il Fantasma del castello

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Voto:

L'ispettore Edward Burke (Lon Chaney) indaga sulla morte di Roger Balfour trovato morto con al fianco un biglietto d’addio. Cinque anni dopo, i vicini di casa rimangono atterriti dal constatare che la casa di Balfour è abitata da un uomo e una donna inquietanti (Lon Chaney, Edna Tichenor) ritenuti vampiri. La tomba di Balfour è stata aperta, il corpo è sparito e c'è chi giura di averlo visto in casa. Burke userà l'ipnosi per venire a capo del mistero.

LA RECE

Ricostruzione di un'opera preziosa andata definitivamente perduta. Possiamo ancora goderci il trasformismo di Chaney, il cui "mostro" ha ancora potenzialità seminali.

Londra dopo mezzanotte (non si vede nessun castello nel film!) è uno dei grandi film della Silent-Era andati perduti, una delle dieci pellicole che videro la collaborazione fra il giustamente incensato regista Tod Browning e l'uomo dai mille volti Lon Chaney. Accolto dalla critica in modo tiepido, il film fu uno dei maggiori successi del tempo, al punto che la gente si accalcava per poter vedere l'ennesima trasformazione di Chaney e l'ennesima pellicola di un regista che, già allora, faceva discutere. È andato tutto perduto, o quasi. Si ritiene che il film fosse ancora esistente nel 1967, quando l'ultima copia integra, depositata nel vault 7 della Metro-Golwin-Mayer, andò in fumo in un incendio che distrusse parecchia altra roba. Cosa è rimasto e cosa è possibile vedere oggi? In quell'incendio si salvarono solamente lo script originale e circa 200 foto di scena. Nel 2002, il canale a pagamento Turner Classic si accollò la spesa di un restauro titanico che, partendo dai suddetti resti, e traendo ispirazione dal film i Vampiri di Praga (1935), considerato un remake realizzato da Browning stesso, ripristinasse, per quanto possibile, quello che gli spettatori di allora avevano potuto vedere. Si chiamò, per questa coraggiosa operazione, Rick Schmidlin che già aveva collaborato alla ricostruzione di film quali Intolerance (1916), Rapacità (1924) e l'Infernale Quinlan (1958). Schmidlin ha giocato sull'ingrandimento delle foto, sui movimenti e, tramite primi piani, sui volti degli attori ritratti facendosi accompagnare dalle musiche di Robert Israel, nonché inserendo intertitoli rispetto ai quali è difficile comprendere se fossero gli originali del tempo o meno. Il problema sta tutto qui: quanto c'è dell'originale London after midnight in questa ricostruzione del 2002? Di certo lo sforzo è stato apprezzatissimo ma 200 fotografie, per quanto "animate", non possono rendere la drammaticità delle atmosfere e la complessità della storia, tenendo anche conto che la ricostru-zione dura 46 minuti ma l'originale era di certo più lungo. In qualche modo si salva lo sforzo di Chaney di creare il mostro: le numerose foto del suo volto ghignante sono davvero inquietanti. Per l'ennesima volta, l'attore trasformista si sottopose a una tortura per poter spaventare il pubblico: i denti seghettati fatti di un materiale simile alla plastica (gutta-percha) gli causavano dolori tali che poteva tenerli in bocca solo per pochi minuti; per non parlare dei dolorosissimi cerchi di metallo che si mise intorno agli occhi per generare uno sguardo allucinato. Circa la trama, appare chiaro che il regista, più che fossilizzarsi sull'horror, si sia voluto cimentare con un giallo, visto il ruolo incisivo dell'ispettore (sempre Chaney ma senza make-up), le limitate apparizioni del fantasma e il finale che lascia intendere che sia stato tutto un trucco per insabbiare un semplice omicidio. Questo film, per quello che oggi possiamo vedere, è un "non-film", un'operazione cinefila che, con tutta probabilità, ha ucciso il pathos dell'originale ma che è tutto ciò che possiamo permetterci, e quello che è rimasto piace. Difficilmente consigliabile, ma il volto di Chaney vale la candela. Non umiliamoci con un voto (10 politico).

TRIVIA

⟡ L’aspetto di Lon Chaney in questo film è stato d’ispirazione per la creazione dell’inquietante entità protagonista di Babadook (2014).

Titolo originale

London After Midnight

Regista:

Tod Browning

Durata, fotografia

46', b/n, muto

Paese:

USA

Anno

1927

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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