Hallucination

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Voto:

In una piccola cittadina inglese che s’affaccia sul mare, King (Oliver Reed) capeggia una banda di teddy boys e usa sua sorella Joan (Shirley Ann Field) per fare da gancio al fine di rapinare i turisti. L’ultima vittima è l’americano Simon Wells (MacDonald Carey). Joan, pentita, si lega a Simon, e King giura vendetta. Per scappare dalla furia di quest’ultimo, i due amanti cadono in mare da una scogliera ma vengono recuperati da alcuni bambini tenuti segregati in un bunker dai militari.

LA RECE

Misconosciuto e inusuale Sci-fi drammatico. Poco dinamico e piatto circa la resa visiva, ha però diversi spunti curiosi e ben fatti. C'è anche un giovane Oliver Reed. Da recuperare.

Titolo della distribuzione italiana che non c’entra un’acca con la storia del film ma, va detto, anche il titolo originale è fuori tema; il film avrebbe dovuto intitolarsi On the brink, sul limite, ma poi si decise di capitalizzare su il Villaggio dei dannati (1960) per il fatto dei bambini, anche se, qui, si tratta di pargoli ben diversi. Il film non viene visto con grande simpatia dagli appassionati del genere, in parte a causa del ritmo poco vivace, d’altra parte perché Hallucination risulta essere un film di Losey, perciò un lavoro autoriale, più di quanto sembri essere una pellicola Hammer. Quest’ultima aveva abbandonato il genere fantascientifico, esplorato negli anni ’50, per aprire la porta ai grandi mostri resi celebri dalla Universal, passando, oltretutto, al colore. Hallucination fu, per certi versi, un passo indietro e l’impostazione di Losey, col suo bianco e nero piatto e la sua attenzione per la working-class inglese, scontentarono molti. The Damned, però, non è malfatto né privo di spunti: dannato è l’amore dei due protagonisti, forse i meno convincenti in quanto a resa attoriale; dannato è - ma non dirmi - Oliver Reed in una delle sue prime apparizioni importanti nei panni di un fratello obliquamente geloso della sorella e violento; dannati sono i militari, le opere d’arte della scultrice Freya e, ovviamente, i bambini. Condannati siamo tutti noi, perché quegli strani bambini sa-ranno il futuro dell’umanità; a loro il compito di ripopolare se dovesse scatenarsi un conflitto nucleare, cosa data per certa dagli scienziati di the Damned. A differenza di quanto mostrato nel film del ’60, qui, i bambini non sono descritti come malevoli benché, di fatto, siano letali; fa, però, tenerezza il loro desiderio di vedere Joan e Simon come genitori, o vedere che s’incantano davanti a un fiore, cosa mai vista prima. Forse Losey non riesce a miscelare a dovere il plot del legame fra l’americano e la splendida Field con la narrazione fantascientifica che segue, però emerge un’elegante poetica del no-future riflessa da statue che paiono corpi carbonizzati, dal tragico inseguimento finale in elicottero poi ripreso da Caccia sadica (1970), e anche dal gruppo di teddy boys pestatori che fischiettano “Black leather rock” che devono aver suggerito qualcosa a Kubrick per il suo Arancia meccanica (1971). Poco film Hammer, quindi, ma anche distante dalle facilonerie di tanti fantahorror atomici, Hallucination è, soprattutto, un film drammatico. Immeritatamente non conosce fortuna oggi così come subì un certo maltrattamento ai tempi a causa di una distribuzione ritardata fino al 1963 e una serie di tagli ai quali il regista fu obbligato suo malgrado che portarono la sua visione di 96 minuti a 87. Un film assolutamente decoroso che merita il recupero.

TRIVIA

Joseph Walton Losey (1909-1984) dixit: “I film possono illustrare la nostra esistenza, possono angosciare, disturbare e portare la gente a pensare a se stessa e a certi problemi. Ma i film non danno le risposte” (IMDb.com).

⟡ Il nome dei bambini (Victoria, Elizabeth, Anne, Mary, Richard, Henry, William, George e Charles) sono nomi di re e regine inglesi. 

⟡ Le sculture di Freya furono realizzate dall’artista Elisabeth Frink (1930-1993) ispirate ai piloti della Seconda Guerra Mondiale.

Titolo originale

the Damned

Regista:

Joseph Losey

Durata, fotografia

87', b/n

Paese:

UK

Anno

1961

Scritto da Exxagon nell'anno 2014; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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