Jesus Camp
Voto:
Film documentaristico
LA RECE
Macchina da presa in (s)favore di un gruppo di protestanti integralisti statunitensi. Settarismo, isteria, intolleranza e infanzia abusata. Da vedere.
Non sono certo la persona più adatta a illustrare i misteri del cristianesimo; però, una cosa ho sempre trovato di buon gusto circa la religione di casa nostra: il concetto del libero arbitrio. Dio ama così tanto le sue creature che le lascia libere di scegliere qualsiasi cosa, ivi compreso il non amarlo. Notevole. Quando la Chiesa ebbe maggior presa sulla popolazione, tuttavia, non onorò questo principio come si sarebbe convenuto ma questa è storia. Almeno idealmente, il libero arbitrio è un concetto eccezionale che implica il fatto che non ci possa essere una fede genuina se questa non è stata accettata liberamente; la cosa non entra in contraddizione col proselitismo tramite il quale la Chiesa cerca di avvicinare le genti al Dio che riconosce come vero, in quanto un sano proselitismo consiste nel presentare il Vangelo e non nell'imporlo. Imporre Dio, quindi, significa contraddire il suo volere, il suo stesso modo di agire, il suo significato ultimo poiché "Dio è Amore" (1 Gv 4:8). Questo "sem-plice" quanto potente e basilare concetto deve essere sfuggito ai cristiani carismatici del "Kids on Fire School of Ministry" residenti nel campo estivo in cui Rachel Grady ed Heidi Ewing hanno girato il loro documentario. Jesus camp è un film tanto illuminante quanto inquietante su come l'indottrinamento fervente operato sui giovani dovrebbe essere inteso come abuso. Il campo estivo in questione si trovava presso il Devils Lake del North Dakota e veniva gestito dall'inquietante Becky Fisher che raccoglieva bambini e genitori di solida fede cristiana evangelica, fermo restando che il documentario non ha l'intento di dare un quadro dell'atteggiamento di tutta la comunità mondiale cristiano-evangelica. In tale luogo, i partecipanti presenziavano a infiammati sermoni che rinvigorivano la loro fede cieca in Dio e anche un po' in George W. Bush, cristiano rinato, come apostolo dei loro valori in ambiente politico. Non mancavano violente invettive contro la scienza, l'aborto e il povero Harry Potter, il quale, in quanto "stregone", merita di morire. Va precisato che il lavoro dei due registi non è parziale né anti-cristiano: Ewing e Grady si pongono come silenti spettatori della fede di queste persone senza nessuna volontà di contraddirli; tuttalpiù si può supporre il loro orientamento politico democratico. Non occorre, comunque, mettere in difficoltà gli intervistati: la tecnica del "punta, registra e intervista" riesce a ottenere il risultato di dare sufficiente corda affinché chi parla ci si impicchi da solo. Ragazzi e adulti, infatti, si lasciano andare a riflessioni che non fanno che rimarcare in maniera imbarazzante la loro pervasiva fede, risul-tando quantomeno bizzarri se non potenzialmente pericolosi, prima di tutto a loro stesso danno. Che il lavoro dei due registi non sia stato montato in maniera faziosa è provato dal fatto che il pastore Becky ha espresso il suo placet al girato e al montato, ritenendo che il film dipingesse correttamente la loro vita e il loro credo. Da un punto di vista tecnico, il documentario non è granché: le riprese sono semplicemente adeguate e anche il montaggio non presenta nessun punto degno di nota; la cosa non fa che aumentare l'effetto verità. Lo stile viene sacrificato a vantaggio del contenuto, con il risultato che Jesus camp diventa un film interessante e godibile comodamente a casa, il che era la sua finalità poiché venne prodotto per la A&E Television Network. Visto Jesus camp, è forte l'istinto di dare un giudizio negativo sullo stile di vita dei protagonisti: Ewing e Grady offrono sufficiente materiale per poter emettere persino giudizi clinici, ma è bene evitare di cadere nel tranello di pontificare su persone che amano così tanto puntare il dito. Sta di fatto che un qualsiasi culto che muova al pianto così sovente dei bambini, fosse solo perché si sentono benevolmente pervasi dalla Spirito Santo, non è un culto che incontra la mia simpatia. Jesus Camp, sorta di Grano rosso sangue (1984) più vero del vero, è un film da non mancare e che ha bisogno del personale giudizio di ogni spettatore proprio per esercitare quella soggettività e quel libero arbitrio che sembrano mancare alle persone ritratte in esso.
