Horror in Bowery Street
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Voto:
Dopo aver trovato in cantina una cassa del misterioso alcolico Viper, un commerciante decide di vendere il prodotto ai senzatetto che bazzicano nei dintorni, non consapevole delle conseguenze: bere il Viper causa il totale e immediato scioglimento del corpo. Nel frattempo, la baraccopoli in cui vivono i senzatetto è scossa dalle gesta del folle Bronson (Vic Noto), un veterano del Vietnam.
LA RECE
Body horror (nello specifico melt movie) irriverente, soprattutto se messo a paragone con il Cinema dell'Ottimismo anni '80. Tuttavia manca coesione narratica. Comunque cult minore.
Oltraggioso e divertente spaccato di vita nelle baraccopoli ai margini di New York City. L'idea venne da un corto di dieci minuti che Muro aveva girato come compito scolastico. Benché Muro fosse solo un giovane operatore di macchina specializzato nell'uso della steadycam, mostrò con Street trash di saperci fare anche come regista; nonostante il plauso ottenuto da più parti con questo film, esso rimane l'unico lungometraggio girato da Muro che ha poi scelto di proseguire la carriera di apprezzatissimo operatore di camera (JFK, 1991; Casinò, 1995; the Chronicles of Riddick, 2004; Crash, 2004; Miami Vice, 2006) e regista di serial di seconda fila. Nonostante la buona tecnica di ripresa e i creativi effetti speciali, a Horror in Bowery street manca un plot coeso e l’affastellarsi di sketch al limite del demenziale un po’ scontentano. Molti gli attentati al buon gusto e alla sensibilità del pubblico: violenze sessuali, necrofilia, scioglimenti di corpi e anche un pene reciso che viene lanciato di mano in mano come fosse una palla da baseball parodia della scena dell'osso di 2001: odissea nello spazio (1968). Le bizzarrie mostrate sembrano fini a loro stesse, incapaci di contestualizzarsi in una logica narrativa: il risultato è che si attende smaniosi di poter assistere alle scene in cui i poveri senzatetto si squagliano, creando gelatinose composizioni che paiono quadri moderni. È la poetica del brutto e la logica dell'accumulo visivo che, però, una volta compreso il gioco irriverente, manda il film alle corde. Si segue un plot e ci si trova di colpo in un altro, se ne possono rintracciare almeno tre: quello che riguarda l'alcolico Viper, le gesta del veterano Bronson, e le beghe del giovane portiere James Lorinz (Frankenhooker, 1990) alle prese col solito italiano mafioso, il tutto tenuto insieme dalle peripezie del senzatetto Fred (Mike Lackey). Street trash, a suo modo piccolo cult, resta, comunque, un film visivamente energico con una sua carica sovversiva che si poneva in antitesi agli ottimismi del tipico cinema statunitense anni ’80.
TRIVIA
Trivia. James Michael Muro jr. (1966) dixit: “Quando dirigevo questi attori, ricordo solo di aver pensato: lo stiamo facendo davvero? Li facciamo davvero entrare in questo quartiere scosso da questioni razziali in corso?” (filmschoolrejects.com).
⟡ Il film è, in qualche modo, ispirato a Dodes'ka-den (1970) di Kurosawa, pellicola composta da diversi racconti di gente che tira a campare negli slum di Tokio.
⟡ Nei credits finali si legge: "Thanks, Anita, for taking me to see I Drink Your Blood when I was six": Grazie, Anita, per avermi portato a vedere I Drink Your Blood quando avevo sei anni.
⟡ I produttori ebbero grosse difficoltà a trovare degli sponsor che procurassero loro i beni di consumo necessari durante la produzione. L'unica interessata fu la ditta che produceva le Drakes Cakes. La ditta spediva alla crew ogni settimana una grossa scatola piena di merendine. Dopo tre mesi di riprese, tutti avevano mangiato così tanti snack che quando arrivò il momento di girare la scena in cui uno dei barboni esplode, il manichino di questo fu riempito di scatole di Drakes Cakes.
⟡ Il produttore nonché sceneggiatore Roy Frumkes compare nel film nei panni del manager il cui volto viene sfigurato dalla melma colata dalla scala antincendio.
Titolo originale
Street Trash
Regista:
J. Michael Muro
Durata, fotografia
91', colore
Paese:
USA
1986
Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
