Gorgasm
Voto:
Tara (Gabriela) è una folle escort con l’ossessione di regalare ai suoi client un orgasmo estremo e terminale. Chase (Rick Billock) è il detective che dovrà fermarla.
LA RECE
Sexy-horror che dovrebbe rappresentare un'operazione underground shock ma che finisce solo per essere underground... nel senso che non l'ha vista nessuno. Qualche punto per la bizzarria, soprattutto circa i seguiti.
Gallagher, statunitense di Memphis e direttore del magazine horror-erotico "Draculina", si organizzò alla bene e meglio per lanciare sul mercato una produzione a bassissimo budget di quelle pubblicizzate nei circuiti underground. Superstite dal suo primo e misconosciuto esperimento filmico Dead silence (1989), il regista-editore pensò a un trittico conciliante sesso e morte iniziato con Gorgasm e proseguito con Gorotica (1993) e Gore whore (1994). Si tratta di prodotti scadenti che non trovano e non troveranno mai spazio in un circuito di distribuzione canonico ma, grazie al passaparola fra appassionati, si fecero un nome per poi ricadere nell’oblio persino nei facilitanti tempi del file sharing. Per il ruolo della protagonista, Gallagher scelse la pochissimo nota pornostar Gabriela che, al suo attivo, aveva pellicole di lustro quali Barefoot confidential 8. Arrabattandosi, Hugh piazzò davanti alla cinepresa anche la propria moglie Paula in un ruolo secondario. È un po’ la fiera del fatto male: dalla recitazione più che approssimativa alla sostanziale ripetizione di sequenze nelle quali Tara adesca uomini per poi seviziarli e ucciderli; lo splatter, tra l’altro, è limitato. Gorgasm non convince perché non ha nessuna sovrastruttura artistica, nessun concetto particolarmente serio né, all'estremo opposto, ha il coraggio di liberarsi da vincoli artistici e concettuali presentando un marasma splatter e/o sessuale che avrebbe reso gioiosamente godibile il potenziale trash dell'operazione. Il film rimane, quindi, a metà strada di tutto: splatter, sesso, tematiche estreme, crime. Gorgasm non ha mai il coraggio, la capacità o la voglia di oltrepassare il segno, cosa che dovrebbe fare un film che inaugura una trilogia di tale fatta. Gabriela va in giro per lo più svestita ma è un incentivo troppo scarso. Finale pazzesco con un tafferuglio risibile. Ecco, il risibile, cioè il “so bad so good”, potrebbe essere l’unico incentivo alla visione.
Gorotica, a disdetta del titolo, il film non è particolarmente gore e poco erotico, a meno che non si voglia ritenere erogeno il rapporto sessuale con un cadavere, oppure il seno non proprio gagliardo della amatoriale Getty Chasum che inizierà qui una breve carriera inanellando titoli eccellenti tipo Vicious kiss (1995) e Red lips (1995). Nonostante la trama presenti una certa complessità, e l'amatorialità del progetto muova a simpatia, Gorotica è e rimane un pezzo underground scarsamente appetibile. Il picco sadomaso-omo-necrofilo, con l'entrata in scena di un gay affetto da AIDS che, per non infettare viventi, fa sesso con Neil mentre Carrie gli frusta il culo, be’, la dice lunga. Più interessante, magari, l'atmosfera post-punk che trasuda dalla pellicola e qualche pezzo musicale: il gruppo inglese White Slug canta "Nazi Lover" e "SS Musick". Se vi piace il genere.
La terza istallazione della trilogia shock-o-rama di Gallagher, Gore whore, è una sorta di Re-Animator (1985) poveristico e porcone con iniezioni di fluidi verdastri, morti non-morti e una prostituta che stacca un pene a morsi. I risvolti sono folleggianti perché la prostituta si deve iniettare la sostanza verde tramite un dildo modificato, e il detective ha un aspetto viscido che vorrebbe essere hard-boiled ma la giacca rossastra lo fa somigliare a Jim Morrison. Il divertimento, però, si ferma qua. Gallagher punta al rialzo con una sequenza che mostra bondage e sex-toys, un cadavere senza testa e una simpatica dedica a Lorena Bobbit, ai tempi nota per aver tagliato di netto il pene del marito violento e fedifrago. Finale pazzesco con lo scienziato che si becca il dildo modificato nel sedere e, in quanto morto, si rianima per essere poi amputato e abbandonato in cantina a riflettere sulle sue malefatte. Sì, insomma, non la trilogia da Criterion Collection.
TRIVIA
⟡ Questo film non va confuso con Goregasm (2007), altro ultra low-budget ma di Jason Matherne, nel quale compare il Cockface Killer. Forse imperdibile.
Titolo originale
Id.
Regista:
Hugh Gallagher
Durata, fotografia
82', colore
Paese:
USA
1990
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
