Gummo
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Voto:
Xenia, cittadina statunitense, non si è mai ripresa dal tornado avvenuto negli anni '70. Il luogo è diventato una discarica mentale soprattutto per i giovani che, annoiati e reietti, non hanno altro da fare che passare il tempo spesso in modi violenti.
LA RECE
Essai in pieno se con ciò si intende un'opera piena espressione della sensibilità del suo creatore. Ma il processo counicativo con il fruitore? Curioso, acido, nichilista e... progressivamente dimenticato proprio da quella generazione cantata dal film.
Opera prima dell'enfant terrible Harmony Korine che, a 19 anni, aveva attirato l'attenzione per aver scritto l'acclamato e criticato Kids (1995). A 23 anni, Korine mette nero su bianco la propria esperienza di vita a Nashville trasportandola in un fantomatico ma esistente paesino rurale dell'Ohio. Gummo è uno sguardo che vorrebbe essere freddo e distaccato verso la nichilista gioventù della Middle America ma lo stile alienato, frammentario e iperrealista di Korine risulta ancor più nichilista dei personaggi che vorrebbe ritrarre. Il risultato finale è imprescindibile dal fatto che, ai tempi delle riprese, il regista avesse 23 anni e, quindi, la sensibilità con la quale viene affrontato il film sembra riflettere tutta l'erraticità e l'indeterminatezza di quell'età, così come il modo di captare tematiche, rigirarsele fra le mani per pochi minuti e lasciarle in giro in disordine. Lo stesso regista avrà modo di dire: "Non mi è mai interessato molto il fatto di dire cose che avessero un senso perfetto. Ho voluto fare dei nonsensi perfetti. Ho voluto esprimere dei giochi di parole ma non me ne frega un cazzo delle frasi ficcanti". Filosofia di vita direttamente riscontrabile in Gummo che è zeppo di sproloqui alienati e di scene sconnesse che, quello sì, trasmettono in pieno la frammentazione sociale e psicologica di una generazione colpita da un metaforico tornado che pare essergli rimasto dentro. Nonostante l'indubbio potere delle immagini, dal film traspare una certa immaturità artistica capace, non c’è dubbio, di fare presa su un pubblico in cerca di roba “contro”, ma il mix provocatorio di Korine sarebbe risultato davvero scioccante se non avesse voluto così pervicacemente tentare di sconvolgere. Certo, a Korine si deve riconoscere un bel coraggio artistico nell'aver saputo dipingere la volgarità della povertà, così come aver saputo alternare improbabili lirismi da suburbio (la prostituta down) a spaccati di vita privi e privati di pietà, amore, fascino e commiserazione. È un film particolare e guardarlo non è sicuramente uno spreco di tempo ma per coglierne il senso basterebbe la prima mezz'ora; l’ulteriore mezz’ora di girato non fa di Harmony Korine una Diane Arbus, anche se forse gli sarebbe piaciuto. Il ciclopico tonfo al botteghino probabilmente non è meritato ma è un problema con il quale deve misurarsi un regista che ama molto la propria arte e “doesn’t give a fuck” di quello che interessa al pubblico.
TRIVIA
Harmony Korine (1973) dixit: “Quando ero bambino la tentazione del peccato era sempre un'opzione romantica. Questa opzione romantica mi ha portato al cinema, un luogo in cui il peccato è il benvenuto” (IMDb.com).
⟡ Il film, girato a Nashville (Tennessee) in 20 giorni, è costato circa 1.300.000 dollari e ne ha incassati, nelle sale USA, soltanto 116.800.
⟡ Nick Sutton, che nel film interpreta lo sbandato Tummler, era un vero sniffatore di colla.
⟡ Dei 40 dialoghi presenti nel film, solo 5 sono stati compiuti da attori professionisti.
⟡ La produzione usò luci a fluorescenza per dare alla pellicola un aspetto più giallognolo e inquietante.
⟡ Il nano afroamericano che si vede nel film è un amico liceale del regista. Il ragazzo che tenta di sedurlo è il regista Korine che, durante la scena, era davvero ubriaco.
⟡ Molti dei personaggi del film furono ingaggiati per strada dal regista che si appostava nei parcheggi del bowling o dei fast food e domandava alla gente se volesse partecipare al film.
⟡ Nella scena in cui a Salomon viene lavata la testa mentre mangia gli spaghetti, sullo sfondo si vede appeso al muro un pezzo di bacon fritto. Il regista Werner Herzog che vide il film e notò il particolare disse che la cosa lo aveva fatto "cadere dalla sedia" ed ebbe parole d'elogio per il regista Korine.
⟡ Solo il 75% del film era stato pianificato con uno script.
⟡ Uno degli attori presenti nella scena della lotta con le sedie era uscito di prigione il giorno stesso della ripresa.
⟡ Oltre a recitare nel film, Chloë Sevigny (già presente in Kids) fece la costumista. I vestiti usati per il film furono acquistati in negozi di second'ordine intorno a Nashville.
⟡ Molte delle scene realizzate furono tagliate dal regista quando la censura USA definì il contenuto del film troppo nichilista.
⟡ Il regista e il suo cameraman furono frequentemente allontanati dalle zone dove si filmava da alcuni padri armati che temevano si stesse girando un film pedopornografico. Ai tempi delle riprese, l'età dei giovani attori era la seguente: Jacob Reynolds (Solomon) 13 anni; Nick Sutton (Tummler) 17; Jacob Sewell (Bunny Boy) 14; Darby Dougherty, la più giovane delle tre sorelle, solo 10.
⟡ Era stata progettata una scena nella quale Bunny Boy avrebbe parlato per spiegare come mai aveva tatuato sulle dita le lettere MAC; queste, lette al contrario, indicano le prime lettere di CAMaro, l’automobile preferita dei suoi genitori.
⟡ Il direttore della fotografia Jean-Yves Escoffier, che in genere chiede molti soldi d'ingaggio, si ridusse di molto il compenso pur di lavorare con Harmony Korine.
Titolo originale
Id.
Regista:
Harmony Korine
Durata, fotografia
89', colore
Paese:
USA
1997
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0