la Gabbia infernale

Voto:

Ultimo film della Arkoff International azienda del grande produttore di B-movie Samuel Arkoff, e ultimo dei tre film di De Moro. Forse ci sarà un perché. La Gabbia infernale pasticcia in modo decisamente trash con il genere Woman In Prison, qui manicomio femminile, comandato a bacchetta dalla dottoressa Fletcher (la Mary Woronov cresciuta nella Factory di Andy Warhol) che cerca di sviluppare un farmaco che produca una lobotomia chimica ma, intanto, sfoga le sue libidini sulle donne; Susan (Judy Landers), finita dentro perché ferita dal killer Silk (Ray Sharkey, morto pochi anni dopo di AIDS), deve sopravvivere. Le ragazze interrotte di Hellhole devono avere qualche a me sconosciuta patologia mentale che ha come correlati i seni sodi, cespuglietti rigogliosi, voglie sessuali accese e tendenza al catfighting negli spogliatoi. Per chi ama il genere e ha voglia di vedere l’esordio di Robert Z'Dar (Poliziotto sadico, 1988) potrebbe quasi valerne la pena, però si prepari a dialoghi di questa fatta: “Credi che funzioni?” “I tuoi capezzoli si stanno indurendo!” “No, scema, mi riferivo ai bagni di fango… Il dottor Fletcher dice che questo mi aiuterà a curare la mia ninfomania” “Accidenti, non sapevo che avessi un problema di droga” “Non di droga, sciocca! La ninfomania è voglia di sesso!”. E così via. Uno non vorrebbe, ma, alla lunga, tocca sconsigliarli questi film.


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Titolo originale

Hellhole

Regista:

Pierre De Moro

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

USA

Anno

1985

Scritto da Exxagon nell'anno 2020; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0