Mondo topless
Voto:
Film documentaristico.
LA RECE
Erotismo mediocre figlio della bosomania di Russ Meyer, al quale, però, va riconosciuta una vis positiva, anti-intellettuale e anti-ieratica (tipica del cinema erotico più ritrito e borghesuccio) che mette allegria e alla quale, qui da noi, farà eco la filosofia di Brass.
Mondo topless, ovvero una collezione di tettone per recuperare i risultati disastrosi ottenuti nelle sale da Faster, Pussycat! Kill! Kill! (1965) film, quest'ultimo, che negli anni riguadagnerà le simpatie degli spettatori. Mondo topless, invece, rimane una pellicola misconosciuta palatabile solo per i conoscitori di Meyer. Si tratta di un hard-discount prodotto prendendo pezzi dall'arcano Europe in the raw, mondo-movie che Meyer aveva girato nel 1963 contenente stralci girati in Belgio, Germania, Francia e Danimarca; a questi furono aggiunti i nuovi segmenti con le bellone maggiorate. Scartata qualsiasi velleità narrativa che potesse dare vita a un plot di senso, il regista sfrutta il successo dei mondos inserendo la parola nel titolo ma prendendo le distanze dagli stilemi del genere per dare vita a un film tutto suo. Mondo topless non illustra, se non in maniera limitata, stranezze e bizzarrie del pianeta Terra, così come di solito facevano le pellicole che si fregiavano di tale nome, bensì mostra sette donne quasi tutte maggiorate che ballano scalmanate davanti alla macchina da presa. È tutto qui? Sì. Le mammelle delle sette protagoniste saltano, dondolano, ballonzolano, vengono pucciate nel fango e si guadagnano primi piani chirurgici: è un tributo alla tetta adorata da Meyer come il culo da Tinto Brass. Nel tripudio di seni più o meno procaci, paradigma della bosomania che dominava la mente di Meyer, in Mondo topless si può leggere anche una leggerezza di derivazione fumettistica che solo anni dopo diverrà scuola per registi alla Tarantino. Avversato dal movimento femminista che nel film vide una mercificazione del corpo della donna, Mondo topless porta con sé, invece, un energico spirito di rottura rispetto a un certo erotismo reazionario, livido e ieratico. Le ragazzotte di Meyer non si prendono sul serio, ballano in maniera tarantolata, mettono in mostra la mercanzia esasperando la loro femminilità in maniera quasi demenziale, ed è proprio questo eccesso ad essere vincente. Alcune trovate, poi, non sono malaccio e diventano quasi iconiche: la ragazza sulla spiaggia che canta con la radio a fianco, la donna che fa lo spogliarello mentre le passa accanto il treno, i titoli di coda che scorrono mentre, sullo sfondo, un sedere fa capolino dal vestito. Nonostante le ragazze siano tutte notevoli e i loro seni siano mostrati con grande attenzione per i particolari, Mondo topless esprime un erotismo mediocre: sarà per l'esposizione prolungata e il relativo effetto di estinzione dello stimolo. Ciò che colpisce il bersaglio, piuttosto, è l'energia d'esecuzione, il montaggio forsennato e un compiacimento che diverte. Tuttavia, per catturare lo spirito che pervade i sessanta minuti di Mondo topless sarebbe bastato metà tempo e, a meno che non si voglia perdere nemmeno una mammella, si potrebbe anche interrompere la visione al trentesimo minuto pur avendo una visione sufficientemente completa del film. Alla fine scatta lo sconsiglio più che altro per risparmiare tempo e vedere altri film molto più indicativi del lavoro del regista americano (Vixen, 1968).
TRIVIA
Russ Meyer (1922-2004) dixit: “Niente è osceno, a patto che sia di cattivo gusto” (IMDb.com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Id.
Regista:
Russ Meyer
Durata, fotografia
60', colore
Paese:
USA
1966
Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
