Milo
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Voto:
Milo (Asher Metchik) è un piccolo psicopatico che adesca coetanee per ucciderle. Milo morirà ma Claire (Jennifer Jostyn), una maestra nonché ex bambina scampata al giovane killer, è ancora turbata e pensa che, a distanza di anni, Milo sia tornato a uccidere.
LA RECE
Horror in bilico fra l'exploitation e una certa sinistra inventiva slasher. Film e regista sfortunati nel loro percorso ma forse, almeno questoa pellicola, avrebbe meritato miglior riconoscimento, pur non essendo un prodotto imperdibile.
Giocattolo horror di fine millennio ma dall'allure anni '80 con un inizio genuinamente malsano e una conclusione altrettanto sinistra. Fra questo e quella, un tedioso svolgimento che vorrebbe rifarsi a slasher quali Venerdì 13 (1980) e consimili. Qui, il killer è piccolo, si chiama Milo (da pronunciarsi Màilo) e s’aggira in bicicletta con un impermeabile giallo limone. Nonostante l’abbigliamento non esattamente sobrio, Milo viene visto solo dalla protagonista che, da regola, viene creduta pazza. Dalla parte di Claire solo il bidello Kelso (l'Antonio Fargas che fu Huggy Bear nel serial Starsky & Hutch, 1975-79) e, dopo qualche attrito, il dottor Jeeder interpretato da quel Vincent Schiavelli dall'occhio spiovente. In un film semplicistico, tuttavia, le sorprese sono poche: il brutto è anche cattivo, la bella è pure buona e l'afroamericano deve morire. Allo spettatore non rimane che l'incipit con un gruppo di bambine che vengono portate da Milo a vedere i feti in formalina a casa del babbo abortista; tuttavia, il prezzo da pagare per uno spettacolo così sinistro è giocare al dottore e l'ammalata con il bad-boy che, naturalmente, interpreta a proprio modo il giochino infantile. Il finale, senza voler dire troppo, vede la bella ma scarsa protagonista intrappolata nella casa degli orrori correre su e giù dalla soffitta alla cantina inseguita dal terribile Milo che, oltretutto, vorrebbe pure farsela. La voce di Milo inquieta e il suo volto, che sbuca dal buio, a tratti sorprende ma è davvero poco in un film girato alla fine degli anni '90 che ha stili e ritmi di cose già prodotte agli inizi degli anni '80. Se, appunto, fosse uscito negli anni del Drive-In, Milo sarebbe, forse, assurto a piccolo cult da ciclo horror estivo ma, per come sono andate le cose, il titolo di questo horror è entrato da un orecchio ed è uscito dall'altro. Opera prima del californiano Franchot che, dopo questa pellicola, finisce dritto alle produzioni tivù e lì rimane. Però curioso.
TRIVIA
⟡ Vincent Schiavelli doveva il suo aspetto peculiare alla sindrome di Marfan della quale soffriva. L'attore, noto caratterista, famoso soprattutto per il ruolo del fantasma adirato nel romantico Ghost (1990), è deceduto il 26 dicembre 2005, a 57 anni, a Polizzi Generosa (Sicilia) per cancro.
⟡ Il film ebbe una distribuzione limitatissima anche in Francia; le poche copie esistenti (si parla di non più di cinque print originali) hanno contribuito a creare un'aura di mistero attorno all'opera, e l'hanno trasformata in un oggetto di culto per i collezionisti.
Titolo originale
Id.
Regista:
Pascal Franchot
Durata, fotografia
91', colore
Paese:
USA
1998
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
