la Maledizione

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Voto:

1795. I neo sposini Catherine (Stephanie Beacham) e Charles Fengriffen (Ian Ogilvy) vanno a vivere nell'antica magione di lui, luogo maledetto per le malefatte compiute da nonno Henry Fengriffen (Herbert Lom). Catherine viene violentata da uno spettro simile nell'aspetto al boscaiolo Silas (Geoffrey Whitehead). Rimasta incinta, Catherine teme di portare in grembo il figlio della colpa. Charles non crede alla versione della donna e chiede aiuto al dottor Pope (Peter Cushing).

LA RECE

Ghost story gotica quasi fuori tempo massimo rispetto ai classici ai quali pare rifarsi; comunque tiepida nel ritmo, a parte la scena di stupro che dovrebbe rappresentare lo shock value.

Particolare pellicola Amicus nel periodo più florido della casa inglese circa la produzione di horror a episodi. Con la Maledizione, la Amicus si discostò dal genere portmanteau e tentò la strada della ghost story gotica, tema che, stranamente, non era ancora stato affrontato dalla rivale Hammer. Quindi, si tentò il colpaccio mirando a un horror d’ambientazione classica ma utilizzando una tematica non sfruttata dalla rivale britannica. La regia andò al Baker che, quasi in contemporanea, girava, sempre per la Amicus, the Vault of horror (1973), il solito portmanteau, tanto per non sbagliare. La Maledizione dovrebbe giocarsi sull'ambiguità degli accadimenti, i quali potrebbero essere vera manifestazione di una malvagia entità soprannaturale oppure il concretizzarsi della nevrosi della bella protagonista. Senza eccessive ambiguità e scartando la possibilità di giocare su questi due binari, lo sceneggiatore Marshall, che rielaborò la novella "Fengriffen" (1971) di David Case, piazza fin da subito una serie di colpi ad effetto che non si distinguono per finezza: una mano che esce dal quadro, una mano mozza sul pavimento, un volto senza occhi. Poco è lasciato all'immaginazione. Non così era intesa la storia di Case che narra della ricerca di uno psicologo dell'era vittoriana su strane manifestazioni che egli non riteneva soprannaturali. La Maledizione non sembra mantenere lo stesso taglio narrativo e pone il peso sulla dimensione metafisica che, evidentemente, ripaga a livello d'intrattenimento immediato. Tutta la prima parte del film, quindi, si dilunga in una costruzione rutinaria di elementi grandguignoleschi fino all'entrata in scena di Peter Cushing che si presenta con una ciuffa spettacolare. La presenza del grande attore inglese ricapta l'attenzione dello spettatore ma la storia non si solleva granché dal déjà-vu gotico ormai retrò. Il piatto forte del film dovrebbe essere il finale, di certo più sadico e agitato del resto della pellicola, pensato come qualcosa di particolarmente scioccante, in primis per lo stupro. Non bisogna dimenticare, tuttavia, che il 1973 è il medesimo anno in cui le platee di tutto il mondo furono turbate da un horror come l'Esorcista che somministrava shock di ben altro livello, e il film di Friedkin non era l'unico a osare tanto. La Maledizione risultava, quindi, e già in quegli anni, un tiepido gotico al limite del tempo utile.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

...And Now The Screaming Starts!

Regista:

Roy Ward Baker

Durata, fotografia

91', colore

Paese:

UK

Anno

1973

Scritto da Exxagon nell'anno 2014; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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