Labyrinth - Dove tutto è possibile

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Voto:

Sarah (Jennifer Connelly) deve passare la serata facendo da babysitter al fratellino Toby che non la finisce di piangere. Arrivata al limite della sopportazione, Sarah urla al Re degli gnomi di venirsi a portare via il pargolo. Ovviamente sta scherzando; peccato che re Jareth (David Bowie) non scherzi affatto e arrivi a portare via il bimbo. Sarah, pentitissima, viene a patti con il Re: se lei riuscirà ad attraversare il regno dei goblin e a giungere al castello entro mezzanotte, suo fratello le verrà riconsegnato.

LA RECE

Pellicola di indubbia creatività e anche cult di un'epoca ormai sempre più distante. Buon mezzo iniziatico al "dark side" per i giovanissimi; sempre che vogliano vedere un film degli anni '80.

Ai suoi tempi grande successo. Jim Henson, l'inventore dei Muppets, decise di tornare alle sue creature con il supporto di George Lucas e della Industrial Light & Magic, le canzoni di David Bowie e pure i testi scritti da Terry Jones dei Monty Python per far sognare i bambini con una favola che ricorda un po' “Alice ne paese delle meraviglie” e un po' “Il Mago di Oz”. Il film, rivisto in età adulta e in anni ormai distanti da quelli che vedevano il successo di Kermit e Miss Piggy, non fa esattamente lo stesso effetto di quando lo vidi al cinema oratoriale seduto su una scomodissima sedia di legno che, sotto, aveva le cicche attaccate; probabile che i più scafati ragazzini del 2000 troverebbero questo film un accrocco di facilonerie infantili e melensaggini, il che sarebbe, però, un giudizio riduttivo. Il film è ricco di effetti e trovate efficaci e, ogni tanto, anche un po' dark e grottesche. La Connelly, fuori dall’esperienza di Phenomena (1985) di Argento, si ripresenta con un’aria verginale ed è bella come non mai, ma il riflettore è puntato sull’istrione David Bowie che, perfetto nella parte, capitalizza sulla sua ambiguità; un po’ rigido, forse, ma comunque iconico e appropriato monarca di un mondo bizzarro. Labyrinth è, forse, il primo film che presenta un tipo di finale poi divenuto leitmotiv di tantissime produzioni anni ’80 e ’90: tutti gli interpreti si riuniscono e si scatenano in una chiusa musicale e festaiola. Si tratta di una pellicola assolutamente innocua nonostante qualche situazione richiami il cinema horror, quindi perfetta da mostrare ai bimbi. Gli ex bambini sapranno perdonare le leggerezze, ora più evidenti, e passarsi un’oretta e mezza malinconica con un film un tempo davvero innovativo ma che ora sta là, nella scatola in cantina con il Dolce Forno Harbert e la Palla Pazza che strumpallazza. Occhio che si canta.

TRIVIA

Jim Maury Henson (1936-1990) dixit: “Le persone più sofisticate che abbia mai conosciuto avevano una sola cosa in comune: erano tutte in contatto con il loro fanciullo interiore” (IMDb.com).

⟡ Il costume di Hoggle venne perso per un po' di tempo. Lo si ritrovò in un deposito di bagagli senza nome a Scottsboro (Alabama) e ora si trova in quella città in un museo del posto. 

⟡ L'origine di tutti i personaggi si può notare nella camera da letto di Sarah. La ragazza ha un pelouche che somiglia a Sir Didimus sullo scaffale, una bambola che sembra Ludo vicino alla finestra, su un altro scaffale la bambola di Firey, come fermalibri una statuetta di Hoggle e l'immagine di Jareth alla destra della sua scrivania. Anche il vestito che indossa nella scena della sala da ballo è lo stesso che indossa la statuina nel suo carillon. C'è anche un piccolo disegno di una macchina che somiglia a quella con le lame rotanti usata dai pulitori. 

⟡ Dopo aver visto il fermalibri che rappresenta Hoggle, viene mostrato un album. In esso vi è un ritaglio di giornale che riguarda la madre di Sarah, una famosa attrice insieme a un altro uomo: David Bowie. 

⟡ Per facilitare la visione all'attore che vestiva i panni di Ludo, fu nascosta una telecamera nelle corna del pupazzo. 

⟡ Nelle riprese in cui si vede Bowie manipolare le sfere di cristallo, il coreografo e prestigiatore Michael Moschen stava accucciato dietro di lui e sostituiva le sue braccia; chiaramente doveva fare tutto senza poter vedere nulla. 

⟡ In camera di Sarah c'è una coppia del libro di Maurice Sendak "Nel Paese Dei Mostri Selvaggi" che racconta la storia di un ragazzino cattivo che naviga verso un paese abitato da mostri. 

⟡ Una delle firme del regista Jim Henson sono le bottiglie di latte: le si possono vedere nel film durante la battaglia dei goblin quando Sarah e i suoi amici aprono la porta che conduce al Castello. Le bottiglie stanno vicino alla porta. 

⟡ La “porta al rovescio" che si vede nella città dei goblin è ispirata a un disegno di Escher anche visibile in camera di Sarah all'inizio del film. 

⟡ Merlin, il cane di Sarah, è usato da Sir Didymus col nome di Ambrosius. Nelle storie di Re Arthur scritte da Mary Stewart, Merlino è conosciuto come "Merlin Ambrosius". 

⟡ Toby è figlio di Brian Froud, disegnatore che ha collaborato alla creazione dei costumi.

Titolo originale

Labyrinth

Regista:

Jim Henson

Durata, fotografia

101', colore

Paese:

UK

Anno

1986

Scritto da Exxagon nell'anno 2005; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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