Dream home

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Voto:

Il sogno di Cheng Lai Sheung (Josie Ho) è acquistare un appartamento vista Victoria Harbour ma la sua condizione economica non glielo permette: il prezzo delle case lievita di giorno in giorno; oltre a ciò, Cheng Lai ha un padre malato e un amante incurante. In un mondo pazzo, la soluzione non può che essere folle.

LA RECE

Cat III tosto e consigliato ma per spettatori non impressionabili. Il film, però, non si limita all'eccesso e offre un intrattenimento curato anche concettualmente. Ah... film voluto così da una donna!

Cat III honkonghese con il divieto dei 18 pressoché dappertutto e ban in Malesia, Singapore e chissà dove altro. L’idea di produrre qualcosa di eccessivo venne alla produttrice Josephine "Josie" Ho Chiuyi, figlia del magnate dei casinò di Macao Stanley Ho, la quale, dopo aver visto gli eccessi di Story of Ricky (1991) e aver fiutato le potenzialità commerciali del non plus ultra, incappò nel dramma scritto dal regista Ho-Cheung Pang incentrato sui problemi che i cittadini di Hong Kong devono affrontare per acquistare le case dai prezzi pompati. Nonostante i due punti di vista porteranno a ritardi in fase distributiva (la Ho voleva l’eccesso, il regista una violenza verosimile), il film esordirà con gran clamore il 23 aprile 2010 proprio da noi a Udine, con tanto di due spettatori colti da vomito e uno svenuto. In realtà, Dream home (storia vera per finta) riesce a trovare una buona quadra fra iperviolenza e dramma sociale, rendendosi ostico solo nella prima parte per una frammentarietà narrativa che rende non facilissima la comprensione degli eventi. Però, fin da subito, con il guardiano che cerca di togliersi la fascetta stringicavo dal collo con un taglierino, si capisce che Dream home avrà da offrire dolore agli occhi e pure con una certa raffinatezza. La produttrice, attrice, cantante Josie si ritaglia il ruolo di protagonista e fa letteralmente sfracelli. Da buon film slasher quale in sostanza è, Dream home non dimentica di punire il solito gruppo di amici scoponi e strafatti, con scena madre dei due impegnati in un coito more ferarum sorpresi dall’assassina: la ragazza non si accorge che il partner è stato pugnalato e gli schizzi di sangue che le finiscono sulla schiena per il taglio di netto del pene la stupiscono piacevolmente: “Ne avevi un sacco!”. Dream home non ci va per il sottile, e questa scena, grossolanamente ironica, viene doppiata dalla brutalità dell’omicidio della donna incinta che rende chiaro quanto possa osare un Cat III hongkonghese, peraltro voluto così brutale da una donna. A latere, galleggia la disperazione economica di una nazione - di un pianeta? - in mano ai giochi delle banche, delle assicurazioni, dei mutui ma anche di un’umanità connivente che, da suggerimento kerouachiano, desidera combattivamente qualcosa che, poi, la ucciderà. Coerentemente parallela al discorso economico, la disintegrazione affettivo-relazionale con matrimoni programmaticamente votati all’infedeltà. Potrebbe sembrare che i due registri di Dream home, drammatico e violento, si integrino male ma, in effetti, lo strano attrito delle due componenti, addizionate da uno humor nero, sono esattamente ciò che fa del lavoro di Pang un Cat III imperdibile per gli spettatori non impressionabili. Inserisco il fim nella sottocategoria "registe donne" perché, pur essendo diretto da un uomo, il film è stato fortemente voluto come appare da una donna, quindi è più un prodotto di una mente femminile.

TRIVIA

Ho-Cheung Pang dixit: "Mi mancano i tipici film di Hong Kong, come i film di fantasmi e i soft-core Cat III. Spero che qualcuno riesca a tenere vivo quel cinema. […] Il meglio che possiamo fare è lavorare sodo per noi stessi e sperare che i film ad alto budget non diventino la norma" (zolimacity-mag.com).

⟡ Come ammesso candidamente dal regista, la veridicità della storia raccontata nel film si limita al fatto che molta gente vorrebbe comprare casa a Hong Kong e, visti i prezzi, FORSE farebbero di tutto per sfruttare un’occasione utile.

Titolo originale

Wai dor lei ah yat ho

Regista:

Ho-Cheung Pang

Durata, fotografia

96', colore

Paese:

Hong Kong

Anno

2010

Scritto da Exxagon nell'anno 2018; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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