76 anni, dopo lunga malattia.
Regista:
Piero Vivarelli
Durata, fotografia
94', colore
Paese:
Italia
1970
Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
