Madre Giovanna degli angeli
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Voto:
Isterie allo stato dell’arte psicopatologica per questa trasposizione del dramma delle ossesse di Loudun che, dieci anni dopo, verrà portato ancora sugli schermi da Ken Russell (i Diavoli) con ben più impatto e clamore. La resa di Kawalerowicz è prevedibilmente più attenuata sia per i tempi, sia per il cinema dell’est che aveva come riferimento i lavori di Bergman. Benché il film stia invecchiando eccome, ancor’oggi la pellicola garantisce un certo impatto, e non solo per la bella fotografia. Interessante il fatto che molti, preti e spretati, capiscano chiaramente che il convento delle suorine indemoniate sia, in realtà, un luogo di disagio mentale con il vezzo del rosario. Padre Joseph (Mieczyslaw Voit), invece, collude con la patologia della badessa Giovanna (una splendida ed espressivissima Lucyna Winnicka, 1928-2013) che gli fa gli occhioni vogliosi e si rotola. Nasce, così, l'amore sconvolto di due persone non tetragone, e lui avrà la peggio lasciando Giovanna a collezionare uomini che lei desidera e che manda al macero. Ci si potrebbe scrivere un trattato su queste relazioni tossiche e, infatti, lo hanno fatto in molti. Leggete libri e guardate film: vi può salvare la vita. Guardate anche questo film che, arrivati al punto in cui siamo, non sembra ma era cinema di un certo coraggio.

Titolo originale
Matka Joanna od aniolów
Regista:
Jerzy Kawalerowicz
Durata, fotografia
110', b/n
Paese:
Polonia
1961
Scritto da Exxagon nell'anno 2018; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0