the Evil within

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Voto:

Dennis Peterson (Frederick Koehler) è un giovane uomo con un funzionamento mentale limite e necessita delle cure del fratello maggiore John (Sean Patrick Flanery), il quale gli piazza in camera un grosso specchio inquietante. In quest’ultimo inizia ad apparire una creatura demoniaca (Michael Berryman) che spinge Dennis all’omicidio, prima a danno di animali, poi di bambini. Anche Lydia (Dina Meyer), la ragazza di John che suggerisce di mettere Dennis in una clinica, è in pericolo.

LA RECE

Horror psicologico con storia produttiva più inquietante del film stesso, il quale, comunque, si distingue per visionarietà e ritratto psicologico. Film, tuttavia, poco commerciabile.

Pellicola interessante con una storia produttiva altrettanto intrigante, e pure drammatica. Il film, scritto e diretto da Getty, venne messo in opera a partire dal 2002 con il titolo provvisorio the Storyteller ma la produzione subì enormi ritardi per difficoltà economiche, bisticci fra attori e una causa intentata da un assistente di studio. Le riprese furono completate nel 2008; tuttavia, il regista Getty iniziò ad essere ossessionato dal perfezionare la conclusione della storia e mise mani al montaggio per anni, periodo nel quale fece uso smodato di metamfetamina e cocaina finendo per causarsi un’ulcera intestinale emorragica che lo uccise il 31 marzo 2015, a 47 anni. Il produttore Michael Luceri, quindi, si adoperò per completare il montaggio e dare diffusione all’unico film di Getty che vede, in primo luogo, la sentitissima interpretazione di un giovane attore molto simile, nel viso, al defunto comico John Pinette. The Evil within è, sulla carta, la semplice caduta nel serial killing di un soggetto con ritardo mentale che scivola nella schizofrenia. La storia, tuttavia, è svolta con spunti visivamente bizzarri fin nell’incipit e alcuni elementi concettuali interessanti. In primo luogo, ciò che dà il via al deragliamento mentale di Dennis è la presenza di un grosso specchio che lo mette impietosamente di fronte alla propria disabilità della quale lui ha già dolorosa contezza. L’immagine di sé così smaccatamente riflessa e la percezione di essere un peso per il caro fratello John, danno il via al cliché del doppelgänger che spinge Dennis a una progressione di atti maligni che troverà conclusione in un finale di grande potenza visionaria. The Evil within, dopo il patitissimo e lungo lavoro produttivo, resta un’opera imperfetta nonostante le ossessive intenzioni del suo creatore, e pure un po’ verbosa perché, forse, aspirante all’art house. Nondimeno, nelle dimensioni limitate della produzione di serie-B, tutto si concerta secondo le inquietanti dimensioni dell’incubo. Le soluzioni visive sono ricche, molteplici ed originali, la presenza del Berryman de le Colline hanno gli occhi (1977) è una gradita sorpresa, l’interpretazione di Frederick Koehler è davvero sentita e la scrittura della psicopatologia del protagonista è stata sviluppata da Getty con sensibilità non comune. Visione consigliata ma the Evil within non è l’horror che piacerà al mainstream né ai comuni appassionati di horror.

TRIVIA

⟡ Andrew Rork Getty era figlio del compositore Gordon Getty e nipote di Jean Paul Getty, fondatore della Getty Oil Company, che, nel 1957, fu dichiarato il più ricco d’America e, nel 1966, il cittadino privato più ricco del mondo. Alla sua morte, nel 1976, l’eredità di J. P. Getty ammontava a 6 miliardi di dollari, l’equivale di 21,5 miliardi di dollari del 2020. La morte di Andrew non scompose le persone che lo conoscevano da tempo. Un suo amico di scuola che lo aveva frequentato anche negli ultimi anni, e con lui aveva partecipato a feste nella sua villa sulle colline di Hollywood, ha detto: “Andrew era un ragazzo fantastico ma anche un gran festaiolo. Si drogava così tanto che non sarei sorpreso se il suo cuore avesse ceduto" (dailymail.co.uk).

Titolo originale

Id.

Regista:

Andrew Getty

Durata, fotografia

98', colore

Paese:

USA

Anno

2017

Scritto da Exxagon nell'anno 2020; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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