Emanuelle e Françoise - le Sorelline
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Voto:
Il truce Carlo (George Eastman) maltratta l'innamorata Françoise (Patrizia Gori) e la fa prostituire fino a spingerla al suicidio. La sorella di lei, Emanuelle (Rosemarie Lindt), troverà la sua terribile vendetta.
LA RECE
Revenge-movie non idoneo a tutti gli spettatori, tuttavia, per chi sa chi sia Massaccesi, qui abbiamo uno dei suoi fim migliori, se non il migliore, fra finezze di fotografia e musica in tandem con una violenza marcata (ah, be', sì... e il sesso, certo).
Coinvolgente e brutale film sintesi della filosofia contaminante di Massaccesi; fine, per fotografia e musiche, e veramente cattivo, non splatteriforme, come poi difficilmente il nostro Aristide esprimerà altrove. Forse questo è il suo migliore lavoro. Storia vuole che D'Amato e Mattei dovessero importare dalla Grecia l’erotico spinto Kafti ekdikisis (1969) che probabilmente avrebbe subito il blocco dalla censura. Decisero, quindi, di rifare il tutto con questo Emanuelle e Françoise - le sorelline che per il primo nome si priva di una "m" per evitare beghe con Emmanuelle (1974) e il cui soggetto andrà a strutturare anche la Gabbia (1985) di Patroni Griffi. Il produttore Franco Gaudenzi così ricorda: “Emanuelle e Françoise è un film nato in agosto. Mia moglie era andata in vacanza con i figli e io stavo a Roma. […] Come location usammo casa mia. “Facciamo a casa tua!” “A casa mia?” “Altrimenti dove lo troviamo uno che ce dà la casa? Poi ce costa soldi e nun c’avemo ‘na lira!” […] Prendemmo una ragazza giovanissima per fare l’interprete, Patrizia Gori [fidanzata del regista Franco Lo Cascio], che allora non aveva fatto praticamente niente: il più delle volte non aveva dove andare a dormire e si fermava a casa mia. […] Quando facemmo la prima e venne mia moglie, ebbi gli unici problemi: “Ma questa è casa nostra! Ma quella è la camera da letto nostra! Ma quella è la mia vestaglia!” (Nocturno dossier 45; 2006). Ne emerge un film con una prima parte drammatica resa ancor più melanconica da una raffica di bellissimi temi musicali composti da Gianni Marchetti (aka Joe Dinamo!) degni del migliore film Seventy, con una splendida Gori assoggettata all'ombra del mega zazzerone di Eastman, qui più scolpito del solito. Lui la fa prostituire, dice cazzate tipo che la ama e perciò deve lasciarla, la sodomizza davanti agli amici e cose così. Lei piange ma lo ama perché ragiona male. La prima parte si dilunga, mostra qualche nudo ma il film non sembra andare lontano. Poi, Massaccesi e Mattei si scatenano e danno vita a un revenge-movie feroce con la sorellina Emanuelle, una Lindt non troppo azzeccata per il ruolo, che la fa pagare pesantissimamente al maschione. Emanuelle e Françoise si trasforma in un vero e proprio pezzo di cinema in cui l’orrore si compone di delirio, sesso e violenza. Da non perdere le scene cannibaliche (anticipazione di Antropophagus, 1980), coprofagiche e d'isteria di gruppo con il protagonista maschile legato e imprigionato nel bunker nel quale la macchinosa Emanuelle ottiene il dovuto risarcimento al danno. Carlo era un vero stronzo, quindi il pubblico parteggia con facilità per la donna. C'è anche il tempo per una citazione da Edgar Allan Poe, per riflessioni femministe, per uno stupro con bottiglietta da mezzo litro di champagne e, per dare la misura del livello di sadismo, un threesome saffico che Eastman incatenato è forzato a guardare senza poter intervenire. Si avrà, poi, un epilogo nichilista in questo film che lega softcore a cattiveria non lesinando in exploitation ma che sa farsi ricordare anche per una finezza realizzativa, a monte di ristrettezze di budget, che, gli anni seguenti, Joe D'Amato non seppe replicare. Imperdibile per chi ama il salame, quello buono, tagliato a fette spesse.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Joe D'Amato [Aristide Massaccesi], Bruno Mattei [non accreditato]
Durata, fotografia
96', colore
Paese:
Italia
1975
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0