Vixen
-
Voto:
La bella Vixen Palmer (Erica Gavin) folleggia con gli uomini alle spalle del marito aviatore Tom (Garth Pilsbury). I due si troveranno coinvolti in un dirottamento aereo compiuto da un irlandese comunista che vuole raggiungere Cuba.
LA RECE
Dramedy softcore che lanciò il regista al successo. Nonostante la noia e i limiti tecnici, il film anticipa il porno-chic senza essere porno e pone le basi dello stile cartoonistico di Meyer fatto di erotismo gioioso e tematiche provocatorie. Il Tinto Brass d'oltreoceano.
Melodramma erotico che riscosse un enorme successo e che portò alla ribalta Russ Meyer, convincendo la 20th Century Fox a produrre Lungo la valle delle bambole (1970). La storia è un filo sottile utile a tenere insieme le scene di sesso softcore nelle quali la procace Gavin si mostra generosa. Vixen, discretamente noioso, manca dell'energia di alcuni dei lavori precedenti di Meyer (Motorpsycho!, 1965) ma, almeno, pone le basi dello stile cartoonistico tipico del regista fatto di poca coerenza ma di gioioso erotismo, la stessa vis erotica solare e istintiva che ha caratterizzato anche buona parte del cinema erotico di Tinto Brass. Seppur più lento, Vixen è più coraggioso dei predecessori non solamente rispetto al sesso ma anche riguardo le tematiche sfiorate e non approfondite: razzismo, incesto, guerra in Vietnam e politica. Gli argomenti vengono inseriti nella storia con la stessa leggerezza con la quale appaiono i personaggi, tutti alla mercé delle voglie di Vixen Palmer. Gli incontri amorosi intrattenuti dalla volpetta Vixen sono sveltine senza ipocrisia, risibili nella loro inverosimiglianza, ma l'approccio scanzonato di Meyer scalza molti altri film erotici i cui profondi silenzi pieni di turbamento appaiono stucchevoli e forzatamente arty. Tecnicamente, Meyer non è certo il migliore regista su piazza e l'uso che fa della telecamera non brilla per originalità. Anche la post-produzione, dal montaggio al sonoro, non esalta; il doppiaggio italiano, poi, è agghiacciante, con voci che danno un'atmosfera da porno vintage. La Gavin, ovviamente, domina la scena con il proprio corpo e con qualche sguardo ammagliante aiutato da sopracciglia importanti; nonostante le si possa riconoscere qualche merito recitativo, la signora ha terminato la propria carriera davanti alla cinepresa con il “women-in-prison” Femmine in gabbia (1974) per poi ritirarsi a Los Angeles lavorando come stilista. Di tutt'altra pasta, l'afroamericano Harrison Page, nei i panni dell’uomo stanco del razzismo, che ha ottenuto successivamente diverse soddisfazioni nel mondo delle produzioni televisive. In senso stretto, Vixen non presenta nulla che un internauta non abbia già visto in qualche filmetto soft o un telespettatore in qualche film scollacciato di seconda serata; però, alla pellicola di Meyer va riconosciuta la seminalità come modello di erotismo su pellicola e, soprattutto, del porno-chic prossimo a venire (Gola profonda, 1974) benché Meyer non sia poi mai approdato all’hard perché, paradossalmente, il suo erotismo aveva un che di semplicistico e conservatore, distante dall'accatastamento di cose “perverse” tipiche del porno; in fondo, Russ era per le cose gioiose e lineari. Il tema verrà ripreso in Supervixens (1975) e Beneath the valley of theultra-Vixens (1979); la particolarità di quest’ultimo film risiede nel fatto che la sua sceneggiatura venne curata dal grande critico cinematografico Roger Ebert (1942-2013), il quale aveva già scritto per Lungo la valle delle bambole.
TRIVIA
Donna Graff a.k.a Erica Gavin (1947) dixit: “Ero una hippy strafatta. I film? Ma per favore! Vivevo a Laurel Canyon e mi flippavo il cervello testando gli acidi!” (IMDb.com).
⟡ Il termine vixen, in inglese, indica la volpe femmina.
⟡ Vixen è stato uno dei primi film ad ottenere l'appena inaugurato X-Rating dall'MPAA.
Titolo originale
Id.
Regista:
Russ Meyer
Durata, fotografia
70', colore
Paese:
USA
1968
Scritto da Exxagon nell'anno 2013 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
