Millenium actress

Voto:

Il videomaker Genya Tachibana e il suo fido cameraman riescecono ad ottenere un appuntamento con l’anziana attrice Chiyoko Fujiwara, ritiratasi da anni dalle scene. L’infinita ammirazione di Genya apre il cuore della donna che inizia il racconto della sua vita nel quale si mescola realtà e finzione scenica con un peculiare filo conduttore, la disperata ricerca di un uomo che, da giovane, le donò una chiave, e che lei spera di ritrovare per potergli donare ciò che quella chiave apre: il suo cuore.

LA RECE

La vita è un percorso e non una destinazione. Il talentuoso e compianto regista Kon ne fa un racconto in cui l'arte si intreccia alla vita, il tutto inscritto in una rappresentazione ricca di grazia e dolcezza. Film del genere "ce ne fossero".

Secondo film del talentuoso Kon dopo Perfect blue (1997) e prima di Paprika - sognando un sogno (2006), trittico perfetto per avere una visione d’insieme della poetica dell’artista nipponico scomparso prematuramente nel 2010 a 46 anni. Il plot gira intorno alla vita dell’attrice Chiyoko, reminiscenza della star giapponese degli anni ‘40/’60 Setsuko Hara ritiratasi improvvisamente dalle scene nel 1963. La Chiyoko di Satoshi Kon, tuttavia, non si fa vettore di un biopic ma parla dell’esistenza di tutti noi o, almeno, tutti coloro che corrono verso un traguardo irraggiungibile per poi pervenire alla conclusione che la vita è un tragitto e non una destinazione. In superficie, si tratta della ricerca di un amore ma, alla fine, è la ricerca di un senso. In questo viaggio esistenziale di Chiyoko attraverso la storia del Giappone e del cinema, realtà reale e realtà filmica si mescolano e si fanno spettacolo e intrattenimento, ancora una volta, l’ultima volta. Kon straborda, intreccia i piani di realtà come piace a lui, astrae e, poi, alla fine, come contraltare, si fa anche troppo didascalico ma Millenium actress rimane deliziosamente emotivo, tale da poter piacere a tutta la famiglia che deve prepararsi a tirare fuori i fazzoletti. Non siamo dalle parti di Disney, quindi non aspettatevi finali concilianti: siamo più nei pressi della vita vera che non è detto ti faccia regali per buona condotta. Alla sua uscita nelle sale occidentali, il film realizzò pessimi incassi: fu un grave errore da parte del pubblico. Dedicate un’ora e mezzo del vostro lungo viaggio a questo film aggraziato.

TRIVIA

Satoshi Kon (1963-2010) dixit: “Le cose diventano confuse quando si forza qualcosa di effimero a diventare qualcosa di più concreto” (IMDb.com).

⟡ La presenza contemporanea sulla scena della protagonista e delle gru non è casuale: nella cultura giapponese le gru sono simbolo di longevità e fedeltà. 

⟡ Diverse scene del film, quali quelle con la vecchia donna demoniaca, sono un omaggio a il Trono di sangue (1957) di Akira Kurosawa. 

⟡ La vita di Chiyoko sembra connessa ai terremoti. Il primo, alla sua nascita, fu il Grande Terremoto di Kanto (1/9/1923), l’abbandono delle scene avviene dopo il Terremoto di Niigata (16/06/1964), la morte della protagonista avviene durante il Terremoto di Honshu (6/10/2000). 

⟡ La grande attrice nipponica dal quale il film trae vaga ispirazione, Setsuko Hara, si ritirò dalle scene a 43 anni, nel pieno del successo, dopo la morte del suo mentore, il regista Yasujirô Ozu. La donna, ritiratasi a vita solitaria, confessò che, per lei, recitare non era mai stato piacevole e aveva intrapreso quella carriera per poter sostenere la sua numerosa famiglia. Nel lavoro di Kon, un riferimento allo stile di ripresa di Ozu si ha quando si vede la protagonista parlare con la madre e la telecamera è fissa all’altezza di persone sedute a catturare un fotogramma dalle geometrie simmetriche con tanto di teiera.

Titolo originale

Sennen joyû

Regista:

Satoshi Kon

Durata, fotografia

87', colore

Paese:

Giappone

Anno

2001

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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