Memorie di un assassino
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Voto:
Uno dei primi lungometraggi del regista poi divenuto premio Oscar con Parasite (2019); le qualità già c’erano nel 2003. Basato su eventi accaduti realmente nella provincia di Gyeonggi tra il 1986 e il 1991, si narra del detective Park Doo-man (Kang-ho Song) deve venire a capo di alcuni brutali omicidi a danno di donne avvenuti nella sua prefettura; l’approssimazione nelle ricerche viene moderata dall’arrivo dell'ispettore Seo Tae-yoon (Sang-kyung Kim) direttamente da Seul. Pregi e difetti del cinema coreano che, in tanti minuti, dice anche troppo, orfano della capacità di sintesi. Tuttavia, a differenza del cinema d’indagine occidentale, qui si presta molta attenzione all’approfondimento della psicologia dei personaggi che, in Memorie di un assassino, si fa anche analisi critica della società coreana a metà fra modernità e un provincialismo che mal si concilia con i necessari rigori della professionalità. Park Doo-man è un uomo umorale, tragicamente inadeguato (quindi molto umano) che vive convinto di avere un sesto senso infallibile; al suo fianco, un collega troppo spesso preda dell’ira che scalcia come un mulo; gli interrogatori sono, in pratica, torture finalizzate a far confessare gli innocenti. In Memorie di un assassino, il giallo viene meno (e il finale scontenterà chi è in cerca di una quadra) e si trascendono i confini del tipico dramma crime per addivenire ad una caotica ricerca della verità e di un capro espiatorio che possa pagare le colpe, le arretratezze, le ambizioni, i provincialismi di tutta una nazione. Non per tutti, visti i rallentamenti narrativi e un registro che passa dall’orrorifico al comico come tipicamente accade nei film sudcoreani, ma stiamo guardando comunque uno dei cinema migliori attualmente in circolazione, e un film, nello specifico, dello stesso regista di the Host (2006) e Madre (2009) nonché dello stesso attore visto in the Host e Il Buono, il matto, il cattivo (2008). Tutti film consigliati per chi è in cerca di un cinema mainstream ma anche autoriale e con pennellate di bizzarria.

Titolo originale
Salinui chueok
Regista:
Bong Joon Ho
Durata, fotografia
131', colore
Paese:
Corea del Sud
2003
Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0