Liquid Sky
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Voto:
Un piccolo disco volante atterra sul tetto dell’appartamento della modella Margaret (Anne Carlisle). Al contempo, l’astrofisico tedesco Johann (Otto von Wernherr) arriva in zona dopo aver tracciato i movimenti alieni. Gli amanti di Margaret muoiono dopo aver copulato con lei, in quanto l’alieno si nutre delle molecole simili alla morfina secrete durante l’orgasmo.
LA RECE
Cult indie realizzato da russi in libera uscita. I temi sono sempre quelli (sesso, droga e rock & roll) ma cucinati in un modo decisamente bizzarro. A questa stranezza, però, manca la capacità di trascinare.
Film noto solo ai bazzicatori delle bizzarrie avanguardiste. Eppure, a suo tempo, questa pellicola, realizzata da un manipolo di sovietici ospitati in USA, riscosse un più che discreto successo, facendolo eleggere l’indie più visto al cinema nel 1983 con tanto di premi festivalieri. Il genio dietro l’idea di mescolare droga-movie e ambiente new-wave-postpunk-wharoliano newyorkese (con spunti, non a caso, da Trash - i rifiuti di New York, 1970) venne all’esordiente Tsukerman che diede furbescamente al film un titolo che, in slang, valeva per eroina, ritagliandosi, da buon artigiano, il ruolo di regista, produttore, cosceneggiatore, montatore e compositore. Il soggetto è folle e intrigante. C’è questo alieno a zonzo per il cosmo nel suo disco piccino, a differenza degli altri con i loro padelloni che oscurano il sole, e usa la protagonista (in doppio ruolo) di un decadente mondo modaiolo per ottenere il suo principale nutrimento: le molecole del piacere connesse all’orgasmo, così simili all’eroina. Quindi, ci sarebbe tutto un discorso che mischia, ma non mi dire, eros e thanatos, sesso e droga, vita e morte. Fra le ripetitive verbosità che dovrebbero farsi alte, alcune risultano ficcanti: “Vuoi forse dire che i tuoi jeans non sono teatro? Il tuo professore portava giacca e cravatta e criticava i tuoi jeans, erano stravaganti per lui, e non sapeva che anche il suo completo scuro era un costume. You thought your jeans stood for love, freedom and sexual equality (Voi pensavate che i vostri jeans rappresentassero amore, libertà e uguaglianza sessuale - questa frase è espunta dalla versione italiana!). L’unica differenza fra noi e voi è che noi sappiamo di essere in costume”. Il problema è l’indulgenza verso questo mondo della controcultura no-future che, con i suoi capelli a punta, i discorsoni sulla droga e sullo scopare, vorrebbe dipingersi come elemento di rottura ma è un pasticcio se paragonata alle anarchiche creature di Waters (Pink flamingos, 1972) e, forse, già con quelle tromiane di Kaufman. Pretenziosetto, anzichenò, con psichedelie a gogò e sonorità synth, scene necrofile, violenze sessuali e una fellatio (non si vede nulla) fatta dall’attrice Anne Carlisle a sé stessa nei panni del femmineo modello Jimmy. Qualche bel momento fotografico (il volto che si trucca progressivamente con creme fluo), qualche guizzo in sceneggiatura e il soggetto del piccolo alieno robboso non salvano dalla ripetitività e da un ritmo che non decolla mai. Liquid sky resta, comunque, una curiosa fotografia scattata a un certo mondo underground sia sociale sia cinematografico che è bene tesaurizzare per quando tutto questo diverrà reperto archeologico. Per ora, basta una singola visione da parte di coloro che amano gli sperimentalismi, al di là del fatto che Liquid sky non pare neppure così esoterico come ambiva essere. Peccato, però, per la Carlisle finita nel dimenticatoio: aveva delle potenzialità come attrice.
TRIVIA
Vladislav "Slava" Mendelevich Tsukerman (1940) dixit: “Il collegamento tra sesso e droga era una mia idea creativa, non aveva nulla a che fare con la realtà, era fantascienza. Ma non solo l'AIDS ha reso chiaro che c'è una connessione, ma nel giro di un paio d'anni gli scienziati hanno scoperto che c'è una qualche connessione nel cervello. Volevo solo farne una metafora. Volevo mettere insieme tutti i miti dell'epoca, come il sesso, il rock and roll, la droga, gli alieni dallo spazio. Era solo una raccolta di tutti gli elementi mitologici dell'epoca” (bostonhassle.com).
⟡ Anne Carlisle, qui al suo debutto, nel 1987 pubblicò il romanzo “Liquid Sky: The Novel” basato sul film.
⟡ La Carlisle viveva nell’appartamento usato nel film come casa della modella Margaret.
⟡ La cocaina sniffata nel film era zucchero a velo.
⟡ Nel 2017 è stato prodotto Liquid Sky Revisited, documentario che racconta di come fu prodotto questo cult indie.
Titolo originale
Id.
Regista:
Vladislav "Slava" Tsukerman
Durata, fotografia
112', colore
Paese:
USA
1982
Scritto da Exxagon nell'anno 2016; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
