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Voto:

Una famiglia di borghesi benestanti composta da marito (Ulrich Mühe), moglie (Susanne Lothar), giovane figlio e cane si reca nella casa di vacanze. Alla porta si presentano due ragazzi eleganti e ben educati (Arno Frisch, Frank Giering) che chiedono solo alcune uova a nome di una famiglia del vicinato. Presto le cose degenerano e i due uccidono il cane, rompono il ginocchio al marito con una mazza da golf, incaprettano il bambino e iniziano a giocare sadicamente con la famigliola ma anche con lo spettatore.

LA RECE

(Personalmente molto) disturbante come può esserla la storia di due persone che giocano, scherzano, si divertono con il dolore e il disagio altrui. Disturbante come tutti i film di Haneke.

Dopo Arancia meccanica (1971), Cane di paglia (1971), Henry - pioggia di sangue (1990) e Panic room (2002), solo per dirne alcuni, il genere home-invasion dà il benvenuto a questa crudele pellicola che non lascia nessun margine di speranza agli occhi dello spettatore. Il regista Haneke, che definisce i propri film come "una forma di consapevole omissione del lato bello della vita", costruisce uno dei migliori home-invasion mai visti, anzi, uno dei migliori e più cinicamente semplici horror mai girati per poi stranire lo spettatore con gli ultimi 20 minuti “bergmaniani” in cui i due coniugi vengono lasciati liberi. La crudeltà della coppia di giovani psicopatici è ingiustificata, gratuita, senza una motivazione psicosociale, senza un legame di causa effetto come, in genere, si percepisce in qualsiasi narrazione del male o del dolore. Paul e Peter sono quasi una sorta di comici perversi la cui malvagità è in contrasto netto con i loro educatissimi modi di fare e, soprattutto, con i loro candidi vestiti. Haneke nega qualsiasi elemento catartico che, facendo giustizia del male, ripristini un “ordine di natura". Paul, il più carismatico dei due sadici, ammicca alla telecamera, guarda lo spettatore, richiama la nostra attenzione non solo come complici voyeuristici ma anche come se potessimo avere qualche potere reale di agire sugli eventi narrati. Nulla di più falso. Nel brevissimo momento in cui la moglie cerca di ribellarsi ai due (l'unico momento in cui è possibile vedere una scena di sangue, le altre sono tutte fuori campo) Paul riavvolge il nastro del film al quale sta partecipando in modo che tutto possa proseguire secondo i suoi piani, togliendo allo spettatore qualsiasi possibilità di tirare il fiato, di veder applicata una giustizia di tipo hollywoodiano, di sottrarsi al male. Riuscitissimo il contrasto che si crea fra la scelta di palesare la finzione scenica della violenza e, contemporaneamente, la sensazione di essere partecipe di una violenza disturbante che poco ha a che fare con la finzione. Lo score musicale aggiunge un senso di straniamento, alternando musica classica al trash metal di John Zorn. Il senso del lavoro di Haneke è meglio compreso tramite le sue stesse parole: "Mi rifiuto di rendere consumabile la violenza al cinema [...] Se ci si sente responsabili per il film come opera d'arte, questa è l'unica possibilità. Se, invece, il cinema è, per definizione, merce, allora è giustificato qualsiasi cinismo e tutto può essere rappresentato, tutto è legittimo e diventa solo una questione di bravura tecnica. Ma questa è una posizione con la quale non mi voglio neanche confrontare perché la trovo fatale." (Curti, La Selva, 2003). Eppure, viene da dire, quanto dell’incasso del film è risultato da quella mercificazione tanto condannata? Cinema del disagio che prende allo stomaco ma che merita una visione e una discussione.

TRIVIA

⟡ Nel 2007, Haneke ha diretto nuovamente questo film assegnandogli il medesimo titolo sotto l’egida della Warner; insomma, ha realizzato un remake del suo stesso film poiché riteneva importante che gli statunitensi comprendessero la tematica trattata dato che, a suo parere, li riguardava in modo particolare. La protagonista sarà Naomi Watts. 

⟡ La scena nella quale Anna e Georg si riprendono nel momento in cui i loro aguzzini abbandonano la casa è un piano sequenza di oltre 10 minuti. 

⟡ Peter dice "Non abbiamo raggiunto ancora la lunghezza media di un film" e lo dice esattamente al 90° minuto.

Titolo originale

Id.

Regista:

Michael Haneke

Durata, fotografia

103', colore

Paese:

Austria

Anno

1997

Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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