Green elephant
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Voto:
Due uomini, probabilmente militari, vengono tenuti reclusi in una cella sudicia. Uno dei due discorre incessantemente e rende nervoso l’altro, alterazione che aumenta quando il primo offre come colazione al compagno di cella le sue feci. I due verranno poi torturati da una guardia e un capitano, finché il più nervoso dei due detenuti non perderà il controllo e farà una carneficina.
LA RECE
Che fu girato da una donna è il valore aggiunto perché sudicio, malfatto, antimilitarista e antimaschilista (forse). Però, come l'insalata russa, troppo stroppia e nausea. Provocatorio ma senza originalità.
“Allontanate anziani, bambini e donne incinte dallo schermo”, caveat che troneggia all’incipit di Green elephant lasciando ai maschi da sbarco in Normandia e alle amazzoni l’ingrato compito di visionare l’iperviolenza girata da una donna, Baskova, classe 1965, che mette in scena con crudissimo realismo le dinamiche di un’unità militare reclusa le cui ragioni e riflessioni assurgono ad assurdità, sangue e merda. L’ambizione della Baskova è un “verismo” da riprese sporche e live secondo le ormai sorpassate logiche del Dogma 95 danese, sperando di far precipitare con maggior facilità lo spettatore nella psicosi di una Russia i cui patriottismi, militarismi e virilismi vengono messi alla berlina da discorsi disconnessi e azioni altrettanti folli. La Russia non gradì e bannò il film. A chi ha la “fortuna” di poter vedere Green elephant, che anticipa di poco gli estremismi di Vogel (August underground, 2001) in materia e stile, non resta che rilevare come la proposta dalla Baskova faccia ricorso a mezzi già ai tempi risaputi e tipici di una certa rappresentazione controculturale (Waters, GG Allin, Pasolini, tanto per buttare nomi diversi nel paiolo) che fa ricorso alle feci, al sangue, allo stupro, alla brutalità e alla bruttezza visiva. Programmaticamente volgare e schifoso, Green elephant ha il suo proiettile sovversivo da sparare ma, una volta compresa la logica del degrado vs Stalingrado, tocca vedersi un’ora e mezza di ricorsività che, ripeto nel caso non fosse stato limpido, sono inadatte a buonis-sima parte del pubblico. Chiaro che, estremo com’è, Green elephant il suo piccolo culto se l’è conquistato ma rimane più citato che visto. E forse è meglio.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Zelyonyy slonik
Regista:
Svetlana Baskova
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
Russia
1999
Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
