August Underground
-
Voto:
Due giovani sociopatici stuprano, seviziano, uccidono gente a caso e filmano le loro azioni.
LA RECE
Se pensate di aver visto le cose più turpi in campo horror, allora avete visto (anche) la trilogia di August underground oppure vi state sbagliando.
Brutale e perverso, superato in violenza solo dal successivo August underground's mordum che, con tutta probabilità, è uno dei film più malsani che possiate trovare in commercio. Se pensate di aver visto le cose più turpi in campo horror, allora avete visto (anche) la trilogia di August underground oppure vi state sbagliando. Il trittico ideato dall’americano Vogel, chiuso da August underground’s penance (2007), è violento in maniera così parossistica che, a più riprese, ci si chiede cosa diavolo si stia guardando e, soprattutto, perché. Insegnante alla Tom Savini Make-up School, Fred Vogel e alcuni suoi allievi sono riusciti a realizzare, con minimo sforzo produttivo, un film che ricrea quasi perfettamente quello che si potrebbe vedere se ci si trovasse in mano una pellicola snuff. August underground è stato girato in miniDV in una maniera qualitativamente pessima in modo da dare l'impressione della vera imperizia amatoriale; le immagini di questo film ondeggiano tutto il tempo peggio di quanto fecero quelli di the Blair witch project (1999). Ciò che mostra August underground sono le scorribande di due folli: uno sta sempre dietro la handycam a sghignazzare e non lo si vede mai; l'altro, che poi sarebbe Vogel, infierisce sulle vittime. Il modo in cui i due agiscono la violenza e il modo in cui le vittime reagiscono ad essa è realistico in maniera difficilmente sopportabile. I due sadici versano urina su una giovane donna legata a una sedia alla quale hanno tagliato un capezzolo, poi le spalmano le proprie feci addosso, quindi si apprestano a sbarazzarsi del cadavere di un uomo a cui hanno reciso il pene. Non solo: adescano una ragazzona per la strada e, dopo averla pagata per mostrare il seno, uno la violenta e la uccide percuotendola. Quindi si ha una scena di violenza in un negozio ai danni del proprietario e di un'altra ragazza. Il film si conclude con i due folli che si sollazzano con due prostitute corpulente: una delle due viene portata nel solito scantinato e si becca delle martellate in testa mentre Vogel la sodomizza, l'altra prostituta scappa, la rincorrono… Stop, fine del film, ma ci sono i titoli di coda a tranquillizzare. Vogel non è certo il primo a tentare lo pseudo-snuff in ambito horror ma questo genere d’eccesso non si era ancora raggiunto, benché, si sa, ogni tot il cinema osa l’affondo spingendo avanti il limite. Merito o demerito? Merito, direi, dal momento che si tratta di finzione, tutti sono tornati a casa felici e contenti e Vogel porta a casa i suoi soldini e soprattutto la nomea. Ma lo spettatore? Non è chiaro perché a un appassionato di horror, un cinefilo intendo, dovrebbe piacere August underground, dato che horror non fa equazione con sadismo. D’altra parte, horror è eccesso, è ribaltare catarticamente i limiti del reale e, provocatoriamente, testare i limiti del mostrabile. Non sorprende che tanto horror sia programmaticamente immaturo al fine di sollazzare un target immaturo desideroso di eccessi un tanto al chilo. Non sconvolge nemmeno la consapevolezza che, per la legge dei grandi numeri, fra appassionati di horror (e non) vi siano osservatori davvero sadici e morbosi che, non potendo avere in mano uno snuff vero, si dilettano come possono. Poi, si sa, quando la logica è unicamente quella dello shock exploitation, si entra in un gioco per il quale si è i peggiori fintantoché qualcuno fa di peggio; a quel punto, dimenticarsi dell’indimenticabile orrore di August underground è un attimo, e avanti un altro: →American Guinea Pig: bouquet of guts and gore (2014), Atroz (2015), Trauma (2017). Ad ogni modo, se il progetto di Vogel sfiora il concetto di cinema, comunque non lo tocca, pur deponendo a suo favore la recitazione e, soprattutto, l’effettistica. Il miglior giudizio rimane il vostro ma, con tanti tanti horror belli da vedere, August underground risulta meno che essenziale. Rimane il vanto per Vogel di aver realizzato un prodotto che, se mostrato a uno spettatore comune, lo farebbe scappare a gambe levate e vi riterrebbe una persona disturbata solo per il fatto di averne una copia. Superato il livello di Vogel, c’è solo l’insostenibile orrore del reale, ma meglio svolto e di maggior senso (Orozco - l’imbalsamatore, 2001). La brutalità della trilogia verrà riproposta da Vogel in Murder collection V.1 (2009).
TRIVIA
Fred Vogel (1976) dixit: “Volevo fare un film di zombi ad alto budget e sapevo che se avessi fatto un primo film abbastanza buono avrei potuto ottenere i soldi per fare il mio film di zombi. Ero stanco di tutti i film di serial killer che non ti mostravano quello che succedeva veramente. Il genere dei serial killer era una strada perfetta. Non avevamo soldi ma avevamo il sangue freddo. All'epoca insegnavo ed ero al massimo delle mie capacità con l’effettistica, e sapevo di poter fare qualcosa che la gente avrebbe notato. In Henry: ritratto di un serial killer, la scena della violazione di domicilio mi ha sempre spaventato. Così, l’idea di un film del genere ha iniziato ad attraversarmi la mente ma cinque volte più reale, che mostrasse davvero allo spettatore come sono queste persone, non come ci mostra Hollywood... fighe, pulite, belle. August underground doveva essere immaturo, sporco, brutto e naturalmente reale. […] Il titolo di August underground in fase di produzione era Peter ma era troppo simile a Henry. […] Stavamo girando nel mese di agosto ed era un film underground quindi… August underground” (atrocitiescinema.com).
⟡ Mentre era in viaggio in macchina verso il Canada per partecipare a un festival del cinema a Toronto, Vogel venne arrestato poiché trovato in possesso del materiale utile a pubblicizzare la sua trilogia, merchandising ritenuto osceno dalle autorità. Le accuse furono poi fatte cadere ma, comunque. Vogel dovette passare circa dieci ore in stato detentivo.
Titolo originale
Id.
Regista:
Fred Vogel
Durata, fotografia
71', colore
Paese:
USA
2001
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