TRIVIA
Heidi Ewing dixit: “Ciò che è stato davvero interessante è la quantità di messaggi negativi che abbiamo ricevuto da fonti laico-liberali per ragioni totalmente polarizzate. Ne abbiamo ricevuti molti, e più erano liberali, più erano velenosi. […] Questo fa parte della realizzazione di un film provocatorio che fa parlare la gente. A dire la verità, la mia più grande preoccupazione non è che alla gente piaccia. La mia priorità è che la gente lo veda e ci rifletta” (beliefnet.com).
Rachel Grady dixit: “Questo è uno dei colpi di scena più affascinanti. Non vedono quello che stanno facendo come un'azione politica ma come attivismo cristiano. Vedono la preghiera per il Presidente come qualcosa che la Bibbia impone. L'aborto non è una questione politica, è una questione di vita e di morte per Dio. Non si vedono come attivisti politici. […] Quello che ho capito è che, solo perché la maggioranza delle persone non sa di essere impegnata in una guerra culturale, non significa che la guerra non stia effettivamente accadendo” (ny-cmovieguru.com).
⟡ Il pastore Becky Fisher ha annunciato che, in seguito all'uscita del film, il campo ha subito atti di vandalismo e che lei in persona ha ricevuto telefonate minatorie. In seguito a ciò, il campo estivo, che si teneva una volta all'anno per tre settimane, ha interrotto la sua attività definitivamente ed è stato rimpiazzato da altri eventi.
⟡ Il titolo del film gioca sull’ambiguità del termine “camp” che può essere inteso come “campo”, estivo o di incontro, ma anche come “pacchiano”, sottolineando l’idea che i protagonisti vivano una fede che vede al centro una rilettura grossolana di Cristo.
⟡ Ecco alcune allarmanti frasi dette dai fedeli. • "Posso prendere un gruppo di ragazzi che non sanno nulla di cristianesimo e guidarli verso il Signore in un millesimo di secondo, e un attimo dopo quei ragazzi avranno delle visioni, sentiranno la voce di Dio perché si saranno aperti". • "Io voglio che i nostri giovani siano coinvolti nella causa di Gesù come i loro lo sono per l'Islam. Voglio vederli disposti a morire per il Vangelo così come fanno in Pakistan o in Israele o in Palestina e non solo. Perché noi, scusatemi, ma noi abbiamo la verità!" • "Quando danzo voglio essere sicura di farlo per Dio, perché la gente si accorge se lo fai solo per la carne. Ma a volte capita, e devo ammettere che non dovrei farlo. Certo, mica sono l'unica che lo fa". Detto da una bambina di 10 anni che vorrebbe essere una semplice bambina di 10 anni ma, invece, viene fatta sentire in colpa. • "Padre, ti preghiamo per l'impianto elettrico. Ti imploriamo, in nome di Gesù, perché l'elettricità non vada via in questo edificio a causa del temporale o per qualsiasi altro motivo. Ti preghiamo perché funzioni l'amplificazione, per le presentazioni su Power Point e per tutti i videoproiettori" • "E visto che siamo in argomento [diavolo] vi dirò qualcosa su Harry Potter. Gli stregoni sono nemici di Dio e non mi interessa se siano o meno degli eroi: sono nemici di Dio! Se fosse stato per il Vecchio Testamento, Harry Potter sarebbe stato ucciso!" • "Talvolta non credo molto a quello che dice la Bibbia. Questo mi fa sentire ipocrita, mi fa sentire cattivo e in colpa" • "Mia madre non mi permette di vedere nessun film perché sono opera del demonio ma io li guardo lo stesso con mio padre". Dio benedica i papà
Titolo originale
Id.
Regista:
Heidi Ewing, Rachel Grady
Durata, fotografia
87', colore
Paese:
USA
2006
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
