Massacre
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Voto:
Storia metafilmica di un regista (Maurice Poli) che, per girare un horror addirittura di stile neo-realista, ingaggia una medium esperta che ha tutta la freschezza di una prostituta giunta all'età pensionabile, la quale evoca lo spirito di Jack lo Squartatore. Ne consegue che un killer sanguinario inizia a massacrare il cast, ma la produzione non si ferma. Andrea Bianchi (Malabimba, 1979) mostra la sua consueta dimestichezza nel lavorare per pellicole che presentano dialoghi quali: "Puzzi di whisky che fai schifo" "È sempre meglio che puzzare di merda!"; e la sua regia si mette subito in linea con il massacro del buongusto. La deplorevole sceneggiatura e il doppiaggio da tappi nelle orecchie, coerenti alla scarsità di mezzi a disposizione, permeano un prodotto che somministra, già sulle prime, una buona dose di splatter e, subito di seguito, scene di nudità con diversi rimandi all'omosessualità, sia maschile, sia femminile. Il monologo interpretato dall’attore Maurice Poli su cinema e psicologia è qualcosa di cui fare tesoro come esempio negativo quando si voglia scrivere una sceneggiatura. A metà visione, si ha l'impressione di aver già visto tutto quello che il film aveva da offrire o, comunque, averne visto a sufficienza. Qualche appassionato di cinema bis c'ha anche visto qualcosa di buono, io mica tanto. Punti in più se si è in cerca di trash.

Regista:
Andrea Bianchi
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
Italia
1988
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0