the Killer shrews

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Voto:

Il marinaio Thore Sherman (James Best) arriva su un'isola nella quale lo scienziato Marlowe Craigis (Baruch Lumet) ha trasformato alcuni topiragno in gigantesche belve assetate di sangue. I protagonisti, dopo essere rimasti asserragliati in casa e aver subito le aggressioni dei mostruosi esseri, cercano di fuggire via acqua.


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LA RECE

Film regionalistico texano che ha goduto di una distribuzione extranazionale. Piccolo cult brutto ma, forse, non è nemmeno così incompetente. Tuttavia, siamo ai margini della serie Z.

La texana Hollywood Pictures Corporation produsse solo due film pensati per essere distribuiti in double-bill: il film in esame e the Giant Gila monster (1959). The Killer shrews si rivelerà un successo insperato, in quanto la pellicola, costata 123.000 dollari, era sostanzialmente un film regionalistico nato in Texas e solo lì da distribuire. Non a caso, Gordon McLendon, nel film il dottor Baines, altri non era che il finanziatore di questo film come dell'altro, nonché proprietario di stazioni radio e sale cinematografiche texane nelle quali sarebbero stati proiettati i film. L’incasso di un milione di dollari al botteghino permise al film di uscire dai confini nazionali e di approdare anche in sale extra-americane. The Killer shrews rappresentò il debutto alla regia del veterano degli effetti speciali Ray Kellogg che, manco a dirlo, qui non solo diresse ma curò un’effettistica poco ispirata. I topiragno giganti altro non sono, e si vede chiaramente, se non cani con addosso una pelliccia, una coda posticcia e quella che doveva essere una museruola truccata; per i primi piani del muso dei mostri furono usate maschere nelle quali s'infilava la mano per muoverle. La struttura del film è banale: si tratta di un comune film d'assedio che soffre dei difetti del cinema di quei tempi, fra cui un fastidioso razzismo strisciante con l'aggiunta di tutti i limiti delle produzioni a bassissimo costo. Kellogg prova a instillare un minimo di dinamismo nella faccenda e soprattutto nel finale ci riesce; tuttavia, l'impressione è che il film sia stato girato fra quattro mura e, le esterne, nel cortile della casa; in più di una sequenza, l'impressione diventa certezza. Nonostante la pochezza dell'operazione, il teatrino riesce a stare in piedi, i cani truccati sono ripresi in modo dinamico per non fare notare troppo i difetti e la tensione, nella parte terminale del film, non manca. Divertente, se non ingegnoso, il metodo che i protagonisti escogitano per fuggire, una sorta di testuggine fatta di barili di metallo nella quale fa un caldo da schiattare. Gli attori sono sullo scarsuccio andante e i dialoghi seguono a ruota. Se cercate trash ne troverete parecchio ma the Killer shrews non è così infame come molti sostengono. Esiste anche un seguito di poco conto: Return of the Killer Shrews (2012).

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Ray Kellogg

Durata, fotografia

69', b/n

Paese:

USA

Anno

1959

Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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